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Contro la chiusura della Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena
par Marginalia
Publie le domenica 3 febbraio 2013 par Marginalia - Open-Publishing2 commenti
"Storie in movimentoe la rivista Zapruder – che raccolgono ricercatori e ricercatrici, docenti, studiose e studiosi di storia in genere – sensibili e preoccupati per le vicende del patrimonio archivistico e documentario, la cui fruizione è sempre più esigua a causa dei tagli alla cultura, all’istruzione e alla ricerca, esprimono contrarietà alla chiusura della Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena di Trieste. La Sezione storica costituisce un’importante e preziosa opportunità per tutti gli studiosi che si occupano del confine orientale italiano. A più riprese, in occasione delle nostre ricerche, il materiale presente e l’aiuto del personale della biblioteca sono stati degli strumenti indispensabili al buon fine del lavoro. Inoltre è l’unica istituzione storica transnazionale sul confine orientale dell’Italia; per questo svolge un ruolo indispensabile per coloro che intendono fare ricerche senza il paraocchi del nazionalismo, ed è anche un baluardo contro il sempre strisciante, a volte emergente, tentativo di defalcare la memoria ai popoli slavo e italiano confinanti. La sua chiusura, oltre a sottrarre risorse al panorama culturale e alla ricerca storica, rappresenterebbe un impoverimento della conoscenza comune dei due popoli. La Sezione storica si è sempre distinta per l’opposizione al nazionalismo e per l’impegno a fornire una visione rigorosa delle vicende di cui si occupa, scevra da ogni irredentismo e sciovinismo nazionale.La sua scomparsa, il licenziamento dei dipendenti, il ricorso al lavoro precario, si inseriscono in quel processo di svuotamento dell’identità culturale multinazionale della città di Trieste, le cui vicende hanno segnato la storia d’Italia e, pensiamo, di tutta l’Europa. Consegnano inoltre la memoria a un uso pubblico fattone da gruppi sciovinisti rivali, che se ne servono per seminare odi e sospetti nazionalistici, al di là della contingenza. E’ anche da notare che, mentre si negano i finanziamenti a un’Istituzione così importante e prestigiosa, la Regione Friuli Venezia Giulia ha stanziato ben 370.000 euro a beneficio di associazioni che propagandano l’odio razziale e l’irredentismo nazionalista.Chiediamo quindi che la Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena venga riconsegnata in tutte le sue funzionalità agli studi storico-scientifici e siano ripristinate tutte le sue attività, che gli addetti vengano riconfermati nei loro ruoli, che si stanzino i fondi necessari al suo pieno funzionamento, perché possa proseguire nel suo compito di assistenza ai ricercatori e a tutti gli studiosi. Storie in Movimento / Zapruder"
da: Marginalia
Messaggi
1. Contro la chiusura della Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena, 3 febbraio 2013, 17:12, di K.
Con tutto il rispetto per gli sloveni e per la loro storia, vi sembra un tema all’ordine del giorno ?
Nello stesso giorno in cui il Berluska si inventa l’abolizione dell’ Imu sulla prima casa ?
Forse è pure per questo che la "sinistra" perde ?
Non ha più il senso dell’opportunità e soprattutto ... non sa più parlare al cuore della gente, quella VERA, quella "in carne ed ossa" ... quella che non arriva più alla fine del mese ... e spesso nemmeno alla prima quindicina ...
1. Contro la chiusura della Sezione storica della Biblioteca nazionale slovena, 4 febbraio 2013, 20:11
ma infatti, è da un po’ che provo a dirlo che la sinistra (compresa quella dei micro partitini con la P maiscula e Comunisti Veri, ci mancherebbe...) NON RIESCE A COMUNICARE CON LA GENTE IN CARNE ED OSSA e, spesso, preferisce parlare di questioni che NULLA hanno a che fare con "l’agenda" della gente: ARRIVARE A FINE MESE.
Mi è spesso stato risposto con qualche slogan d’annata, come se poi la risposta dovesse arrivare al sottoscritto e non a quelle folle che DOVREBBERO essere per prima cosa ASCOLTATE e CAPITE... anziché presentarsi loro con "la Linea da applicare" - valida per tute le stagioni - con inevitabili riferimenti ai "padri nobili"... mah