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Genova: «Questa rivendicazione indegna e obbrobriosa»

Publie le giovedì 1 aprile 2004 par Open-Publishing

ROMA «Siamo a livello di speculazioni, le più indegne e indecorose. Il
mio sentimento è di obbrobrio». Il giorno in cui arriva la
rivendicazione delle bombe a Genova, firmata Brigata 20 luglio, data
dell’uccisione di Carlo Giuliani, il giudizio del padre, Giuliano
Giuliani è netto: «L’avevano già fatto, provo semplicemente schifo.

Quello che è successo a Genova è una cosa da condannare senza la minima
incertezza». E ancora. «Su chi possano essere questi che hanno messo le
bombe non ho la minima idea. Ribadisco comunque che una bomba, una
bombetta o una bombona la può mettere chiunque. E una rivendicazione la
può fare chiunque. Sarò vecchio, ma in questi casi mi chiedo a chi giova?».

A chi giova?

A chi vuole impedire la verità e la giustizia. I fatti del G8 rimangono
una ferita aperta, e lo saranno fino a quando non si avrà il coraggio di
fare verità su quello che è successo. Ma lo saranno anche dopo, perché
sono convinto che in Italia c’è un prima e un dopo 20 luglio 2001.

Quella data rappresenta una cesura, per tutta l’Italia.

Su quei fatti sono aperti due processi, uno contro alcuni manifestanti e
l’altro contro alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine...

Manca però il processo fondamentale, quello su piazza Alimonda.

L’ordinanza di archiviazione è una mostruosità giuridica che ha impedito
la verità su quello che purtroppo è diventato il simbolo di tutto. Cosa
si aspetta dai processi? Spero che non ci sia non ci sia da parte di
nessuno voglia di fare: "uno a uno e palla a centro". Non si dica un po’
di qua e un po’ di là. Da una parte ci sono 29 esponenti delle forze
dell’ordine che sin sono comportate male, molto male, e dall’altra 26
persone che sono state attaccate in maniera ingiustificata e violenta
mentre partecipavano ad un corteo autorizzato. Comunque, il problema non
si risolve affatto attraverso il processo e la condanna a 29 poliziotti
di basso grado, bisogna salire di molto nella scala gerarchica e se non
si arriva ai massimi gradi non si fa verità.

Crede che questa verità possa emergere dai processi?

No, per accertare la catena di comando e le responsabilità politiche,
serve una commissione parlamentare d’inchiesta. Non dimentichiamo certe
presenze assolutamente equivoche nelle sale operative dell’ordine
pubblico, c’erano esponenti di An, con in testa il vicepresidente del
consiglio Fini. Mi auguro che tutte le forze politiche con eguale
entusiasmo lavorino per costituire la Commissione, qualcuno purtroppo ci
dorme sopra. Mi auguro anche che il prossimo governo di centrosinistra
largo abbia come primo punto l’istituzione di una commissione
parlamentare d’inchiesta su Genova.

C’è chi dice che i responsabili delle bombe vanno cercati nei cortei per
la pace.

Chi dice e pensa questo è un farabutto.

L’Unita