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Il giudice obbliga la Rai a reintegrare Santoro: la destra abbaia
Publie le mercoledì 26 gennaio 2005 par Open-Publishing2 commenti

di Patrizia
Tutti sanno che l’attuale censura in RAI,l’appropriazione indebita dell’informazione della TV pubblica è incominciata con l’ordine perentorio e pubblico dato dal ducetto in carica dalla Bulgaria di licenziare i giornalisti Michele Santoro e Enzo Biagi.
Il primo,agli occhi del sovrano coi tacchi,era responsabile di aver fatto conoscere agli italiani il processo di Palermo contro M.Dell’Utri per associazione mafiosa .Il processo esisteva,ma Berlusconi pensava di tenerlo nacosto.Per questo,appena eletto,ha ordinato il licenziamento in diretta di Santoro
Ma i 9 anni di condanna inflitti a M.Dell’Utri hanno confermato i legami privilegiati della Fininvest con la mafia,tramite l’intermediario Dell’Utri.Ma la RAi,ormai diretta da soli berlusconiani,ha eseguito l’ordine con tanto di riverenza per il boss.
Il secondo,Enzo Biagi,il padre del giornalismo italiano,ha subito la stessa sorte,perchè teneva coscienziosamente informati gli italiani della deriva democratica e del pericolo berlusconiano per il Paese.
Dopo di loro,i licenziamenti,le epurazioni,le censure si sono susseguiti a ritmo vertiginoso,fino a fare della RAi un organo d’informazione ,al servizio di Benito Berlusconi,da terzo mondo.Non voglio offendere il Terzo Mondo perchè sono cosciente degli sforzi che fà per migliorare la propria civiltà,per tenersi alle spalle la barbarie.Benito Berlusconi la barbarie invece l’ha tirata fuori dal suo cappello d’illusionista e ce l’ha messa davanti agli occhi.Ed è l’unica cosa concreta che ha piazzato in Italia.
Pensava di aver sistemato per sempre il suo "ordine" in Rai ,ma ancora una volta i giudici gli ricordano che siamo in democrazia e non in una cupola mafiosa e che ancora non ha stabilizzato il suo regime fascista.
Ecco le ultime novità sulla vicenda Santoro da un articolo de L’Unità:
Il giudice obbliga la Rai a reintegrare Santoro: «Torno anche domani»
di red
Per la seconda volta il giudice del tribunale del lavoro di Roma non ha avuto dubbi. La Rai è obbligata reintegrare Santoro «come realizzatore e conduttore di programmi televisivi di approfondimento dell’informazione di attualità di prima serata, di programmi di reportage di seconda serata, in particolare Sciuscià Edizione Straordinaria e Sciuscià», come si legge nel dispositivo della sentenza, cioè nelle mansioni esercitate «fino alla stagione televisiva 2001/2002».
Il giudice Stefania Billi ha anche condannato anche la Rai al pagamento di una penale di un milione e mezzo di euro. Immediata la replica: i legali della televisione pubblica faranno ricorso contro la sentenza, non tanto per il reintegro, che la Rai considera comunque sottoposto alle esigenze editoriali (quindi inoffensivo), ma per il presunto «danno biologico» che il conduttore avrebbe subito: «Il solo fatto che si è dedicato a una campagna elettorale condotta con continui richiami a tali vicende contenziose e conclusa con la sua ascesa al Parlamento europeo, ha dimostrato che Santoro non ha subito alcun pregiudizio alla sua integrità psicofisica e alla sua vita di relazione».
Lui intanto si dice pronto a tornare in video. Quando? « Anche domani, o comunque appena me ne sia data la
possibilità». E Strasburgo?: «Quando mi sono candidato all’ europarlamento - ha risposto Santoro - ho detto che mi sarei battuto per portare avanti la mia battaglia per il ripristino della libertà di informazione. Resto un giornalista, prestato al nuovo lavoro per ragioni di forza maggiore. E i 730 mila elettori che mi hanno votato lo hanno sempre saputo».
Ironizza il segretario Ds Piero Fassino: «C’è pur sempre un giudice a Berlino...». E invita la Rai «a far finalmente prevalere il buon senso: applichi la sentenza, reintegri Santoro nelle sue funzioni di conduttore e metta fine a un atteggiamento discriminatorio intollerabile per gli ascoltatori e dannoso per l’azienda». Nicola Zingaretti, capogruppo di Santoro al Parlamento europeo parla di «una bella notizia in giornate buie per l’informazione». Insorge il centrodestra. Per Michele Bonatesta (An), «non è pensabile, sarebbe oltremodo singolare e costituirebbe un precedente molto pericoloso che un magistrato decida il tipo di programmi che devono andare in onda sulla Rai e la loro collocazione oraria, facendo lui in pratica i palinsesti».
