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Esito positivo per la vertenza dei richiedenti asilo di Napoli

Publie le martedì 29 giugno 2004 par Open-Publishing

Un gioiosa manifestazione di oltre un migliaio di richiedenti asilo, provenienti da Liberia, Ghana, Sierra Leone, Costa D’Avorio, Sudan e Somalia, ha attraversato le strade di Napoli, ieri mattina, raggiungendo la prefettura, unendosi idealmente alla delegazione che nello stesso tempo affrontava con gli organi di governo locale e nazionale la problematica della riapertura della discarica di Montecorvino.
Già un mese fa, dopo le manifestazione del 29 Maggio a Caserta ed il 31 Maggio a Napoli, era stata consegnata al Prefetto di Napoli una lista di 1156 richiedenti asilo, chiedendo che l’iter della loro domanda venisse accorciato al più presto.

Persone in attesa da anni, abbandonate a sé stesse, umiliate della loro problematica umanitaria, costrette a procacciarsi da vivere accettando condizioni di lavoro massacranti ed irregolari.
Ufficialmente "sconosciuti" alla questura di Napoli, ed alla Commissione Centrale di Audizione: l’impossibilità economica di un vero contratto di fitto per la casa e l’indisponibilità burocratica della Questura di Napoli ad accettare la domiciliazione legale, impediscono di poter rinnovare il permesso di soggiorno nelle zone dove realmente vivono, costrette quindi a chiedere i rinnovi nelle Questure delle zone valico di frontiera, hanno reso queste persone dei "fantasmi" che si preferisce pensare altrove.

"Fantasmi" attratti in Campania dalla possibilità di trovare aiuto alla loro drammatica vicenda, a seguito dalle vittoriose vertenze condotte a Caserta nell’ultimo anno grazie all’impegno del CSA Ex Canapificio e dalla sensibilità del Vescovo Nogaro di Caserta, nonché dalla possibilità di reperire facilmente lavoro nero in agricoltura e nell’edilizia, un fenomeno ormai cronico della nostra regione, unica drammatica risposta alle esigenze di sopravvivenza in attesa di "un’audizione" che non arriva mai.

Tempi d’attesa, insostenibili, imputabili esclusivamente ad inefficienze ed errori nella comunicazione della convocazione dalla Commissione alla Questura competente, e da quest’ultima al richiedente. L’invito a presentarsi in Commissione arriva spesso nel posto sbagliato: gli spostamenti dei richiedenti, gli errori o le inefficienze fanno arrivare la convocazione a Crotone o Siracusa quando la persona si trova (due anni dopo) a Caserta, a Foggia o a Napoli.

Le mobilitazioni dei richiedenti asilo smentiscono le menzogne di chi (il sottosegretario agli Interni, Mantovano) parla di abuso del diritto d’asilo, citando a sproposito le cifre relative all’irreperibilità dei richiedenti asilo nelle convocazione della commissione centrale.

In Italia nel 2003 su 13.000 domande di asilo, oltre ottomila non sono state ascoltate dalla Commissione per irreperibilità del richiedente, irrintracciabile dopo anni di un’attesa che avrebbe "sconfitto" chiunque (i tempi standard riconosciuti dal Min. dell’Interno, vanno dai 15 ai 24 mesi circa, a fronte dei 45 gg. previsti dalla normativa).

Di fronte alla dispersione delle domande (l’80% considerato "volontariamente irreperibile"), ed alla diminuzione delle domande d’asilo registratasi in Italia negli ultimi due anni, la vertenza dei richiedenti asilo di Napoli dimostra, invece, la volontà di conoscere al più presto il loro destino, un destino che è stato originato dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla miserie che questi fratelli e sorelle sono costretti a vivere nei loro paesi, un destino che solo la vergognosa macchinosità della procedura "ordinaria" trasforma in un incubo fondato sull’invisibilità, su ulteriore miseria e sull’incertezza.

L’esito positivo della vertenza dei richiedenti asilo di Napoli è un ulteriore passo in avanti per i diritti dei migranti, un passo in avanti per fa crescere il coraggio degli immigrati a rivendicare i loro diritti.

Al rifiuto iniziale del Prefetto di incontrare la delegazione delle organizzazioni antirazziste e le rappresentanze degli immigrati, i richiedenti asilo non si sono scoraggiati decidendo di protrarre ad oltranza il presidio davanti la sede del governo.

Solo alle 18 il Prefetto si decideva di incontrare la delegazione accettando la richiesta avanzata già nelle manifestazioni precedenti, ovvero che la Commissione si adoperi affinché al più presto i richiedenti asilo possano conoscere l’esito della loro domanda.

A partire dal 2 Luglio verrà quindi comunicato il calendario sulla base della lista che è stata consegnata alla prefettura, seguendone l’ordine alfabetico. A gruppi di una ventina alla volta i richiedenti asilo verranno chiamati a Roma per ottenere l’intervista finale.

Pur essendo questo un risultato insperato, che viene incontro al dramma che i richiedenti asilo hanno vissuto in questi anni, sancendo l’importanza del protagonismo politico con il quale i Richiedenti asilo, da Caserta a Napoli, hanno caratterizzato la loro vicenda, riteniamo però che ulteriori garanzie debbano essere date affinché questa vicenda possa concludersi restituendo loro la dignità.

Innanzitutto chiediamo che i colloqui si svolgano dando ai richiedenti asilo il tempo e la possibilità di poter far emergere le loro biografie.

Che vengano comunicati, di settimana in settimana gli esiti delle audizioni.
Chiediamo che le audizioni si facciano in un clima di attenzione istituzionale che garantisca l’applicazione più estensiva possibile dell’attuale normativa sul diritto di protezione umanitaria e che questo valga anche come stimolo alla realizzazione di una legge che garantisca finalmente il diritto all’Asilo politico così come prescritto nella nostra carta costituzionale.

Infine che la Prefettura e la Questura di Napoli si assumano l’impegno di essere i referenti istituzionali per il rilascio degli eventuali permessi di protezione umanitaria temporanea, evitando l’ulteriore disagio ai richiedenti asilo.