Home > Il COLMO DEL DISGUSTO
L’Europa ci guarda con una smorfia di disgusto
di Marco Travaglio
C’è da sperare che domani Marcello Dell’Utri sia presente, nella sua nuova veste di rappresentante dell’Italia al Consiglio d’Europa, alla discussione che il prestigioso consesso dedicherà allo scandalo Italia. Perché, così, la discussione verrà meglio. Dell’Utri è una parte importante dello scandalo Italia. Basterà, ai rappresentanti degli altri paesi europei (le democrazie vere), guardarlo in faccio e rammentare la sua biografia, per capire molte cose dei due temi all’ordine del giorno, che poi sono i due capisaldi del regime berlusconiano: il monopolio dell’informazione televisiva (e non solo) finalizzato alla censura delle notizie; e le leggi di impunità ritagliate su misura per il premier e i suoi coimputati.
La censura serve a coprire l’impunità, l’impunità serve a coprire i censori. Dell’Utri, se esistesse un premio Oscar per la censura e l’impunità lo vincerebbe a mani basse come attore co-protagonista a pari merito con Previti, essendo Berlusconi il protagonista indiscusso. Condannato definitivamente a due anni per false fatture e frode fiscale, condannato a due anni in primo grado per estorsione, imputato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e per calunnia pluriaggravata, arrestato nel ’95 quando non era ancora parlamentare, scampato ad un altro arresto nel ’99 grazie al solito inciucio fra Polo e una parte del centrosinistra quando già sedeva in Parlamento, ora Dell’Utri si è procurato l’immunità dall’arresto facendosi rieleggere al Senato nel 2001 in un collegio sicuro e, la settimana scorsa, ha arraffato l’immunità addirittura contro l’esecuzione di condanne definitive facendosi nominare al Consiglio d’Europa dal Presidente del Senato Marcello Pera.
Chissà la soddisfazione degli altri membri del Consiglio nell’apprendere di esere diventati lo scudo spaziale contro i guai giudiziari di un noto pregiudicato. Giornali e tv di tutta Europa hanno parlato copiosamente di questo scandalo italo-europeo. Le tv italiane non hanno detto una parola. Impunità e censura. Missione compiuta. Per fortuna l’Europa ci guarda. Con una smorfia di disgusto.