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Due lettere a Rifondazione da Francia e Portogallo

Publie le lunedì 5 aprile 2004 par Open-Publishing

Lettera della LCR*

*Lega Comunista Rivoluzionaria, sezione francese della Quarta Internazionale

Montreuil, le 18/02/04

Cari compagni,

Nell’ambito delle fraterne relazioni che esistono da diversi anni tra i nostri partiti vorremmo comunicarvi le nostre riflessioni sul nuovo partito europeo cui state per dare vita. Come potete immaginare siamo assai interessati a tutte le iniziative che tendono a una ricomposizione delle forze anticapitaliste in Europa, dopo i disastri e le sconfitte delle esperienze e staliniane e socialdemocratiche. L’offensiva delle forze padronali in corso in Europa, le ampie mobilitazioni sociali e la comparsa di nuove generazioni militanti obbligano tutti noi a impegnarci nella costruzione di uno sbocco politico, quindi a un lavoro di rifondazione programmatica e organizzativa. Ed è in tale prospettiva che seguiamo con interesse il vostro percorso, pur senza comprenderne tutti gli aspetti.

In primo luogo ci dispiace di essere stati informati dalla stampa e poi solo dopo, il 13 gennaio a Strasburgo, in una relazione svolta al gruppo della GUE al Parlamento europeo, sulla conferenza di Berlino (che aveva pubblicamente annunciato la fondazione del vostro partito europeo). Non siamo quindi mai stati invitati alla minima riunione, malgrado le dichiarazioni di grande apertura da voi proclamate.
Questo pone evidentemente dei problemi rispetto ai criteri di convocazione.
A dire il vero li comprendiamo poco. Si tratta unicamente di riunioni di "partiti comunisti"? Ma perchè alcuni e non altri? Dei partiti contrari alla costituzione europea? Non sembra vista la presenza della PDS o del PCE, assai divisi in proposito e che si sono astenuti in occasione del voto in parlamento sul progetto di costituzione europea. Di partiti che come Synaspismos o Izquierda Unida, sono disponibili alla collaborazione, nei loro paesi, con correnti o partiti anticapitalisti mentre altri la respingono?…

Ma l’essenziale del nostro ragionamento riguarda il contenuto dei documenti che avete adottato. Nella loro generalità, non si può che condividerne le linee portanti: definiscono a grandi tratti l’Europa che vogliamo, ma questo grado di approssimazione è sufficiente a gettare le basi di un partito europeo che non si divida sulle principali scadenze? In realtà ci sembra che sono state accuratamente evitati i problemi di non piccolo rilievo che imbarazzano. Per esempio, specialmente, una chiara presa di posizione sul progetto di Costituzione europea, per di più quando si sa che la PDS presenterà come capolista alle prossime elezioni europee Sylvie Kaufman, ex membro della Convenzione che non ha mai nascosto il suo accordo complessivo con tale progetto, Allo stesso modo, ci sembra difficile evitare di porre il problema dei mezzi per la costruzione di quell’Europa sociale di cui parla il documento, senza indicare chiaramente la necessaria rottura con la disastrosa politica neo liberista e la struttura antidemocratrica, impersonata dalla Commissione Europea.

Nè si può evitare di porre la questione delle alleanze politiche e del contenuto sociale ed economico di tali alleanze. In cinque anni l’Europa ha conosciuto tutte le esperienze di governo e specialmente quelle delle maggioranze di sinistra, anche con verdi e comunisti nei governi senza trarne il minimo bilancio. E’ una questione di credibilità. E’ proprio in funzione di un bilancio della partecipazione al governo e delle conclusiooni da trarne che noi, in Francia, non possiamo presentare liste comuni con il PCF. Non sottovalutiamo certo la brutalità dei governi di destra (come quelli di Berlusconi, Aznar, Balkenende o Chirac-Raffarin) e la necessità di creare una vasto movimento unitario e militante di tutta la sinistra per sconfiggerli. Ma la partecipazione della sinistra radicale a governi di centro-sinistra impegnati in una politica neo-liberista nel quadro dell’Unione europea porta sempre a una disillusione, se non al disatro. Il PRC davvero intende unirsi a Prodi-Rutelli in un simile governo?

