Home > Don gallo «Una regia dietro alle bombe»
Per Don Gallo dietro l’attentato di Sturla ci sono dei registi che
ricordano i vecchi depistatori anni Settanta. «Non so di che tipo siano,
ma è certo che non sono né dei centri sociali, né dei movimenti.
Utilizzano, strumentalizzano, si infiltrano, fanno credere a questi che
con le bombe, gli attentati contro la polizia o i carabinieri, lottino per
il loro ideale». Don Andrea parte per Cirè per presentare un libro, ma da
Genova lancia il suo allarme. E la sua analisi approfittando dei 25 anni
della Cooperativa La Lanterna e l’apertura del negozio di "vintagè contro
il disagio", in via della Posta Vecchia, nel cuore del centro storico
genovese. E’ il negozio laboratorio Ciacchi: «Un’altra scommessa vinta»
dice il fondatore della comunità San Benedetto.
Don Gallo lancia anche un appello per la manifestazione di domani dei
centri sociali e degli anarchici: «la polizia vera, quella che stimo, deve
fare come ha fatto a gennaio del 2002, quando Genova si riempiì per
ricordare Carlo Giuliani. la polizia c’era ma non si vedeva e non fu
permessa nessuna infiltrazione. Io temo questo: che si infili dentro il
corteo qualcuno che non c’entra nulla. Bastano pochi. Ricordate il G8?
Quanti ne hanno presi dei Black bloc? Dicono che indagano con
l’intelligence? Bene, la usino l’intelligenza».
Don Gallo parla perché dice di avere le sue solite "antenne". E queste
antenne portano questi timori. Per domani e per le bombe di Sturla. «Eppoi
– ribadisce -, dietro le bombe di Sturla ci sono il disagio e una regia:
questi ragazzi sono strumentalizzati e usati a loro insaputa. Solo
scoprendo il mandante si può fermare la violenza. I colpevoli
dell’attentato sono da ricercarsi al di fuori dei movimenti perché non
sono delle schegge impazzite. Un vero lavoro di intelligence sarebbe
scoprire chi si nasconde dietro agli esaltati che hanno compiuto
l’attentato».
Come al solito don Andrea dice quello che molti pensano. Ma non dicono.
«Nessuno, o quasi, ha analizzato un particolare. La gestione "romana" e
ministeriale di tutto. A Genova, polizia e procura costretti a negare per
ore. La rivendicazione. La posta sequestrata al Secolo XIX. Poi, alla
sera, la "rivelazione" . Anarchici insurrezionalisti: che vuol dire tutto
e non vuol dire niente in un presunto gruppo dove nel cerchio concentrico
delle responsabilità, nessuno conosce chi sta al vertice. Tutto serve, per
creare il clima di tensione, le intimidazioni, la strumentalizzazione,
l’emergenza. E chi strumentalizza non si fa problemi, nel caso, ci scappi
il morto tra la polizia».