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L’ANOMALIA ITALIANA

Publie le mercoledì 21 aprile 2004 par Open-Publishing

Brutte figure in Europa Libertà dei Media. Domani si vota. Respinto l’ostruzionismo dei parlamentari di An e Fi. Il Parlamento afferma la sua libertà

I parlamentari di An e Fi stanno mettendo alla Berlina l’Italia

Forza Italia e An. Sono loro che stanno tentando di bloccare i lavori a Strasburgo, presentando tutti emendamenti ostruziaonistici. Sono tutti di Forza Italia e Alleanza Nazionale. Loro hanno chiesto 1200 votazioni nominali. Una procedura talmente lunga e complicata che avrebbe portato a non approvare la relazione domani. E il Parlamento ha respinto l’ostruzionismo di Forza Italia e An. Con 294 voti contrari, 214 a favore e 15 astenuti l’assemblea di Strasburgo ha respinto la proposta di mediazione avanzata dal presidente Pat Cox per la votazione emendamento per emendamento al rapporto sui media in Europa e in particolare in Italia. Si procederà quindi, domani, a partire dalle ore 12, alla votazione paragrafo per paragrafo del testo originario della relazione. il Parlamento Europeo ha così deciso di cominciare a votare domani alle 12 partendo dal testo della relatrice Bogard Quark. Riempie di amarezza il fatto che l’Italia rischi di essere messa alla berlina dagli estremisti della casa della libertà.
Il Presidente del gruppo Socialista, Baron Crespo, ha concluso il suo intervento affermando che "un’antica massima romana invitava a legiferare senza tenere conto degli interessi privati o dei propri amici. Vista che questa è stata sempre l’abitudine del Parlamento Europeo, sarebbe opportuno che si proseguisse su questa strada".

Per Articolo 21 è presente il portavoce, Giuseppe Giulietti, che parteciperà alle 16 alla conferenza stampa del Comitato della Libertà. "Podestà sta affermando - afferma Giulietti - che questa posizione del Parlamento europeo è frutto di un complotto. Un’affermazione umiliante che rischia di ledere l’immagine Italiana in Europa. Quando Podestà, che è anche vice presidente del Parlamento, invece di rispondere alle argomentate critiche contenute sulla relazione sul conflitto di interesse invoca ancora una volta la teoria del complotto si mette su posizioni scandalose. Non avere mai argomenti e ricorrre alla teoria del complotto è tipico delle culture autoritarie; di chi non ha argomento e parla di complotto. E questa posizione fa ridere dell’Italia l’Europa. Un complotto che sarebbe stato condotto, secondo Podestà, da liberali e conservatori.

Alle 16 si terrà a Strasburgo una conferenza stampa del Comitato della libertà con Fulvio Fammoni (Slc Cgil), Paolo Serventi Longhi (Fnsi) e Giuseppe Giulietti per Art. 21. Vi Parteciperanno Baron Crespo, Watson (Liberale) Monica Frassoni (Verdi europei) Lucio Manisco, Fausto Bertinotti, Pasqualina Napolitano, Antonio Di Pietro, Mario Segni.

L’Anomalia italiana Strasburgo si prepara a votare sulla risoluzione concernente pluralismo e ibertà dei Media

Gli emendamenti del Ppe (350) uno scandalo politico

Enrique Barón Crespo*
Il tentativo da parte del Gruppo del Partido Popular Europeo (PPE) di boicottare il rapporto Boogerd-Quaak sulla Concentrazione dei mezzi di comunicazione mi sembra uno scandalo politico indegno del prestigio del Parlamento Europeo. Presentando 350 emendamenti dell’ultima ora alla proposta già approvata dalla Commissione Libertà Pubbliche, responsabile dell’elaborazione del suddetto rapporto, è ovvio che i conservatori intendono ostacolare il dibattito e la votazione proprio nell’ultima sessione plenaria di questa legislatura.
Credo che la tattica del filibustering parlamentare sia uno strumento indegno che disonora chi ne fa uso, che evidentemente non ha trovato argomentazioni convincenti nel corso della lunga fase del dibattito in commissione. Ciò che vuole il Gruppo PPE è che il rapporto non veda la luce e che dunque non si ufficializzino le sue conclusioni. Ma è un’azione inutile, poiché queste sono già state pubblicate e sono decisive nella denuncia dei rischi che comporta per la libertà d’espressione la concentrazione di un potere eccessivo nelle mani di una persona o di un’impresa. Senza che il rapporto si riferisca specificamente all’Italia, è evidente che la situazione in questo paese richiede un’attenzione privilegiata nella versione approvata dalla Commissione e che si presenta in plenaria.Le conclusioni della relatrice Boogerd-Quaak denunciano la situazione molto allarmante per cui nella persona del primo ministro italiano Silvio Berlusconi si concentra la proprietà di tre canali televisivi privati e il controllo politico della TV pubblica Rai. Ciò presuppone un evidente conflitto d’interessi, incompatibile con le pratiche di un paese democratico e pone serie minacce al pluralismo che garantisce la libertà d’opinione. Perciò, è lecito supporre che i tentativi di bloccare il dibattito e/o la votazione del rapporto in questione rispondano all’intento di proteggere Berlusconi da parte degli eurodeputati del suo partito, Forza Italia. In questa logica di clientelismo politico è deplorevole che tale indifendibile tattica di ostruzionismo parlamentare sia approvata da tutto il Gruppo PPE, che assume così la difesa dell’indifendibile concentrazione di potere mediatico e politico dell’attuale primo ministro italiano. Che vergogna per la destra è che affronto per il prestigio democratico del Parlamento europeo!

* Presidente del Gruppo del PSE Parlamento Europeo