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E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism
Publie le sabato 20 ottobre 2012 par Open-Publishing19 commenti
La missione che si è dato Emiliano Brancaccio – brillante economista napoletano – è quanto mai difficile. Nientedimeno che rompere un tabù: quello che si è creato attorno alla dottrina del libero commercio mondiale. La sua tesi è che con la crisi della globalizzazione capitalistica, nei fatti nuove forme di protezionsimo e controllo politico stanno crescendo. E che quella dottrina è in crisi e ormai superata. Ed è tempo che la sinistra se ne accorga, se non vuole che le proposte di limitazione dei movimenti di capitali e di merci, che incontrano crescenti consensi – un po’ ovunque e anche in Italia – siano cavalcate soltanto da forze populistiche e nazionaliste.
Il protezionismo sta tornando di moda?
Tra il 2008 e il 2012 la Commissione europea ha registrato 534 nuove misure protezionistiche. Non solo l’Argentina, ma anche colossi come Cina, India, Brasile, Russia e Stati Uniti hanno introdotto restrizioni. L’unica che ancora resiste alla tentazione di introdurre controlli sui movimenti di capitali e di merci è l’Unione europea. Dietro ci sono gli interessi del paese più forte, la Germania, che dal libero scambio trae grandi vantaggi. Tuttavia, man mano che la crisi avanza, anche in Europa e in Italia aumentano i consensi verso misure di controllo dei commerci, di limitazione delle acquisizioni estere e di ripristino della sovranità nazionale sulla moneta. E’ un’illusione pensare di contrastare quest’onda con la solita vuota retorica europeista.
In effetti i segnali di protezionismo non mancano. Lo stesso Marchionne, in qualità di presidente dell’associazione europea dei costruttori automobilistici, ha criticato l’apertura indiscriminata alle importazioni di autoveicoli prodotti in Asia.
Non solo: Marchionne ha pure chiesto alla Commissione europea di governare i tagli di capacità produttiva delle case automobilistiche europee, in modo da lasciare invariate le quote di mercato: una vera e propria pianificazione pubblica europea dei volumi di produzione. È una posizione sensata che tuttavia apre una contraddizione, visto che al tempo stesso Marchionne rivendica piena libertà di trasferimento del capitale di Fiat all’estero ed esige dai lavoratori una totale sottomissione alle leggi del mercato. È l’ennesimo sintomo di crisi del liberismo e dei suoi ideologi, che da un lato si arrampicano sugli specchi per giustificare i massicci aiuti pubblici ai capitali privati, e dall’a ltro continuano a pretendere di avere mani libere nello scontro con i lavoratori.
E la sinistra, dice lei, risalta per il suo silenzio.
Per troppi anni ha subito il condizionamento ideologico del liberismo, dell’idea che la globalizzazione capitalistica fosse un dato ineluttabile e in fin dei conti benefico. Quando Fiat, o i vertici di Alcoa o la famiglia Riva – che hanno ricevuto varie forme di sostegno statale – hanno minacciato di abbandonare l’Italia e investire all’estero, Berlusconi e Monti hanno dato loro man forte sostenendo che un’impresa privata deve esser lasciata libera di trasferirsi dove meglio crede. Non mi risulta che da sinistra si siano levate molte critiche verso questa indiscriminata libertà di spostamento dei capitali.
Molti però mettono in guardia: il protezionismo, dicono, può provocare danni economici, pericolosi nazionalismi e persino guerre.
È un convincimento tanto diffuso quanto privo di evidenze. Il premio Nobel per l’economia Paul Samuelson, che non era un protezionista, ci ha spiegato che in presenza di disoccupazione il libero scambio crea problemi, non certo vantaggi. E l’economista di Harvard Dani Rodrik ci ricorda che negli anni Cinquanta e Sessanta sussistevano numerosi controlli sui movimenti di capitali e di merci, eppure lo sviluppo, l’occupazione e la distribuzione del reddito erano molto migliori di oggi, anche perché quei controlli permettevano ai singoli stati di perseguire obiettivi interni, occupazionali e distributivi. Si potrebbe anche ricordare che la massima liberalizzazione dei movimenti internazionali dei capitali fu raggiunta esattamente alla vigilia della prima guerra mondiale. È dunque proprio un incondizionato liberoscambismo, soprattutto in tempi di gravissima crisi economica, che rischia di alimentare le peggiori pulsioni nazionaliste .
