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Israele uccide Yassin il leader di Hamas

Publie le lunedì 22 marzo 2004 par Open-Publishing

Lo sceicco paraplegico è rimasto vittima di un raid
dell’aviazione. La replica: "Ora ci saranno centinaia di vittime"

La condanna di Arafat e del governo palestinese
Il ministro inglese Straw: "Assassinio illegittimo"

GAZA - ll leader di Hamas, lo sceicco cieco e paraplegico Ahmed Yassin, è stato ucciso stamane a Gaza da tre razzi israeliani lanciati contro la sua automobile. Secondo le prime informazioni, lo sceicco aveva appena completato le preghiere nella moschea Sabra, vicino alla sua residenza, quando elicotteri israeliani sono comparsi nelle vicinanze e hanno centrato la jeep con la quale è solito spostarsi. Immediate le reazioni: manifestazioni e scontri in Cisgiordania. Hamas ha minacciato: "Faremo centinaia di morti". Dall’estero arriva la condanna del ministro degli Esteri inglese Jack Straw: "E’ un assassinio illegittimo". E per le vie di Gaza è partito subito un tumultuoso corteo funebre: decine di migliaia di persone seguono urlando slogan e minacce la salma di Yassin portata a spalle dai suoi uomini.

I razzi israeliani hanno provocato complessivamente sette morti e dieci feriti, secondo fonti dell’ospedale Shifa di Gaza. Nell’attentato sono morti infatti, oltre a Yassin, uno dei suoi figli, due guardie del corpo e alcuni passanti.

Il leader di Hamas era miracolosamente sfuggito sei mesi fa ad un analogo tentativo di eliminazione da parte della aviazione israeliana. La casa in cui si trovava fu bombardata da un aereo israeliano, ma lo sceicco riuscì allora a cavarsela con una ferita alla spalla. Due giorni fa, in una intervista, Yassin aveva detto di non temere la morte, perché certo che in Hamas ogni leader che cade viene immediatamente sostituito da compagni ritenuti all’altezza della situazione.

Alcuni minareti di Gaza hanno annunciato la morte dello sceicco. La città si è svegliata con la notizia della sua morte e la collera è grande. In parecchie zone dimostranti sono scesi in strada e sparano in aria scandendo slogan anti-israeliani. In una intervista ad Al Jazira, Khaled el Batash, un dirigente della Jihad islamica, ha affermato che "la nostra guerra (con Israele) entra oggi in una nuova fase". "Chi ha preso la decisione di uccidere lo sceicco Yassin" si legge in una nota delle Brigate Ezzedine Al-Qassam, "ha firmato la condanna a morte di centinaia di sionisti".

Contro il raid si è scagliato il numero due di Hamas, Abdul Aziz Al-Rantissi. "Non ci sarà vendetta", ha detto Rantissi, circondato da migliaia di persone che scandivano slogan inneggianti alla guerra santa, "gli israeliani sanno che ormai è guerra aperta".

Un imponente corteo si è mosso per le strade di Gaza, diretto verso la casa dello sceicco Yassin. Alcuni manifestanti hanno eretto barricate di copertoni alle quali hanno poi dato fuoco. Dai minareti della Cisgiordania i muezzin hanno proclamato lo sciopero generale: scuole e negozi resteranno chiusi.

Yasser Arafat ha proclamato tre giorni di lutto in tutti i territori e presso tutti i palestinesi "in esilio". Il presidente nello stesso comunicato ha definito l’accaduto "un crimine l’assassinio dell’eroe e martire Ahmed Yassin". Il premier dell’Anp, Abu Ala ha definito l’assassinio "un crimine enorme e atroce". Le manifestazioni di protesta valicano i confini palestinesi e si ha notizia di iniziative in alcune università egiziane. Non si fanno attendere neanche le minacce dirette in risposta al governo israeliano. Un portavoce delle Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatah) ha emesso un comunicato in cui si afferma "che l’attentato a Yassin equivale ad un attentato al presidente Yasser Arafat". Anche le Brigate al-Aqsa minacciano dunque vendetta e precisano che "il nostro obiettivo è la testa di Ariel Sharon".

http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/esteri/moriente6/yassin/yassin.html