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I bersaglieri dovevano liberare le strade dalle milizie sciite, scontri a fuoco feriti 11 soldati it

Publie le martedì 6 aprile 2004 par Open-Publishing
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Soldatri italiani
a Nassiriya

NASSIRIYA (Iraq) - Undici bersaglieri del contingente italiano in Iraq sono rimasti feriti, in
modo non grave, in scontri a fuoco a Nassiriya. I soldati italiani hanno affrontato i miliziani del
leader religioso radicale sciita Moqtada Sadr. Due civili sono rimasti uccisi, secondo testimoni
citati dalla Reuters, mentre due membri della milizia di Sadr sarebbero stati feriti. Quattro
veicoli militari italiani sono stati dati alle fiamme, affermano testimoni.

Secondo quanto riferito da fonti italiane, i militari hanno avuto l’ordine di liberare alcune
punti nodali della città occupati dagli sciiti. Al rifiuto di questi ultimi di abbandonare le
posizioni, è nato uno scontro a fuoco che si è protratto per tutta la notte.

"In città c’erano ancora gruppi di rivoltosi che non avevano aderito all’invito di lasciare liberi
i ponti, dove si erano asserragliati. C’è stata dunque un’azione di forza da parte dei militari
italiani finalizzata a ripristinare l’ordine e la legalità", ha detto all’Ansa il colonnello
Giuseppe Perrone, portavoce del contingente.

L’operazione, scattata alle prime luci dell’alba, è ancora in corso, ed è stata condotta dagli
uomini dell’11mo Reggimento bersaglieri. Si tratta della Task Force Eleven, distaccato presso la base
di White Horse.
Ci sono stati scontri tra i militari italiani e gli iracheni ("alcune centinaia di persone")
durante i quali "sei bersaglieri (saliti poi a 11 ndr) sono rimasti leggermente feriti - ha detto
Perrone - da colpi di arma da fuoco". Otto soldati presentano o contusioni o leggere lesioni da
schegge, mentre gli altri tre hanno ferite da arma da fuoco agli arti inferiori. In questo momento stanno
chiamando i familiari personalmente per rassicurarli sul proprio stato di salute.

Tutti i militari feriti si trovano presso l’ospedale da campo "Role 2" di Camp Mittica, il
quartier generale del contingente che da qualche tempo si è trasferito nella base aerea di Tallil a
qualche chilometro da Nassiriya.

Ancora nessuna conferma da parte dei militari, invece, sulle eventuali vittime tra i civili. I
bersaglieri feriti sono stati tutti trasportati all’ospedale da campo italiano e le loro condizioni
non destano preoccupazioni.

I miliziani controllano da ieri le strade della città dove si trova il quartier generale delle
forze italiane. Moqtada Sadr è asserragliato nella moschea di Koufa, nel centro dell’Iraq, vicino
alla città santa di Najaf, sotto la protezione dei suoi fedelissimi, mentre un mandato di arresto nei
suoi confronti è stato emesso per l’omicidio di un suo rivale sciita.

A Nassiriya il 12 novembre scorso furono uccisi con un veicolo-bomba 19 italiani (12 carabinieri,
cinque soldati dell’esercito e due civili).

E’ di poche ore fa la rivendicazione, tra l’altro, di quell’attentato contro gli italiani da parte
di Abu Mussab Zarqawi, uno dei principali sospettati per i recenti attentati in Iraq, in un
messaggio audio diffuso da un sito internet di estremisti islamici. Nel messaggio, la cui autenticità
non è ancora confermata, Zarqawi attacca con forza gli sciiti iracheni, definiti "il cavallo di
troia utilizzato dai nemici della nazione per impadronirsi dell’Iraq".

Messaggi

  • Gli "operatori di pace" dell’esercito italiano sparano sulla folla

    Le agenzie stampa di oggi (Reuters,Adnkronos,Adnkronos) riportano tutte le notizie di scontri a Nassiriya tra i bersaglieri italiani e la popolazione locale. Tutti i titoli sono per i bersaglieri feriti, a quanto sembra 6 durante la notte e altri 6 questa mattina.

    Solo qualche parola per informarci che negli scontri sono morti anche dei civili iraqeni.
    Assolutamente nulla per farci capire che cosa abbia scatenato tutto questo.

    Solo in mattinata andando a leggere tra le righe delle edizioni on-line dei giornali si riesce a farsi un quadro più preciso della situazione.

    «i militari hanno avuto l’ordine di liberare alcune punti nodali della città occupati dagli sciiti. Al rifiuto di questi ultimi di abbandonare le posizioni, è nato uno scontro a fuoco che si è protratto per tutta la notte» (www.repubblica.it)

    Altro che "scontri"... i militari italiani (quelli che molti continuano a chiamare operatori di pace) sono stati impegnati in una operazione di attacco ai blocchi stradali dei manifestanti iraqeni!
    E dal momento che questi con le buone non si ritiravano, i bersaglieri hanno cominciato a sparare (un concetto tradotto nei bollettini di guerra nel più eufemistico «è nato uno scontro a fuoco»).
    Risultato: almeno 15 morti, secondo le stime dei militari italiani(!).

    Tra i manifestanti colpiti dai bersaglieri anche donne e bambini... il che naturalmente nel linguaggio dei bollettini di guerra si scrive più o meno così: «i manifestanti, nella loro azione ostile contro i militari italiani, non si sono fatti scrupolo nel mandare avanti, o farsi scudo, di donne e bambini».


    BERSAGLIERI ASSASSINI
    ITALIANI GO HOME
    L’IRAK AGLI IRAKENI

    garabombo

    L’articolo originale all’indirizzo: http://www.pane-rose.it/pagina_art.php?id_art=2976