Lei arriva anche ad argomentare che una minaccia ‘neo-protezionista’ da parte dei paesi del Sud Europa potrebbe contribuire a salvare l’unità europea. Ci spiega meglio quest’idea che suona un po’ paradossale? L’Europa può ritrovare coesione interna solo se mette un freno alla competizione salariale al ribasso e attiva un “motore interno” dello sviluppo economico e sociale. Per adesso, tuttavia, ci stiamo muovendo in direzione contraria. La Germania ha imposto ai paesi periferici dellazona euro una ricetta a base di depressione, disoccupazione e fallimenti aziendali.
La stessa Banca centrale europea segue questa linea: è disposta a difendere i paesi periferici dalla speculazione solo a condizione che questi comprimano ulteriormente la spesa pubblica e il costo del lavoro e si dispongano a vendere i capitali nazionali, incluse le banche. Questa violenta ristrutturazione a guida tedesca trasformerà vaste aree del Sud Europa in deserti produttivi, destinati solo a fornire manodopera a buon mercato alle aree più forti. I gruppi d’interesse prevalenti in Germania sanno che questi processi potrebbero scatenare tensioni tali da indurre i paesi del Sud ad abbandonare l’euro, ma questa eventualità non basta a spaventarli. L’unica vera paura dei tedeschi è che con la moneta unica salti anche il mercato unico europeo, sul quale si fonda la loro egemonia: cioè temono che i paesi del Sud introducano limiti alla libera circolazione dei capitali e delle merci in Europa. In Francia di questa opzione si discute da tempo ma il governo socialista non sembra disposto a esplicitare una minaccia protezionista.
In Italia, per evitare tentazioni, abbiamo addirittura messo un irriducibile liberoscambista ai vertici del governo. La crisi però avanza, i nodi verranno al pettine. E se la sinistra insiste con il suo liberoscambismo acritico, a scioglierli verranno chiamate forze completamente estranee alla tradizione del movimento dei lavoratori.
Messaggi
1. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 22 ottobre 2012, 16:37
Quello del libero scambio è un po’ un luogo comune, perchè di fatto un reale libero scambio a livello mondiale non è mai esistito !!
Le politiche neocolonialiste dell’occidente hanno fatto si che il valore di scambio tra materie prime, derivanti per lo più dal terzo mondo, e i prodotti finiti dei paesi avanzati , fosse sempre a grandissimo vantaggio di quest’ultimi, trattandosi spesso di un vero esproprio.
Riproporre oggi politiche protezionistiche da parte dei paesi economicamente più forti ed industrializzati, aggraverebbe ulteriormente questo squilibrio e condannerebbe ad una eterna miseria e sottosviluppo il sud del mondo !!
MaxVinella
1. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 22 ottobre 2012, 21:32, di K.
Condivido sia quanto dice Brancaccio sia il commento di Max.
Ritengo però che se la falsa "sinistra di governo" è del tutto appiattita sulle logiche global/liberiste/bancariocentriche e sui dogmi del "mercato" e se la sinistra che si definisce antagonista praticamente continua - salvo rarissime eccezioni tra cui proprio Brancaccio - a non occuparsi di economie, fatalmente la reazione a questa crisi sarà cavalcata da logiche nazionaliste/protezioniste ...
Che del resto, in mancanza di meglio, cominciano a serpeggiare anche in certa sinistra anti-istituzionale ....
Anche io credo che tra l’accettazione passiva del dogma mercatista e il rifugiarsi nei vecchi stati/nazione protezionistici deve per forza esistere una terza via ...
Ma chi si occupa di trovarla e praticarla ?
A forza di buttare in soffitta l’analisi marxiana - e in Italia dove la sinistra ha avuto una innegabile origine romantico/risorgimentale di marxisti veri nella storia se ne sono visti veramente pochi - ed a forza di inventarsi, al posto della contraddizione principale capitale/lavoro, altre contraddizioni secondarie se non addirittura false, tipo i ladri e gli onesti, i violenti e i pacifisti, i "buoni" e i "cattivi" .... il rischio di dare enorme spazio, nell’evolversi sempre più pesante di questa crisi, ad ogni tipo di demagogia populista è fortissimo ...
E se Berlusconi e i leghisti appaiono ormai "cotti" per qualcosa del genere, nel senso che sul piano della demagogia e del populismo hanno già dato quanto potevano dare, è innegabile che in assenza di una visione marxista corretta ( il che non vuol dire nel senso della "tradizione comunista", assai digiuna di economia anch’essa, ma in senso indubbiamente innovativo ed "eretico" ) può aprire autostrade ad ogni altro tipo di populismo demagogico ...
In fondo anche Grillo, per cui comunque ho deciso di votare strumentalmente per scardinare un sistema politico ossificato, rappresenta qualcosa del genere ..... ma ci può essere di molto peggio, i nazi al 7-8% in Grecia insegnano ....
2. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 08:42
Parafrasando un noto detto si può anche affermare che se "non ti occupi di economia , sarà l’economia ad occuparsi di te" !!
Quello di disinteressarsi di economia è uno dei tanti clamorosi errori di certa sinistra, che oggi non si rende neppure conto che il capitalismo è diventato totalmente "bancocentrico" e che il vero potere è in mano ad una decina di mega-banche, con il testa la Goldman Sachs del nostro caro leader Monti !!
Il sistema bancario internzionale oggi è paragonabile ad una vera e propria "Spectre", ad un potere subdolo ed occulto che , piazzando i propri uomini nei centri nevralgici di molti stati, condiziona di fatto le loro politiche e alimenta la plutocrazia dominante !!
Da questo circuito poco virtuoso si esce male, anche perchè le forze progessiste ed antagoniste non hanno ancora ben capito con chi hanno a che fare e affontano ancora i problemi con logiche ottocentesche !!
MaxVinella
3. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 09:26, di Mirko P
Con Brancaccio c’è stato un interessantissimo dibattito qualche giorno fa a Napoli, in occasione della presentazione del libro di Ferrero.
Personalmente credo che la terza via sia non solo obbligatoria ma necessaria ad evitare un’ Alba Dorata (anche se in Italia quel ruolo è occupato in maniera differente da Grillo).
Il punto cmq è creare una presa di coscienza della popolazione. Fino a quando tutti credono che il guasto italiano sia dovuto ai politici corrotti (credenza voluta dai poteri forti per deviare il malcontento tramite persone di destra quali Travaglio, Gabanelli e Grillo) sarà impossibile creare una alternativa.
Hai voglia di scardinare il sistema se la popolazione non ha coscienza lo scardinamento non porta a nulla, anzi...
Non voglio essere frainteso la corruzione politica esiste ma non è la causa della crisi come fa credere la propaganda travaglina e grillina
4. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 09:59
E’ vero la corruzione non è causa della crisi , ma è un connotato della stessa !!
La grande finanza ha bisogno di politici corrotti a suo libro paga, per imporre agli stati le proprie strategie !!
Queste politiche sono solo finalizzate a rapinare le risorse pubbliche principalmente attraverso l’usura che attuano finanziando il debito e facendosi per di più gentilmente regalare denaro dagli stati con il quale a sua volta alimentano questa spirale perversa !!
Quando poi i politici corrotti diventano inaffidabili ed eccessivamente autoreferenziali, vengono direttamente sostituiti da "tecnici" fidati, al’uopo allevati dalle banche e perfettamente ubbidienti !!
I media di regime si guardano bene dall’evidenziare queste problematiche ed essendo questi media a loro volta controllati dalla grande finanza , fanno di tutto per sputtanare l’attuale classe politica e per favorire un ricambio della stessa con personale "aziendale", che prende direttamente ordini dalla stessa !!
MaxVinella
5. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 17:25, di K.
Tutto vero.
Peccato che tra i pochi che segnalano il nuovo potere globale bancocentrico, in cui certamente ha il suo peso l’infernale meccanismo della moneta unica europea, ci siano proprio Grillo e Travaglio.
E non ci sia invece tanta "sinistra" che su questo cincischia ....
E qui non mi riferisco al Pd, che non è più "sinistra" nemmeno nel nome e che del dogma bancario/mercatista è uno dei più zelanti custodi in Italia, ma ai balbettii di altri ... da Landini a Vendola per finire con Rifondazione e persino coi cosiddetti "disobbedienti" ...
Che, se interrogati sull’argomento, ti sanno solo farfugliare che ci vuole "più Europa" ( che vuol dire ?"). Dove poi non si capisce bene quanto il cincischiamento sia dovuto ad una effettiva mancanza di idee e strategie socio-economiche alternative e quanto sia invece dovuto alla pervicace volontà di non perdere l’ultimo esilissimo filo rispetto a possibili alleanze, magari per Prc e "disobbedienti" anche solo locali, col Pd ....