Però, noi non siamo indifferenti a un raggruppamento delle forze a sinistra della socialdemocrazia, ma facciamo una distinzione che ci sembra importante.
Se si tratta di essete pragmatici e costituire un insieme etcnico-politico come il GUE (Gauche Unie Européenne), al fine di lavorare efficamente nel Parlamento europeo, non ci sono problemi, anche se il GUE riunisce oggi correnti di sinistra assai diverse.
M il GUE non è un partito; e ora è un partito europeo che voi intendete costruire. Questo significa aderire a programmi e statuti, accettare una struttura gerarchica che potrà assumere polizioni politiche pubbliche e sviluppare orientamenti in relazione all’attualità politica e sociale.
A parer nostro, questo richiede una grande chiarezza sulla politica attuale, al di là delle linee generali di programma. D’altra parte cinque partiti del Gue hanno già fatto sapere che per ragioni a volte opposte non parteciperanno al vostro progetto: I due partiti nordici, il PCP, il PCG, il PS olandese.

Come pure sapete noi abbiamo contribuito , con una decina di nuovi partiti della sinistra anticapitalista a ceare una Conerenza europea che si riunisce ogni sei mesi alla quale il vostro partito come il Synapismos, La Gauche (Luxembourg), l’ODP di Turchia, i PC austriaco e tedesco, EuIA (di Catalogne) e altri partecipano come osservatori..La Gauche AntiCapitaliste Européenne non ha la pretesa di essere un partito europeo.
Noi sentiamo un’esigenza di chiarezza di fronte alle importanti sfide politiche e sociali alle quali siamo confrontati, al di là dei principi programmatici, anticapitalisti, internazionalisti, femministi, ecologisti, democratici e socialisti. Vorremmo quindi poter discutere con voi delle relazioni possibili tra questi due raggruppamenti. Relazioni che ci sembrano necessarie sia al livello delle pubbliche discussioni sia a quello delle campagne comuni. E questo indipendentemente dall’esistenza del Gue di cui, dopo le elezioni vedremo i nuovi componenti ma che, a nostro parere, deve conservare il suo carattere aperto, visto il modo di funzionamento del Parlamento europeo

Fedeli ai rapporti di franchezza che caratterizzano i nostri rapporti vi inviamo, cari compagni, i più fraterni saluti

Per la LCR
Alain Krivine

Lettera del Bloco de Esquerda

Lisbona, 15 marzo 2004

Alla Direzione di Rifondazione Comunista,

Cari amici,

Il comitato Nazionale del Bloco de Esquerda (Blocco di Sinistra) ha analizzato il vostro appello per la fondazione di un Partito della Sinistra Europea, nato dalla cooperazione con alcuni altri partiti della sinistra.
Dal momento che concordiamo con le considerazioni generali del vostro appello sulla situazione dell’EU, in particolare le vostre critiche alla prevalente linea neoliberista e alle politiche militariste, il comitato Nazionale del Bloco de Esquerda desidera partecipare come osservatore alla Conferenza di Fondazione che si terrà a Roma il prossimo 7/8 maggio.

Per le prossime elezioni europee il Blocco di Sinistra presenterà una lista e aspira a un eletto. La nostra campagna si fonda su un Manifesto che respinge la proposta di nuova Costituzione Europea presentata da Giscard d’Estaing, respinge il patto di Sabilità e si pronuncia per una nuova politica economica e sociale per il pieno impiego e la qualificazione e attuazione dei servizi pubblici.
Il Blocco di Sinistra è attualmente presente al Parlamento Nazionale in quello regionale di Madeire e in molti comuni.

Fortemente impegnati per la costruzione di una alternativa socialista, ecologista e femminista per l’Europa, noi salutiamo tutte le iniziative per la convergenza di differenti tradizioni della sinistra. Da tempo siamo impegnati per la costruzione e continuità delle Conferenze Alternative Europee iniziate a Lisbona nel 1999 e abbiamo spesso incontrato rappresentanti di Rifondazione e di altri partiti politici. I Forum Sociali mondiali ed europei hanno altresì costituito ulteriori occasioni per la convergenza di queste correnti e speriamo che la conferenza di Roma possa costituire un importante passo in avanti per il confronto dei diversi punti di vista e per la cooperazione della sinistra europea.

Saluti.