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Equitalia, mastino ma solo con i piccoli

par Sara Nicoli

Publie le giovedì 5 gennaio 2012 par Sara Nicoli - Open-Publishing
4 commenti

Una cartella esattoriale può trasformarsi in un incubo, ma i grandi evasori si salvano

A volte centrano il bersaglio. Come a Cortina, dove il blitz di Capodanno ha effettivamente portato l’Agenzia delle entrate a segnare un punto a suo favore.

Altre volte i “blitz” Equitalia – il braccio armato del fisco – non li fa contro i veri evasori fiscali, bensì contro quei cittadini che le tasse le pagano, ma hanno piccole pendenze che l’attuale sistema di riscossione e tassazione trasforma nel peggiore degli incubi. Fino, spesso, a sfiorare la tragedia. Ma chi è “il mastino” Equitalia che sta togliendo il sonno agli italiani?

I soci di Stato

EQUITALIA è una società pubblica (51%Agenzia delle Entrate, il 49% Inps) incaricata della riscossione nazionale dei tributi. In particolare, esercita sia la riscossione “non da ruolo”, che riguarda per esempio l’Ici e le entrate pagate col modello F23, sia quella “a mezzo ruolo” attraverso la notifica di cartelle di pagamento. Dunque ha funzioni prevalentemente strategiche, di indirizzo e di controllo dell’attività degli agenti della riscossione, mentre gli agenti si occupano degli aspetti operativi dell’incasso, gestendo gli sportelli e i rapporti con i contribuenti e con gli enti. Nel 2010 l’Ente ha ottenuto 1,29 miliardi di euro di ricavi, di cui 1,22 miliardi derivanti dall’incasso di commissioni sull’attività di riscossione conto terzi. Nell’ultimo periodo ha riscosso crediti per 8,87 miliardi di euro, 4,61 per conto dello Stato, 2,83 conto Inps/Inail, 1,42 conto Enti non statali (Regioni, Comuni, Consorzi ecc.). I cosiddetti Grandi Debitori (coloro che sono iscritti al ruolo per importi maggiori di 500 mila euro) sono 1.055, da cui nel 2010 Equitalia ha riscosso 1,78 miliardi. Il grosso dell’evasione, come si vede, deve ancora essere aggredito, mentre il comune cittadino, in quanto conosciuto al fisco, si trova nel mirino di Equitalia senza possibilità di fuga.

Quando è cominciato

QUALCHE ANNO FA, intorno al 2005, con lo Stato esattore si poteva ancora parlare. Si poteva ricorrere alla Commissione tributaria, si poteva contare sulla prescrizione di multe prese cinque anni prima, si poteva – insomma – sperare in una via d’uscita che spesso gli stessi impiegati dell’Agenzia delle entrate proponevano come “paracadute”. Poi ci sono state le elezioni. E al ministero dell’Economia è tornato Giulio Tremonti. E tutto è cambiato. Il fisco, negli ultimi anni , si è preso alcune libertà che poteva evitare. Fino a metà del 2011 ha iscritto ipoteche su abitazioni private, anche prime case, per cifre debitorie inferiori agli 8 mila euro, senza notifiche (ex articolo 140 cpc) e senza intimazione di pagamento. Stessa cosa per quanto riguarda i fermi amministrativi delle automobili (le cosiddette ganasce fiscali). All’alba del 1° ottobre 2011 il governo ha messo nelle mani di Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate, armi che prima il fisco mai aveva posseduto. Ecco la sostanza: dopo 60 giorni dall’avviso al contribuente, Equitalia può attivare i suoi mezzi per recuperare il debito, iscrivere ipoteca sull’artigiano considerato infedele (facendo scattare una comunicazione alla centrale rischi delle banche, con conseguente chiusura dei fidi), pignorare il suo conto corrente (rendendo impossibile il pagamento di dipendenti e fornitori), avviare i pignoramenti presso terzi (sono i crediti dei clienti, Equitalia ha il potere di arrivare anche lì) e far partire le ganasce fiscali su auto e vani posseduti. Il “titolo di debito” è diventato immediatamente esecutivo. Se Equitalia, poi, si convince che c’è il “fondato pericolo” di perdere il credito, ha il mandato per recuperarlo in ogni modo: sequestrando una pensione, mandando un bene all’asta immobiliare e così via.

