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DICA LA VERITA’, TUTTA LA VERITA’ IL TESTIMONE FINI AL PROCESSO
Publie le domenica 4 aprile 2004 par Open-PublishingCaso mai ci dimenticassimo uno dei tratti salienti della sua personalità,
il
presidente del consiglio, al termine della sua performance televisiva in
compagnia del ministro della pubblica (se così ancora si può dire)
istruzione,
ha invitato uno dei leader dell’opposizione a non perdere l’occasione di
starsene zitto. E’ un vero peccato che l’elegante suggerimento non sia
stato
raccolto dal vicepresidente del consiglio quando, trovandosi a Genova, ha
fortemente criticato la magistratura perché il numero di carabinieri e
poliziotti accusati per il comportamento tenuto in occasione del G8 è
maggiore
di quello dei manifestanti.
In quel maledetto venerdì, Fini ha frequentato a lungo, troppo a lungo (e
in
compagnia di esponenti della sua formazione politica e della maggioranza),
le
centrali operative dell’ordine pubblico. Da lui ci si dovrebbe aspettare
qualcosa di più. Quel venerdì, sono stati i carabinieri a distinguersi per
brutalità, o a rendersi protagonisti di episodi oscuri e inquietanti. Dal
momento che tra le forze dell’ordine accusate non figura neppure un
carabiniere,
Fini o chi per lui potrebbe forse fornire qualche nome alla magistratura,
stante
quello che ciascuno, non volendo fare come due delle tre famose
scimmiette, ha
potuto vedere e sentire.
Ma è attesa vana, come è vano aspettarci che questa destra si decida ad
accettare la richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta, l’unico
strumento in grado di connettere tutte le responsabilità, a cominciare da
quelle
politiche. Proprio quelle responsabilità di contesto che un’aula di
tribunale,
tanto meno quando si decide di archiviare, non è in grado di accertare.
Ciò non
toglie che questa richiesta debba essere continuamente riproposta
dall’opposizione, anche con maggior convinzione. E bene ha fatto il sindaco
Pericu a richiederlo con energia.
Continuo a pensare che l’istituzione
della
commissione parlamentare dovrà essere uno dei primi atti del nuovo governo
del
centrosinistra. Perché Genova è uno spartiacque, c’è un prima e c’è un
dopo.