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Cinque i marines uccisi : la resistenza irakena continua a colpire ininterrottamente

Publie le mercoledì 21 luglio 2004 par Open-Publishing

IRAQ.BUSH IN AFFANNO PER LA FUGA DELLE FILIPPINE

di Renato Corsini

La resistenza irakena continua a colpire ininterrottamente. L’esercito USA ha subito ulteriori perdite, almeno cinque i marines uccisi, freschi di giornata, tra Bagdad e Falluja. La risposta all’attacco sulla città sunnita che ha provocato il massacro dei soliti ignoti. L’ostinazione di Bush e di Blair di ritenere giusta l’invasione dell’Iraq si scontra con la realtà dei fatti. Saddam è caduto e con lui lo Stato irakeno. Ora ci sono rovine e morti. Tante rovine, tantissimi morti. Se questo è il risultato politico portato a casa da Bush e da Blair non si può non definirlo un fallimento.

L’occidente ne sta pagando le conseguenze .L’effetto reale è il consolidarsi del terrorismo.Le olimpiadi di Atene sono nel mirino dei terroristi. Si può affermare che l’invasione irakena abbia accentuato il pericolo.Una guerra che si è dimostrata nefasta proprio perché dettata da interessi economici celati da motivazioni menzognere.Impadronirsi dell’Iraq movendo da un assunto inesistente. Dopo la correzione di rotta.Esportazione dei principi di libertà e di democrazia.Un costo altissimo di morti ammazzati, di degenerazione sociale, di anarchia,di umiliazioni e persino di torture .L’Iraq invaso dai contractors, da avventurieri senza scrupoli, fda affaristi, da sfruttatori delle risorse petrolifere.

Un Iraq che non esiste più come Stato sovrano e indipendente.La farsa del governo Allawi e delle elezioni si scontrano con la resistenza che è l’effetto della presenza degli invasori e degli occupanti.Un popolo che si prostituisce per qualche dollaro, un ospedale, medicine e pasta e fagioli.E noi italiani dobbiamo sentirci gratificati per la presenza dei nostri soldati in Iraq? La resistenza è una realtà, come lo è il terrorismo. Si sorreggono a vicenda, sono complementari, sebbene le motivazioni siano diverse. Hanno in comune l’obiettivo di combattere gli invasori fino a quando non se ne andranno a casa.

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