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Francia : i sindacati si accordano per chiamare ad una mobilitazione in difesa delle 35 ore
Publie le mercoledì 12 gennaio 2005 par Open-Publishing
di Rémi Barroux e Patrick Roger
L’UMP presenterà una proposta di legge.
La minaccia che pesa sulle 35 ore é sembrata alle organizzazioni sindacali sufficientemente
precisa per decidere di incontrarsi, martedi’ 11 gennaio, per accordarsi sulle
forme di una mobilitazione. CFDT, CFTC, CGT et FO dovevano mettersi d’accordo
su un appello comune ad una giornata di manifestazione. L’appuntamento - al quale
dovrebbero unirsi l’UNSA e l’Unione sindacale Solidaires, non invitate alla riunione
di martedi’ - potrebbe essere fissato per sabato 5 febbraio, in modo che i dipendenti
privati e delle piccole imprese possano agire localmente. La mobilitazione sindacale
arriva nel momento in cui il gruppo UMP all’Assemblea nazionale si prepare a
presentare una proposta di legge per la riforma delle 35 ore, con l’avallo del
governo. Questo testo dovrebbe essere esaminato in commissione a partire dal
25 gennaio, per essere discusso in aula all’inizio di febbraio. L’urgenza ha
spinto i sindacati a passar sopra ai risentimenti ereditati dalla riforma delle
pensioni della primavera 2003.
Risentimenti che pure persistono, come dimostra il libro Ma voix ouvrière (La mia voce operaia, NdT) (Stock), del segretario generale della CGT, Bernard Thibault, che uscirà mercoledi’. In quest’opera, Thibault spiega che non perdona al suo omologo della CFDT, François Chérèque, il suo "voltafaccia" in occasione delle trattative e della mobilitazione contro la legge Fillon sulle pensioni. "Due anni dopo occorre andare oltre, ha dichiarato Chérèque martedi’ a RTL. Cio’ che attendono i lavoratori é che i sindacati possano parlare con una voce sola".
All’UMP, gli autori della proposta di legge non nascondono di voler imprimere una svolta radicale alla legislazione riguardante il tempo di lavoro. "Si tratta di fare arretrare la legge per far posto al contratto", spiega Hervé Novelli, deputato (UMP) del dipartimento Indre et Loire, uno dei quattro cofirmatari del testo.
Certo, assicura Pierre Morange, vicepresidente della Commissione affari sociali e probabile relatore della proposta, "le 35 ore resteranno la norma legale". Ma una norma "legale" sempre più virtuale, tanto saranno favorite la "libera scelta", la "elasticità", in altre parole la possibilità di moltiplicare gli accordi in deroga prolungando la durata del tempo di lavoro dei dipendenti senza aumentarne il costo per le imprese.
TRE DIRETTRICI
Il dispositivo poggia su tre direttrici. La "monetizzazione" del conto risparmio-tempo (CET) sarà estesa: il dipendente potrà riscattare i suoi giorni di riduzione del tempo di lavoro (RTT) o trasferirli su dei piani di risparmio-pensione o di risparmio-impresa. Il governo, da parte sua, studia le modalità di esoneri sociali e fiscali che permettano di rendere questo capitolo più "attraente". Questa disposizione potrà ugualmente riguardare i quadri detti "autonomi", per i quali la durata del lavoro é fissata ad un "forfait" di 218 giorni, anche nelle imprese che non hanno adottato il principio del CET.
Il contingente di ore straordinarie autorizzate sarà portato, d’altronde, da 180 a 220 ed é previsto che se ne possa derogare tramite accordo collettivo di settore o di impresa. Infime, il regime di deroga per la maggiorazione delle ore straordinarie accordato alle imprese con meno di 20 dipendenti (+10% invece di +25%) é prolungato di tre anni.
Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3224,36-393770,0.html