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Il gup ha deciso "Processate quei trentuno poliziotti"
Publie le mercoledì 14 luglio 2004 par Open-PublishingGLOBAL FORUM DI NAPOLI
Trentuno poliziotti sono stati rinviati a
giudizio dal Gup Maria Picardi per i fatti avvenuti nella caserma
"Raniero" in occasione del Global Forum del 17 marzo 2001. La prima
udienza del processo è stata fissata per il 14 dicembre prossimo presso
la V sezione penale del Tribunale di Napoli (collegio B).
Il Gup Picardi ha deciso i rinvii a giudizio dopo una camera di
consiglio durata molte ore e un’indagine andata avanti per oltre tre
anni. Per cinque dei 31 poliziotti, il giudice per l’udienza preliminare
ha deciso il non luogo a procedere, ma solo per alcuni capi di
imputazione. Gli agenti della polizia di Stato dovranno rispondere dei
reati di violenza privata, lesioni aggravate, sequestro di persona,
falso ideologico e abuso d’ufficio. Secondo i Pm Francesco Cascini e
Marco Del Gaudio, i poliziotti si sarebbero resi responsabili di
violenze nei confronti di alcuni manifestanti della Rete no global.
"Siamo contenti perché andiamo a giudizio. Era quello che doveva
essere".
E’ il primo commento di Federico Micali, uno dei legali delle
parti offese, alla decisione del Gup Maria
Picardi di rinviare a giudizio i 31 poliziotti accusati di violenze nei
confronti di alcuni aderenti alla Rete no global. "Era la logica
conclusione della fase delle indagini preliminari - ha proseguito
l’avvocato Micali - ora vedremo cosa accadrà in dibattimento".
Di segno contrario il parere degli avvocati della difesa. "prendiamo
atto che non sono i giudici ad assolvere o a condannare - ha detto
l’avvocato Francesco Maria Tuccillo - ma sono le persone offese. Non
contano le prove dell’innocenza esibita, ma conta il giudizio delle
parti offese. Ora andiamo in dibattimento, sperando che gli accusatori
assolveranno gli imputati". L’avvocato Tuccillo è rammaricato
soprattutto per la posizione dell’ispettore Franco Adesso. Dai tabulati
telefonici e da alcune testimonianze, al momento dei fatti avvenuti
nella caserma "Raniero", l’ispettore di polizia si trovava infatti in
un’altra zona della città.
I legali del collegio difensivo sollevano dubbi anche su un presunto
pregiudizio ideologico delle fonti di prova. Durante l’udienza
preliminare è stato più volte messo in evidenza il fatto che tra le
presunte violenza nella caserma "Raniero" e la denuncia dei no global,
sarebbero trascorsi diversi mesi. Durante questo tempo - sostiene la
difesa - ci sarebbe stato un fitto scambio di idee su internet tra le
parti offese, fino ad arrivare a una convergenza sulle accuse ai
poliziotti. Tesi, quest’ultima, respinta dai legali degli accusatori.