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Human Rights Watch denuncia "il disastroso bilancio" degli Stati Uniti nel 2004
Publie le sabato 15 gennaio 2005 par Open-Publishing
Il rapporto critica la situazione dei 550 prigionieri di Guantanamo
di Claire Tréan
Per l’organizzazione americana di difesa dei diritti dell’uomo Human Rights Watch (HRW), che ha presentato giovedi’ 13 gennaio a Washington il suo rapporto annuale, il 2004 si é concluso con due grandi motivi di preoccupazione. Il primo é l’incapacità della comunità internazionale di mettere un termine alla "massiccia purificazione etnica" nel Darfour (Sudan). Il secondo é il modo in cui l’amministrazione Bush ha ulteriormente svilito, secondo HRW, la tradizionale ambizione dell’America di incarnare la difesa dei diritti dell’uomo nel mondo.
Alle libertà che Washington si prendeva già con le regole del diritto internazionale negli scorsi anni si sono aggiunte, nel 2004, le rivelazioni sulle sevizie inflitte ai prigionieri di Abou Ghraib (vicino a Bagdad) e sull’uso della tortura. Trattandosi degli Stati Uniti - e non di questo o quel regime considerato dedito alla tortura - questi oltraggi al diritto internazionale sono particolarmente gravi. "Quando un governo dominante, influente come quello degli Stati Uniti, sfida apertamente il diritto e cerca di giustificarsene, esso calpesta il diritto stesso ed incoraggia altri paesi a farlo", scrive Kenneth Roth, direttore esecutivo de Human Rights Watch.
Il bilancio 2004, che passa in rivista una sessantina di paesi, non torna sui particolari di Abou Ghraib, ai quali HRW ha dedicato, in giugno, uno studio che dimostra che non si tratta di atti isolati simili ad abusi ma del risultato di una politica deliberata.
Fa il punto sulla situazione dei 550 prigionieri di Guantanamo Bay (Cuba), di cui certuni incarcerati da tre anni, senza che sia loro riconosciuta nessuna delle garanzie che il diritto americano ed il diritto internazionale assicurano, in linea di principio, ad ogni detenuto.
HRW ricorda la decisione della Corte suprema, nel giugno 2004, che autorizza questi prigionieri a sporgere denuncia per detenzione abusiva davanti a tribunali ordinari. In risposta, il Pentagono ha istituito tribunali militari speciali incaricati di controllare la qualità di "combattenti nemici" dei detenuti di Guantanamo. "Questo controllo non ha alcuna base legale nazionale o internazionale, nota HRW, ed il suo solo scopo é di giustificare la detenzione di persone che, in mancanza di prove, avrebbero dovuto essere liberate fin dalla fine delle ostilità fra gli Stati Uniti ed il governo talibano nel 2002". A fine novembre 2004 questi tribunali avevano controllato 401 casi: avevano reso la loro decisione finale in 144 casi.
"TORTURA"
Il rapporto di HRW ricorda i cattivi trattamenti di si sono lamentati dei prigionieri di Guantanamo. Le autorità americane hanno riconosciuto pubblicamente di praticare in questo campo certe tecniche di interrogatorio che il CICR (Comitato internazionale della Croce Rossa) ha denunciato come "simili alla tortura".
"Gli Stati Uniti hanno anche degli "scomparsi", almeno 11 presunti dirigenti di Al-Qaida, detenuti in luoghi segreti. Hanno facilitato o direttamente partecipato al trasferimento di un numero indeterminato di persone verso paesi del Medio Oriente dove la tortura é la routine", aggiunge ancora l’organizzazione.
Ricorda che altri tribunali militari speciali (detti "commissioni militari"), creati nel quadro della lotta antiterrorista, hanno cominciato in agosto 2004 a giudicare certi detenuti di Guantanamo. In novembre, una corte federale distrettuale ha ordinato il blocco di uno di questi processi, per non conformità alle norme di una giustizia equa.
Il bilancio degli Stati Uniti in materia di promozione dei diritti dell’uomo é sempre stato "contraddittorio", nota Kenneth Roth: "per ogni "violatore" che ammonivano ce n’era un altro i cui abusi erano ignorati, scusati o sostenuti". Il dirigente di HRW considera tuttavia che, malgrado questa "volubilità", il suo paese ha storicamente avuto in favore dei diritti dell’uomo un ruolo che non puo’ più rivendicare oggi.
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Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao