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Francia, EDF : lo sciopero sta per partire

Publie le sabato 15 gennaio 2005 par Open-Publishing

Dazibao


di Pierre-Henri Lab

Veglia d’armi alla CGT. A qualche giorno da una settimana che si annunzia ricca di mobilitazioni alla Posta, all’EDF (corrisponde all’ENEL, NdT), nella salute e nell’educazione nazionale, il segretario generale della CGT, Bernard Thibault, ha partecipato ieri mattina ad un’ora d’informazione sindacale in un’officina dello stabilimento industriale della manutenzione dei TGV di Villeneuve-Saint-Georges, in Val-de-Marne. Accanto al segretario della Federazione dei ferrovieri, Didier Le Reste, e davanti a 250 ferrovieri, Bernard Thibualt ha spiegato la campagna di sindacalizzazione lanciata dalla sua confederazione nel quadro dello sciopero alla SNCF previsto il 19 gennaio prossimo e della giornata d’azione intercategoriale ed unitaria del 5 febbraio.

UN NUOVO TRAGUARDO

Per il segretario generale della CGT, "i conflitti sociali che si annunziano dimostrano che il quadro, in questo inizio del 2005, é il corso di cambiamento". Dopo l’esaurimento delle lotte che ha seguito il fallimento della mobilitazione contro la riforma delle pensioni, il responsabile sindacale giudica che "un nuovo traguardo puo’ essere raggiunto". Si tratta, secondo Bernard Thibault, di "rendere obbligatorie in un dibattito pubblico, finora dominato dalle sole rivendicazioni del MEDEF (corriponde alla Confindustria, NdT), le rivendicazioni dei lavoratori". Un traguardo il cui raggiungimento si rivela necessario. Cosi’ Bernard Thibault, enumerando le parole d’ordine della giornata intercategoriale ed unitaria del 5 febbraio prossimo, sottolinea che "é in preparazione una grande offensiva contro il Codice del lavoro con la scusa di semplificarlo". "La mobilitazione dev’essere all’altezza degli attacchi del MEDEF e del governo", insiste il segretario generale della CGT. "Se l’unità dei lavoratori e delle loro organizzazioni sindacali é uno degli elementi chiave del rapporto di forze, la mobilitazione dipende anche strettamente dal livello di sindacalizzazione". E Bernard Thibault spiega che "i sindacati possono ottenere solo risultati proporzionati alle loro forze". "Tutti i progressi sociali conseguiti nel paese lo sono stati collettivamente e non individualmente", ricorda il responsabile sindacale, che pensa che "il miglior modo di essere intesi é di organizzarsi".

UN TRAMPOLINO PER LE LOTTE

Anche nell’intervento del segretario della Federazione dei ferrovieri si parla di mobilitazione. "Malgrado la possente manifestazione del 25 novembre scorso, non siamo stati sentiti né dalla direzione della SNCF né dal ministro dei Trasporti, Gilles de Robien. Il presidente della SNCF ci ha ricevuti, e cosi’ il ministro, ma non vi é stato nessun cambiamento" nella politica dei trasporti del governo o nella gestione della SNCF. "Il 19 prossimo é necessaria una forte partecipazione allo sciopero", secondo Didier Le Reste, che denuncia "la politica di austerità economica e sociale" che colpisce l’impresa pubblica con il bilancio 2005. "Questo bilancio é catastrofico per l’occupazione, per le condizioni di lavoro e per la qualità del servizio agli utenti". Sono programmate 3 990 soppressioni di posti. Cosi’, alla SNCF, in tre anni, più di 12 000 posti di lavoro saranno stati soppressi." E il sindacalista spiega i dettagli del bilancio, denuncia le conseguenze del disimpegno dello Stato per le regioni e la fiscalità locale e per lo squilibrio crescente fra strada e rotaia. Didier Le Reste si fa beffe anche del "piano merci" che dimostra, secondo lui, che si tenta d’imporre alla SNCF "la redditività finanziaria" invece dell’ "interesse generale come finalità del servizio pubblico". In questo contesto, per Didier Le Reste, "la mobilitazione del 19 gennaio sarà determinante" e sarà ugualmente un trampolino di lancio per il successo della giornata di azione intercategoriale ed unitaria del 5 febbraio prossimo.

Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao

http://www.humanite.presse.fr/journal/2005-01-14/2005-01-14-454705