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IL GRANDE INGANNO DEL GRUPPO MPS
par alfredo
Publie le domenica 12 agosto 2012 par alfredo - Open-Publishing1 commento
Ritirare il progetto di esternalizzazione del back office e affrontare la revisione del contratto integrativo aziendale in una trattativa a parte, che non sia quella sul piano industriale.
Queste le pregiudiziali avanzate oggi dalla FABI e dalle altre organizzazioni sindacali durante il primo incontro sul piano industriale 2012-15 del Gruppo Mps, svoltosi stamattina a Siena, alla presenza della delegazione aziendale.
Nel dettaglio, i sindacati hanno dichiarato la loro indisponibilità a trattare sulle esternalizzazioni del back office, un’operazione che interesserebbe 2300 dipendenti, e hanno inoltre contestato all’azienda l’inserimento della discussione del contratto integrativo aziendale nell’ambito della trattativa sul piano industriale.
Una procedura in contraddizione con quanto stabilito dallo stesso contratto nazionale. Per questo i sindacati hanno chiesto di stornare questo argomento dalla trattativa in corso.
Nell’incontro sindacale di domani la delegazione aziendale comunicherà le proprie risposte ai rilievi dei sindacati.
Intanto sul tema esternalizzazioni è intervenuto anche il Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, smentendo quanto detto dal Gruppo Mps di recente, ossia che il piano non prevede licenziamenti.
“C’è da scommettere che in questa prima fase della trattativa sul piano industriale del Gruppo Mps l’azienda terrà le carte coperte limitandosi a dare una generica prospettiva sulle cose da fare. Anche perché il “leit motiv” aziendale di queste settimane è: nessun esubero e nessun licenziamento. Niente di più falso”, ha detto Sileoni.
“Al di là delle tematiche come la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale o la chiusura di 400 filiali o forme di solidarietà per la diminuzione dei costi, la partita si gioca soprattutto sulle esternalizzazioni delle cosiddette lavorazioni a “basso valore aggiunto”.
“Ad oggi”, rivela il Segretario Generale della FABI, “risulterebbero essere tre le società con cui MPS sta trattando: Bassilichi (partecipata da MPS all’ 11%), Cedacri, Cartasi oltre, sembrerebbe, ad una quarta azienda straniera. La cessione a queste società delle attività e del personale, dando magari in cambio contratti di servizio per qualche anno, non garantisce assolutamente il posto di lavoro ed il contratto dei bancari ai 2.300 dipendenti interessati, se non per un breve periodo di tempo. È questo il grande inganno del gruppo Mps”.
“È la dimostrazione di una strategia aziendale di corto respiro”, ha ribadito Sileoni, “che tende a spostare i problemi più avanti, con soluzioni che penalizzano esclusivamente i lavoratori.
È la dimostrazione che il “problema licenziamenti” viene scaricato ad un’altra azienda per tentare di lavarsi le mani e la coscienza. Gridiamo forte il nostro NO alle esternalizzazioni”.
Siena 12/08/2012
Messaggi
1. IL GRANDE INGANNO DEL GRUPPO MPS, 12 agosto 2012, 14:42, di K.
Semplicemente allucinante il fatto che un banchiere come Profumo, rinviato a giudizio per frode fiscale quando dirigeva Unicredit, possa permettersi oggi certi atteggiamenti ...
Come è altrettanto assurdo che il governo italiano che ha recentemente rifinanziato il Montepaschi per una cifra superiore al suo valore in Borsa ( di fatto nazionalizzato, ma non si dice ... ) non dica nulla su una situazione del genere ...
Ma ncora più allucinante è il dato che i sindacalisti del credito, in testa proprio quel trombone sfiatato di Lando Sileoni, non dicano apertamente queste due incontrovertibili verità ...