Lotta per spot

IL SALDO FINALE di tanto agitarsi è il classico topolino partorito dalla montagna. Perchè i grandi evasori restano ben coperti. Un rapporto della Corte dei Conti rivela che, negli ultimi anni, la lotta all’evasione è apparsa più che altro come una resa all’evasione. Alla fine dell’iter, lo Stato incassa appena l’11% delle imposte evase “accertate” e soltanto l’1% se l’evasore non patteggia con il fisco. L’indagine in questione riguarda il periodo 2006-2009, in cui sono stati effettuati 1.445.892 controlli: il 95% si è concluso con l’addebito di evasione, per un totale di 71 miliardi di euro, che salgono a 75 con le sanzioni. E quanti ne sono stati recuperati realmente? Uno scarso 10%. Su 100 euro di imposte evase accertate, alla fine lo Stato ne chiede agli evasori solo 51. Le pretese originarie vengono praticamente dimezzate. Motivi: sconti dei “patteggiamenti”, rateizzazioni, lunghezza dei contenziosi. E recupera appena qualche briciola.

Morire di tasse

TALVOLTA la spietatezza del meccanismo di Equitalia, che quando viene attivata non ha alcun margine di discrezionalità “caso per caso”, ha provocato conseguenze molto gravi. Non è detto infatti che tutti siano attrezzati a sostenere il forte stress emotivo che l’arrivo di una cartella esattoriale o la notizia di un’ipoteca sulla casa possono provocare. Di qui il dramma sociale di migliaia di famiglie. Come quello che ha colpito gli ultimi mesi di vita di Mauro Bordis, 58 anni. Per 6 mila euro gli avevano ipotecato casa e tolto i fidi. Bordis è morto d’infarto mentre lottava contro le cartelle di Equitalia. Casi come questo ce ne sono purtroppo parecchi, tant’è che molti cittadini hanno preso ad aggregarsi in associazioni e comitati. È accaduto a Cagliari, ma anche a Vicenza e a Napoli. Per non parlare di Roma. Sono nati comitati come l’Avis: acronimo dell’Associazione vessati italiani solidali, niente a che vedere con i donatori del sangue. Ma la lista sta diventando lunga, molto lunga.

Come tutelarsi

DIFENDERSI da eventuali eccessi o errori di Equitalia si può. Ma non è facile e, soprattutto, non è alla portata di tutti riuscire a combattere ad armi pari con chi è stato dotato dal governo di strumenti straordinari per contrastare – con scarsi effetti, come abbiamo visto – la grande evasione fiscale. Appena arriva una cartella di Equitalia, la prima cosa da fare è recarsi nella sede più vicina dell’ente per capire esattamente la natura delle contestazioni. Se gli estremi della “cartella” non sono chiari, è bene rivolgersi a un’associazione di consumatori (come l’Adusbef o la Federconsumatori) e farsi assistere da un loro legale, soprattutto per evitare di perdere tempo prezioso per fare ricorso. Un tempo fondamentale. Anche per la salute.

Sara Nicoli - 05 gennaio 2012 - Il Fatto Quotidiano

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Messaggi

  • Equitalia: ancora Modena nel mirino. Una gomma bruciata davanti sede modenese

    Dopo l’attentato incendiario alla sede di Modena di Equitalia di venerdì scorso, quando è stata danneggiata una vetrata probabilmente con una bomba molotov, uno pneumatico d’auto bruciato e due fogli scritti a mano sono stati lasciati davanti alla sede della direzione provinciale di Equitaliasempre a Modena, in via delle Costellazioni, nella notte tra martedì e ieri. Lo riporta l’edizione locale del Resto del Carlino.

    A Modena, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, era stata danneggiata la vetrata della sede di via Emilia Ovest di Equitalia, un atto intimidatorio che ha portato ieri alla riunione in prefettura del Comitato dell’Ordine e della Sicurezza pubblica. Vertice dove il primo cittadino ha espresso «preoccupazione per l’escalation delle forme della protesta, che da gesti più abituali come imbrattamenti o scritte è passata a modalità simili a quelle della criminalità».

    Sabattini ha chiesto che le forze politiche e la società civile «forniscano un segnale forte per escludere qualsivoglia tolleranza o comprensione nei confronti di ogni manifestazione di violenza, da giudicarsi sempre priva di giustificazione».