Messaggi
1. > Il giudice obbliga la Rai a reintegrare Santoro: la destra abbaia, 27 gennaio 2005, 00:31
Conferenza stampa alla FNSI. La Rai dica chi sono i colpevoli della censura
Il Tribunale ha sancito l’episodio di censura. Alle 17.00 Domenico d’Amati e Michele Santoro, alla sede nazionale della Fnsi a Via Nazionale, spiegheranno quanto deciso dal Tribunale di Roma in merito alla vicenda. Quel che è certo è che il Tribunale ha dato torto alla Rai e ragione a Michele Santoro. Una vittoria per tutti coloro, come Articolo 21, che hanno da sempre difeso il diritto alla libertà d’espressione e avevano affermato come fu il proclama bulgaro di Berlusconi a chiudere la voce a Michele e Sciuscià. Per questo ad essere condannata è la Rai ma il vero mandante, a nostro avviso, resta il Presidente del Consiglio. I suoi ascari hanno eseguito gli ordini. Ora, però, è necessario che l’azienda pubblica individui i veri responsabili che firmarono le liste di proscrizione in cui compariva anche Michele Santoro. Due miliardi e più delle vecchie lire dovranno essere tirate fuori dalla Rai. Non è giusto che a pagare i danni provocati da funzionari e vertici della Rai siano gli abbonati.
La Rai ed il proprio ufficio legale hanno ora l’obbligo di individuare chi ha violato la legge è di imporre loro il pagamento di spese legali e risarcimento danni. Al posto delle puntate riparatorie, oltraggio alla libertà di stampa, è meglio "riparare" i tanti danni che questi "predatori" della Rai hanno arrecato all’azienda pubblica. Oppure. Oppure un’altyra soluzione c’è. Che a pagare sia il mandante, ovvero Silvio Berlusconi.
1. > Il giudice obbliga la Rai a reintegrare Santoro: la destra abbaia, 27 gennaio 2005, 14:14
No alla riparazione anti Report
“Il Comitato per la Libertà e il Diritto all’Informazione, al quale aderiscono oltre 100 associazioni, movimenti e sindacati, invita i propri aderenti e tutti i cittadini a protestare contro la puntata di questa sera della trasmissione di Raidue “Punto e a capo” . Si tratta di una assurda iniziativa di “riparazione”, decisa ai più alti livelli dell’azienda del servizio pubblico e probabilmente suggerita dall’esterno, rispetto alla trasmissione di “Report” dedicata alla mafia, che ha affrontato con coraggio e professionalità un problema molto delicato. Come ha giustamente osservato la Presidenza della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai, è inconcepibile soltanto ipotizzare trasmissioni “riparatrici” che non hanno alcun senso nel panorama informativo della Rai, specie dove non c’è nulla da riparare, anche perché i fatti denunciati da “Report” sono assolutamente incontestabili.
IL Comitato invita pertanto i propri aderenti e i cittadini a esprimere la loro protesta comunicando, massicciamente alla Rai la propria dissociazione. Ciò potrà avvenire tempestando di telefonate, fax e – mail, sms i centralini della Rai e di Raidue.
Frattanto, il Comitato ha presentato questa mattina un esposto – denuncia alla Corte dei Conti nei confronti della Rai, condannata ieri dal Tribunale del Lavoro di Roma nella causa di lavoro intentata da Michele Santoro. L’esposto ipotizza un danno erariale in quanto il servizio pubblico non ha assolto ai doveri contrattuali recando nocumento all’azienda, condannata tra l’altro a risarcire Santoro con un milione e mezzo di euro. A questi danni occorre aggiungere le conseguenze negative dal punto di vista finanziario per Raidue della riduzione a livelli modesti degli ascolti in seguito alla cessazione della trasmissione “Sciuscià”, e del conseguente taglio degli introiti pubblicitari. L’esposto sottolinea come la decisione di colpire Santoro e i giornalisti di Sciuscià sia stata determinata da una faziosità politica che ha causato danni materiali all’azienda.”