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IRAQ: CONGRESSO, DA CIA INFORMAZIONI FALSATE, USA VULNERABILI

Publie le domenica 11 luglio 2004 par Open-Publishing

Le informazioni di intelligence che hanno portato alla guerra in Iraq erano "inattendibili e falsate" e tutto quello che ne e’ conseguito ha reso gli Stati Uniti "piu’ vulnerabili di quanto siano mai stati". E’ la conclusione cui e’ giunta la commissione del Congresso incaricata di fare luce sulle informazioni raccolte dalla Cia, consegnate alla Casa Bianca e, successivamente, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per giustificare l’intervento contro il regime di Saddam Hussein.

Il rapporto della Commissione, 511 pagine presentate questa mattina alla stampa a Washington, e’ profondamente critiche nei confronti della Cia e del "gruppo di pensiero che ha influenzato il lavoro dell’intelligence partendo dall’assunto che l’Iraq fosse in possesso di un arsenale di sterminio".

Tutavia, secondo Pat Roberts, presidente della Commissione, non c’e’ alcuna prova che ci siano state "pressioni politiche" perche’ il risultato del lavoro dell’agenzia puntasse verso la necessita’ di un intervento militare. "Un fatto e’ chiaro" ha detto Roberts, "prima della guerra la Cia disse al presidente che Saddam era in possesso di armi di sterminio. Ora sappiamo che queste affermazioni erano falsate perche’ sostenute da informazioni non attendibili, sopravvalutate e non confermate da fatti concreti, come abbiamo scoperto durante 12 mesi di indagini".

In particolare, secondo Roberts, sono risultate completamente infondate le infornazioni secondo cui Saddam era in possesso di almeno una bomba atomica, aveva armi batteriologiche e chimiche e droni in grado si utilizzarle.

"Tutte queste affermazioni" ha aggiunto Roberts, "non avrebbero dovuto essere rese note". Il rapporto del Congresso punta il dito in particolare contro quel ’gruppo di pensiero’ - di cui non viene fornito il nome - che ha spinto le agenzie di intelligence a interpretare i dati raccolti sulla base dell’assunto che Saddam aveva le armi di sterminio e il Congresso a votare per la guerra".

Ancora piu’ dura la posizione del senatore Rockfeller, uno dei membri della commissione piu’ critici nei confronti dell’amministrazione Bush. "Non c’e’ dubbio", ha detto, "che sia stata la piu’ devasante serie di errori fatta nella storia del Paese e che le conseguenze condizioneranno la nostra sicurezza per molte generazioni a venire perche’ ci hanno resi piu vulnerabili che mai. Non avremmo autorizzato questa guerra se avessimo saputo quello che sappiamo oggi". L’aver rovesciato Saddam Hussein, ha ribadito Roberts, e’ stato un passo importante "per rendere il mondo un posto piu’ sicuro, ma bisogna ora riformare l’intelligence per evitare che si ripetano errori come quelli che hanno portato alal guerra". "La Cia", ha detto, "ha fallito nel non cacciare chi aveva posizioni preconcette", ma ha sbagliato anche nella raccolta delle informazioni.

"Dopo il 1998 la Cia non aveva nessuna fonte di intelligence in Iraq e tra l’altro le informazioni raccolte non sono state condivise con altre agnezie. La Cia ha cosi’ abusato della propria posizione nella comunita’ di intelligence anche nei riguardi dei legami tra il regime di Saddam e le organizzazioni terroristiche". "Questo rapporto", ha concluso Roberts, "vuole riforme: bisogna creare una intelligence che non si fondi su speculazioni varie, ma su fatti concreti, anche per rendere onore al lavoro pericoloso compiuto sul campo da uomini coraggiosi". (AGI)

http://www.agi.it/news.pl?doc=200407091825-1176-RT1-CRO-0-NF60&page=0&id=agionline.dalmondo