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IO STO CON GLI STUDENTI
par Lucio Galluzzi
Publie le giovedì 15 novembre 2012 par Lucio Galluzzi - Open-Publishing
Sarà sicuramente successo a qualche mastino del potere, mentre spaccava teste di studenti anche minorenni, trovarsi suo figlio sotto il manganello e i pugni.
Chissà che ha fatto il solerte servitore dei morti che gli ordinavano le agonie.
Non credo si sia fermato.
Avrà continuato a versare sul selciato il sangue del suo stesso sangue, fottendosene degli occhi imploranti, fissi nei suoi.
Sarà anche stato aiutato dagli altri dobermann, addestrati al martirio altrui, a trascinare sull’asfalto la carne della sua stessa carne, lasciando scie di materia organica.

Ma fatti comunque.
Non si fermano di fronte a nulla questi.
Sarà sicuramente anche capitato a qualche graduato di loro, imbattersi in una ragazza per giunta straniera, o pensata tale, in mezzo ad una via, nel caos della ferocia, realizzare che era la sua futura nuora, prenderla alla gola da dietro, con il braccio muscoloso, l’arma delle botte premuta sul viso, spingerla così, quasi soffocandola, urlando al commilitone di fronte per essere aiutato a portarla fuori dalla vista delle videocamere, sbatterla su una camionetta, identificarla, riderle in faccia, insultarla e portarla al gabbio.
Non sanno quello che fanno questi cosi azzurri in testa.
Ieri hanno poi mostrato il meglio del loro repertorio infame.
Ogni volta che scendono nell’arena, i gladiatori della miseria, si superano nell’uso della malvagità.
Adesso hanno elaborato la caccia in corsa, in gruppo, contro il singolo.
Lo puntano, si mettono a inseguirlo urlando con i manganelli alzati, lo costringono in luoghi poco accessibili ai cronisti e lì lo massacrano.
Da due decenni gli armati dallo Stato ne hanno compiute di tutti i colori.
Si sono macchiati di crimini orrendi, inqualificabili.
Hanno sparato nelle piazze per uccidere, riuscendoci.
Hanno torturato, inquinato prove, picchiato fino alla morte, assassinato tifosi pacifici, picchiato con calci, pugni, sfollagente, diciottenni colpevoli solo di stare rincasando, ridotto in fin di vita, fratturato con goduria, gonfiato di botte studenti serali perché "di colore" e quindi spacciatori.
Le azioni disumane, tutte documentate, a carico di questi tristi figuri, sono tutte li, in rete, in numero enorme.
Nessuno di loro ne è responsabile, mai una condanna vera, mai un licenziamento in tronco, una nota di demerito.
Ci sono le leggi fasciste volute dai fascisti camuffati da credenti, fatte apposta per la loro impunità.
Allora ne approfittano, spargono sangue, tanto non pagheranno mai.
Anzi, i più spietati saranno pure promossi, con stipendi d’oro, naturalmente pagati da noi stessi: le loro vittime.

I manifestanti picchiati e feriti venivano portati in luoghi all’aperto, ma presidiati dagli antisommossa, tenuti nascosti ai cronisti e reporter, ammucchiati come immondizie, poi presi di peso e a pugni in faccia, mentre li caricavano sui blindati.
Anche ad una ragazza è successa la stessa sorte: ferita dalle botte e poi presa a pugni in viso da un "miliziano", che non smetteva; è stato fermato da un collega che, non sopportando più la scena, ha preso a pugni lui.
Eccolo il nuovo Protocollo Sicurezza.
Tra poco sarà adottato anche da noi.
La ministra Cancellieri, che ieri si è subito spesa in encomi di solidarietà, agli agenti sporchi di sangue, lo studi bene il modello repressivo spagnolo, lo passi immediatamente a Manganelli, che lo proporrà a Napolitano [ne sarà felicissimo] il quale lo consiglierà caldamente a Mario Monti e diventerà, in men che non si dica, Decreto Speciale per la Salvaguardia della Razza Poteri Forti.
I politicanti tutti uniti voteranno compatti, perché è così che si fa per non perdere quelle schifo di poltrone.
Il Presidente della Repubblica farà come oggi, come da sempre, offrendo sermoni infiniti, senza capo né coda, ai morti muffiti con il chip "applauso comunque".
Mai visto un tizio al Colle che pensa di essere il papa.
Gli italiani meritano anche questo: siccome uno a san Pietro non bastava, hanno voluto due pontefici, tutti e due di destra.
Quando Pasolini tifava per i poliziotti durante gli scontri a Valle Giulia, lo faceva chiamando gli agenti "lavoratori come gli altri", "figli della miseria", contestando di studenti che erano solo "viziati figli di papà".
Oggi, con tristezza, si deve prendere atto che gli agenti non sono più lavoratori come altri.
Non è credibile che "lavoratori" manganellino e pestino a sangue altri lavoratori, sempre e puntualmente.
Sono diventati nemici dei disperati, aguzzini degli ultimi.
No hanno testa, né coscienza sociale.
Non capiscono che quelli che scendono in piazza a prendersi le loro botte, rischiando la vita ogni volta, lo fanno anche a nome loro, per difendere anche il loro salario, la loro libertà, il loro futuro e quello dei figli.
Sono deficienti cronici.

Cosa provano la sera quando tornano tra le proprie mura, con la divisa e le mani imbrattate di sangue.
Cosa raccontato ai propri figli del lavoro sporco che fanno.
Se quando fanno l’amore spaccano costole e testa anche alle mogli o fidanzate/i che siano..
No, non si può essere solidali con chi è ormai solo e semplicemente nemico dell’essere umano e del Popolo intero, affamato per giunta.
Non si può e non si deve, perché questi, senza pensarci su una sola volta, sono pronti all’allestimento dei prossimi campi di sterminio.
Io solidarizzo con le vittime.
Lucio Galluzzi
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