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I compagni ...
par Antonio Recanatini
Publie le domenica 28 ottobre 2012 par Antonio Recanatini - Open-Publishing3 commenti
27 Ottobre 2012 a Roma. Pugni al cielo, bandiere rosse, giovani che ballavano e gli altri che cantavano.
A fianco, avevo un signore anziano, seguiva con fatica la folla. Ci siamo guardati mi ha detto -SO STANCO, MA MAGARI A MORÌ ADESSO-. Gli ho sorriso e lui ha proseguito -MEGLIO MORÌ DAVANTI A TUTTE STE BANDIERE ROSSE CHE DAVANTI A LA TELVISIONE-.
Eravamo in tanti, non sono così d...
emente da pensare che c’era il meglio dell’Italia, di certo un’Italia diversa, consapevole e, se permettete, mai banale, in ogni coro, in ogni discorso colto tra disoccupati, operai e intellettuali.
Una sorta di connubio sociale da far impallidire i massoni di turno e i politici perversi che vendono fumo, rimuovono il passato, pur di ottenere privilegi.
Sarebbe di cattivo gusto dire che la pioggia si è fermata per tutto il tempo e che il sole rifioriva di tanto in tanto per riscaldarci, forse perché non c’erano bandiere del Pd, Sel et co, per cui eviterò di scriverlo.
Per carità, alla fine ho pronunciato una frase di Gaber, (e non sapete quanto sia fastidioso per me, non averla scritta io) -anche per oggi non si vola-, e per quel vedo, non volerò domani, ma se la rivoluzione è un sogno, almeno ieri ho sognato insieme a 150 mila compagni.
Non è molto, ma fino a ieri credevo ci fosse apatia, abulia e tutti quegli aggettivi che ornano la passività, quello che tutti i governi fascisti sognano.
Nel paese degli stolti, solitamente, i falsi fanno fortuna e noi lo sappiamo, lo viviamo ogni giorno sulla nostra pelle, accettiamo compromessi con la realtà, al punto che il dissenso e la voglia di lottare sono diventati optional.
Forse non saremo mai dei guerrieri, ma se tutte quelle bandiere rosse viste ieri si unissero in sol grido, smetteremmo di aver paura, o, forse, non siamo così disperati visto che accettiamo siano altri a dividerci e accettiamo patti con diavolo.
Infine un grazie ai giovani comunisti, solitamente quelli come me, più vicino ai 50 che ai 40, son soliti mostrare ricordi e flash di un passato di cui siamo orgogliosi, fino al punto da non ammettere che, se si è arrivati a questo punto, abbiamo, anche noi, delle colpe.
Messaggi
1. I compagni ..., 29 ottobre 2012, 15:14, di Mirko P
Anagraficamente parlando erano pochi gli "adulti" tra i 35-55 anni. Dal punto di vista geografico c’era una massiccia presenza campana. Molti dell’USB e Rifondazione sono partiti da Napoli, i precari scuola venivano in buona parte da Napoli, i compagni dell’Irisbus dall’Irpinia, quelli del Gridas di Scampia (con i tamburi), Il CAU, Ingegneria senza frontiere, Zero81....
Ora bisogna lavorare per unire le proteste e radicarle sui territori.
Spero che la prossima manifestazione sia a Roma come a Napoli, Torino, Milano, Palermo, Bari, Firenze ... ovunque
1. I compagni ..., 29 ottobre 2012, 16:29, di K.
Vero il dato della fortissima presenza campana.
Un pò meno quello sulla età anagrafica dei manifestanti.
A me sembra invece che la fascia 35-50, anzi direi pure 35-60, era largamente maggioritaria, del resto è quella che rappresenta oggi in forma maggioritaria la forza-lavoro organizzata.
Grosso certo il corteo nel corteo degli studenti che era partito da solo dall’Università e poi se n’è andato da solo a bloccare la tangenziale, ma la presenza di giovani e giovanissimi nel resto della manifestazione mi è sembrata scarsina.
E non condivido nemmeno troppo la tendenza "identitaria", lo sventolio in stile Servire il Popolo fine anni sessanta di anche due bandiere a persona, della seconda parte della manifestazione, quella non solo del Prc ma anche di tutti i partitelli, da Sinistra Critica al PMLI passando per il Pcl e per sigle anche francamente sconosciute.
"Indentitarismo" che traspare molto anche da questo articolo.
Credo invece che bisognerebbe essere molto meno "politicisti" e dimostrare anche nell’iconografia una maggiore apertura a settori "altri da noi" ...
E poi, senza togliere niente a nessuno e dando comunque un giudizio più che positivo della manifestazione, credo vada detto che il motore principale, quello che ha portato in piazza la maggior parte dei partecipanti, è stato senza ombra di dubbio il sindacato Usb.
Che si sta sempre più caratterizzando, in molti posti di lavoro e sul territorio, come una vera organizzazione di massa.
2. I compagni ..., 30 ottobre 2012, 08:50
Forse l’esito delle elezioni siciliane non consente generalizzazioni valide a livello nazionale, ma un segnale molto preciso va colto : la protesta ha preso la via prevalentemente dell’astensionismo di massa e del voto ai grillini .
Poi si possono anche riempire le piazze di gente attempata con le bandiere, ma se la lista della Marano è sotto il 6% , significa che la proposta politica della sinistra non è stata compresa e questo forse rimanda a quell’esigenza di autocritica di cui molti di noi non vogliono neppure sentir parlare !!
MaxVinella