    Ed il messaggio che si legge sui fogli anonimi attaccati all’ingresso della sede di via delle Costellazioni recita «Se la macchina dello Stato risparmia sempre e solo sulle gomme, prima o poi si bruceranno. Se il governo non ascolta il suo popolo, si riprenderà il governo città per città».

    La Digos ha sequestrato tanto la gomma semicarbonizzata quanto i due fogli. Ieri, intanto hanno dato esito negativo i controlli eseguiti presso la sede Equitalia di Perugia in via Settevalli dove una telefonata anonima aveva segnalato la presenza di una bomba.

    Sempre ieri, nel salento, a Casarano, in via Monti, dieci volantini formato A4 in bianco e nero inneggianti alla protesta contro il governo, il sistema finanziario e il fisco sono stati trovati affissi con colla bianca sui vetri degli uffici di Equitalia.

    E gli attacchi contro Equitalia ieri, sono arrivati anche ad Alessandria: in mattinata, poco dopo le 7, un’impiegata, arrivando al lavoro, ha trovato una bottiglia contenente liquido infiammabile e una scritta intimidatoria. La bottiglia era posata davanti alla porta d’ingresso di Equitalia.

    Interpellati sempre sulla questione esplosiva “Equitalia” da Sky Tg24 l’87% dei partecipanti alla domanda del giorno di ieri si è detta d’accordo con Beppe Grillo: «se Equitalia è un bersaglio, bisognerebbe capirne le ragioni oltre a condannare le violenze». Il 13% dei votanti, invece, si è schierato contro la posizione del comico.

    http://www.agoravox.it/Equitalia-ancora-Modena-nel-mirino.html

    • Due commenti allo stesso articolo da Indymedia Lombardia :


      "A Novi Ligure, citta resa famosa da Erica, una decina di giorni fa hanno mandato all’ospedale l’omino che consegna le cartelle esattoriali....15 giorni di prognosi.

      La notizia è stata censurata da parecchi giornali, ma non hanno fatto in tempo ad oscurarla su quelli locali.

      Bene così.

      Le associazioni di cittadini ad Equitalia gli fanno una beneamata sega.

      Insurrezione!."


      "E vero che da tempo esistono associazioni che si stavano battendo per via legali in difesa di persone sottoposte alla criminale vessazione di Equimerda, ma di fatto non erano riusciti ad ottenere nulla.

      Nessuno può contestare che SOLO DOPO VARI "REGALI ESPLOSIVI" è scoppiato il caso mediatico a livello nazionale sollevando il problema.

      Dove cazzo erano i partiti ?

      Dove cazzo erano i sindacati ?

      Dove cazzo erano, salvo le rare eccezioni di alcune realtà studentesche e dei separatisti sardi, i vari comitati politicizzati ?

      Dove cazzo era l’informazione di stato ?

      Dove cazzo era - è la popolazione pesudo-imborghesita ?

      Dove cazzo era il vaticano e pretaglia varia ?

      E’ indiscutibile che queste azioni "esplosive" hanno portato un’enorme consenso popolare al movimento anarco-insurrezionalista e a tutti coloro che hanno e stanno sostenendo attivamente a vario titolo questo percorso di lotta - libertà - verità e giustizia svincolati da schemi preconfezionati o peggio, burocratici del cazzo!

      Che piaccia o no, è un dato di fatto !

      E’ l’inizio di una vittoria politica che darà i suoi risultati."

    • Mi sfugge il nesso tra "movimento anarco-insurrezionalista" ed "Equitalia".

      Red Web Master

    • Beh ... mi pare evidente ... il principale attentato subito da Equitalia, con ferimento del Direttore Generale, è stato rivendicato dalla cosiddetta "Fai informale" di ispirazione anarco-insurrezionalista ...

      Si può certamente, a mio giudizio, discutere sull’utilità di certi atti ... ma il consenso di massa avuto da quell’attentato credo non abbia mai avuto eguali nella storia, nemmeno nei cosiddetti "anni di piombo" ... sul web, ma anche nei bar e sugli autobus, poco è mancato che si facesse la "ola" .....

      Ed allora, per dirla con Grillo, un motivo ci sarà ...

      E’ un pò, fatte le enormi differenze, come per l’ 11 Settembre .... attentato senz’altro non condivisibile .... ma solo allora un pò di americani, quelli un pò più illuminati, cominciarono a porsi la fatidica domanda "Ma perchè ci odiano tanto ?"

      Radisol