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Il sistema politico italiano è già collassato
par MP
Publie le giovedì 15 novembre 2012 par MP - Open-PublishingIl sistema politico italiano è già collassato. Se anche a Pomigliano, dove era in programma l’appuntamento nazionale della FIOM, Fassina e Vendola sono stati contestati dai lavoratori, inducendoli a lasciare la piazza, vuol dire che non bisognerà aspettare nessun Imbonitore, Rottamatore o Riciclatore di sorta.
Il collasso riguarda però solo il sistema tipo "seconda repubblica". I poteri forti, chi comanda è saldamente al suo posto ed al momento non è ancora minimamente intaccato da questa crisi.
Collassato un sistema se ne creerà un altro. Lo potrà imporre chi avrà l’egemonia culturale e politica del paese.
Una prima egemonia, tra le più forti, è quella dei "padroni". In Italia sono rappresentati dal governo Monti e da chiunque, oggi o domani, sostenga quel tipo di politiche. E’ l’egemonia culturale del "ce lo chiede l’Europa", del "facciamo quello che va fatto" e così via.
L’altra, pure molto sviluppata, è quella qualunquista. Questa trova sfogo ed è a sua volta sfamata in buona parte dal grillismo. Non è l’unica via di sfogo però; in generale si assiste anche ad una rassegnazione qualunquista del tipo "sono tutti uguali" o "tanto non cambierà mai niente". Entrambe le forme di qualunquismo tolgono forza alla lotta per una alternativa (non intendo principalmente quella elettorale). Queste forme distolgono il popolo dagli obiettivi principali (il sistema socio-economico) a quelli secondari (la Casta che governa il sistema socio-economico). Questa egemonia qualunquista sarebbe errato e miope da attribuire a Grillo in toto. E’ stata creata dai media di potere (la stessa parola Casta è una invenzione dei giornalisti del Corriere della Sera) ed è appunto funzionale a distrarre, distogliere e sconfortare le masse e nel contempo spingerle all’accettazione di riduzioni di democrazia. Sovente accade di sentire "bisogna abolire tutto, tanto sono tutti ladri".
Non sono uno strenuo sostenitore del sistema parlamentare "borghese", tuttavia lo preferisco a forme dispotiche fascistoidi.
In Italia l’egemonia propriamente fascista è altamente marginale. In alcune zone (Roma e parte del nord-est) è significativa ma non riesce fortunatamente a trovare consensi nel disagio sociale (i loro tentativi vengono quotidianamente respinti dai tanti compagni sui territori)
L’egemonia di sinistra esiste ma è frantumata in mille rivoli. Collettivi autorganizzati, sindacati di varia grandezza e radicamento, laboratori e movimenti politici, partiti di varia grandezza e radicamento. Questa frantumazione la si vede anche nelle pratiche di piazza. Questa frantumazione non è da attribuire alla difesa del proprio orticello (almeno non sempre) ma spesso anche ad un fine differente, una diversa visione delle pratiche sociali e di piazza ecc. Manca comunque un coordinamento efficace. Sui territori i coordinamenti sono continui ed incessanti, ma forse proprio questo continuo parlare tra militanti rende l’alternativa di sinistra (non mi riferisco di nuovo a quella elettorale) autoreferenziale.
Il crollo dell’attuale sistema politico in assenza di un’egemonia di sinistra provocherà semplicemente la vittoria di un’altra egemonia. Per far si che l’egemonia delle piazze diventi egemonia del paese c’è bisogno di un ulteriore sforzo. O questo o l’accettazione di una terza Repubblica certamente peggiore della Seconda.