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FORZA NUOVA, ARRESTI A BARI PER PESTAGGI E MINACCE

Publie le mercoledì 14 aprile 2004 par Open-Publishing

BARI - Undici pestaggi compiuti con mazze, bastoni, bottiglie, catene e con un crick,
danneggiamenti vari, minacce al docente dell’ Universita’ di Bari Luciano Canfora, collaboratore del Corriere
della Sera, e intimidazioni al segretario dell’ arcigay di Bari, Michele Bellomo, portavoce del
Gay Pride svoltosi a Bari nel giugno 2003.
E’ quanto contesta la Procura di Bari a quasi tutti i 15 presunti aderenti al movimento politico
di estrema destra ’Forza Nuova’ arrestati oggi da carabinieri del Ros e del comando provinciale del
capoluogo pugliese anche per il reato di associazione per delinquere.

A due degli arrestati viene anche contestata ’’l’ incursione con tecnica e organizzazione da
gruppo militare d’ assalto’’ - cosi’ la definisce l’ accusa - avvenuta il 4 febbraio scorso nella
clinica Santa Maria di Bari, specializzata in ginecologia e ostetricia. Nelle sale di degenza del
servizio di pianificazione famigliare due persone interruppero il servizio pubblico, insultarono il
personale medico e paramedico e le donne ricoverate, e esibirono loro pubblicazioni di immagini
raccapriccianti contro l’ aborto.
Tra le undici persone picchiate selvaggiamente da un commando ’squadrista’ - cosi’ come lo
definisce l’ accusa - c’ e’ Giuseppe Errico, attivista del centro sociale ’Coppola Rossa’ di Adelfia
(Bari) pestato il 7 giugno 2003 per strada a Triggiano (Bari). Dieci persone lo avrebbero avvicinato e
colpito con bastoni, mazze e con un crick. Errico fu ricoverato in ospedale dove i medici lo
medicarono e gli applicarono 20 punti di sutura.
Altre sette persone furono invece aggredite a Bari il 10 giugno 2003 mentre affiggevano su muri
cittadini manifesti per un concerto di simpatizzanti dell’ area di sinistra. I sette furono
aggrediti con pugni, calci, fibbie metalliche, bastoni e catene. Riportarono lesioni giudicate guaribili
in pochi giorni. Furono pestati anche - tra il 28 novembre 2001 e il 27 febbraio scorso - altri tre
appartenenti al centro sociale ’Coppola Rossa’: anch’ essi riportarono lesioni lievi.

Le minacce rivolte al prof.Canfora, invece, fanno riferimento al fatto che alcuni indagati
avrebbero scritto sul muro accanto al portone di casa del docente: ’Canfora brucerai come Stalin’ e
’Canfora bioa’, solo perche’ lo studioso - secondo la ricostruzione accusatoria - avrebbe mostrato
qualche favore verso le ideologie di sinistra durante le sue prolusioni di docente universitario.