Ripeto, io sono per "nostra patria è il mondo intero" .... però che questo tipo di Europa e questo tipo di moneta unica servano soltanto a favorire il dogma mercatista/bancocentrico mi pare un dato innegabile.
Vogliamo lasciare questo argomento solo a Grillo, Travaglio, a tratti a Di Pietro, ai "rossobrunisti" di tutte le razze e le parrocchie e magari pure ad un eventuale redivivo Berluskoni ?
6. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 19:46
E’ probabile che certa sinistra, non ovviamente il PD, abbia timore a parlare di "bancocentrismo" e di "meno Europa", perchè sono argomenti usati da quelli che poi sono soliti accusare di populismo e qualunquismo e non voglia correre il rischio di essere confusa con questi !!
Il riultato sarà che i populisti ed i qualunquisti prenderanno un sacco di voti, intelligentemente interpretando il comune sentire, mentre la sinistra, quella del Prc e delle altre microformazioni, ancorate a visioni ottocentesche mutuate da riminescenze di una distratta lettura del "Capitale", resta a guardare e si trastulla con il suo zero virgola di consensi !!
MaxVinella
7. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 23 ottobre 2012, 21:14, di mirko p
Questa cosa non è vera. Rifondazione è sempre stata contro questa Europa. Inoltre non c!è giorno in cui noi non attacchiamo il sistema bancocentrico, basta leggere tra l!altro il libro di ferrero pigs.
Travaglio e grillo non attaccano il sistema basato sulle banche ma di volta in volta quello che tira di più. E lo fanno sempre con scopi legalitari e mai antisistema
8. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 24 ottobre 2012, 08:19
La differenza è che il bel libro di Ferrero lo hanno letto in dieci, mentre Travaglio e Grillo riescono a raggiungere milioni di persone !!
Questo per dire che se i media non li sai usare è come se non esistessi e i tuoi messaggi sono un puro "flatus vocis" !!
MaxVinella
9. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 24 ottobre 2012, 10:54, di K.
Senza contare che chi determina le scelte, soprattutto nei momenti topici, del Prc non è il buon Ferrero bensì Grassi.
Che si porta dietro tutti i difetti, ma non i pregi, del vecchio Pci.
E la cui impostazione, già maggioritaria a Chianciano 2008, si è ulteriormente rafforzata con la creazione della FdS e con l’ingresso in questa di personaggi come Salvi, Nicolosi e soprattutto Diliberto che provengono dalla sua stessa tradizione ed impostazione comunque "governista" ...
10. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 24 ottobre 2012, 14:59, di Mirko P
K sei un cazzaro di prima categoria. Grassi conta quanto Grassi. La federazione della sinistra è praticamente sciolta.
Il tuo amato Grillo però va in Sicilia a dire che la Mafia a Corleone non esiste, che l amafia è nata per difendere il territorio e che la Sicilia dovrebbe rendersi indipendente.
Poi Travaglio e Grillo non fanno una critica al sistema ma solo alle banche. Cioè il sistema va bene se togliamo le plutocrazie (chi si ricorda chi lo diceva?)
11. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 24 ottobre 2012, 15:43
Mi contenterei e molto se almeno riuscissimo a liberarci dalle "plutocrazie" , poi ..................si potrebbe pensare al "sistema" !!!!!!
MaxVinella
12. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 24 ottobre 2012, 16:19, di K.
E’ inutile che cerchi di difendere l’indifendibile.
Rifondazione è nei sondaggi, quando va bene, al 2 per cento.
E solo da una futuribile alleanza con Di Pietro o con il progetto ( ormai orfano di Vendola) della Fiom, di Alba e di una parte dei "disobbedienti" e forse degli ultimi verdi .... cioè una specie di rinnovata "sinistra arcobaleno" senza Vendola .... sarà forse possibile ottenere qualche deputato o senatore ....
E un motivo ci sarà .... oppure ce la prendiamo col "destino cinico e baro" come faceva Saragat ?
La difficoltà vera di Rifondazione, credo io, è il voler tenere insieme cose che insieme non possono stare ... le posizioni, che io ritengo corrette, di Ferrero e di Mantovani ... col "governismo" esasperato di chi si oppose a Vendola - pur cercando con lui l’accordo fino all’ultimo minuto - solo per un certo "feticismo identitario" della falce e martello che coi contenuti reali aveva poco a che spartire ... per non parlare del sempre più sparuto ( ma irriducibile ) "partito degli assessori e consiglieri locali" che, salvo rare eccezioni, puntano al rapporto col Pd a qualunque costo per mantenere certi ben pagati strapuntini di piccolo potere ...
L’immane cazzata di fare la FdS con Diliberto ha poi complicato ancora di più le cose ....
Grillo è appunto Grillo, un demagogo a tratti pure cialtronesco ... ma se è diventata per tanta gente lui "la speranza" .... forse qualche seria autocritica qualcuno dovrebbe farla .... e invece non se ne vede traccia ...
13. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 10:42, di mirko p
K nessuna autocriti a?
secondo me ne facciamo fin troppa. Resta il fatto che.noi siamo presenti nelle lotte anche di chi ci sputa in faccia. Mentre i grillini dai movimenti vengono cacciati per il loro elettoralismo. Resta il fatto che grillo sta spostando molta gente a destra sui contenuti, facendole credere che non è cosí.
tra un’anno quando saremo con la merda fino al collo con una tecnocrazia al potere ed una opposizione fasulla e contraria alla piazza (a meno che non si idolatri il capo) e con evidenti mire antidemocratiche, vorró vedere i commenti scandalizzati.
Ci vediamo a Roma sabato. a difendere gli studenti venerdì. A difendere i contadini domenica e a creare spazi sociali in settimana (questa è la settimana in corso)
14. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 12:32
Almeno finchè non riusciranno a taroccare anche le elezioni, un po’ di sano "elettoralismo" non sarebbe fuori luogo !!
Continuiamo a trastullarci con i nostri zero virgola di consensi elettorali e vedrai quante cose buone riusciremo a fare per gli operai, i contadini e gli studenti !!
MaxVinella
15. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 15:06, di Raf
Rifondazione ha perso il treno quando, nonostante Chianciano, ha ricominciato subito ad inseguire il PD, sin dalle elezioni regionali abruzzesi col 47% di astenuti già nel 2008, e la cosa avrebbe dovuto insegnare qualcosa.
E quando si perdono i treni, dopo è dura.
Condivido nella sostanza i commenti di K.
Purtroppo la situazione reale è quella che descrive.
E non è con un nuovo "arcobaleno" che si risolvono i problemi.
16. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 16:50, di Mirko P
Ma quale arcobaleno. L’Arcobaleno sostanzialmente voleva essere alternativo al Pd pur restandone in scia.
La manifestazione di sabato e chi vi aderisce invece crede che ci sia bisogno di una alternativa antiliberista e che faccia l’esatto opposto di quello che fa Monti.
Ma poi avete mai fatto voi dell’autocritica?
Ah no giusto qui si sostiene un miliardario che dice: La Mafia a Corleone non esiste. Oppure "la mafia difendeva il territorio" oppure "chiudono 80 giornali? (con lavoratori anche non giornalisti annessi) bene così, una grande notizia" oppure uno che scrive "bisogna difendere i nostri confini patrii dagli immigrati"
17. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 18:02
Fare autocritica significa anche non stare sempre a chiedere agli altri se la fanno !!!!!
MaxVinella
18. E. Brancaccio: «Il rifugio dell’economia globale sarà il ritorno al protezionism, 25 ottobre 2012, 18:31, di K.
Parli della manifestazione di sabato a Roma come se fosse "la manifestazione di Rifondazione".
Quando invece nasce in tuttaltri lidi, a cominciare dal comitato "No Debito" e dai sindacati di base.
Rifondazione aderisce ma poi non c’è traccia, nella stessa manifestazione, dei possibili alleati elettorali.
Non c’è la Fiom ( salvo la minoranza che faceva capo a Cremaschi e che è stata appena buttata fuori dalla segreteria nazionale), non c’è l’IdV ( a parte l’adesione personale di De Magistris ), non ci sono i verdi, non ci sono nemmeno i disobbedenti di Casarini che manifestano a Riva del Garda, dove Monti dovrebbe parlare ad un convegno, di quell’area ci saranno solo i romani e i napoletani.
Intendiamoci, che Rifondazione abbia aderito al corteo nazionale di sabato è ovviamente un bene, ma non si può utilizzare strumentalmente questa iniziativa nata in ben altri lidi per dimostrare la giustezza della linea del Prc.
Che tra l’altro sul "rifiuto del debito", che della manifestazione è il tema principale, non dice nulla di nulla ..... non parliamo poi della moneta unica .....