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L’Udc non voterà la legge tortura, Cdl divisa sull’emendamento voluto dalla Lega

Publie le domenica 25 aprile 2004 par Open-Publishing

Il segretario nazionale dell’Udc Marco Follini ribadisce la
posizione già espressa dal capogruppo Volontè: «Non voteremo il testo
della legge se resta l’emendamento». Dura anche la presa di posizione di
An che invece in Aula aveva votato a favore della proposta del Carroccio.
Il presidente della regione Lazio, Francesco Storace, parla di
«emendamento schifezza». Mentre il capogruppo alla Camera, Gianfranco
Anedda, respinge l’ipotesi di un accordo tra il suo partito e il Carroccio
sul tema: «Escludo comunque - sottolinea Anedda - che questi atteggiamenti
possano creare problemi alla salute della coalizione. E’ solo nervosismo
che deriva dall’avvicinarsi delle elezioni».

«Avendo io studiato i regimi totalitari - è invece il commento del
vicepresidente del Senato Domenico Fisichella (An) - credo che per
configurare il reato di tortura le violenze e le minacce non devono essere
reiterate. Basta anche una sola volta».

Analogo il giudizio del presidente della Commissione Finanze della Camera,
Giorgio La Malfa: «L’emendamento della Lega non contiene il minimo senso
di umanità e di civiltà e quindi non c’è vincolo di maggioranza che
tenga».

Nella Cdl insomma gli unici a difendere la proposta di modifica della
discordia sono i deputati della Lega. L’esponente del Carroccio, Luciano
Dussin, salva l’emendamento osservando che è stato solo un modo «per
evitare di mettere le manette ai nostri poliziotti».

L’opposizione intanto continua ad esprimere «indignazione» e a protestare.
Il capogruppo dei Ds alla Camera, Luciano Violante, parla di «Casa della
prigionia», mentre quello della Margherita, Pierluigi Castagnetti, accusa
il centrodestra di aver fatto con il voto di ieri «dei preoccupanti,
inquietanti passi indietro sul piano delle garanzie».

Toni duri anche quelli del responsabile Giustizia dello Sdi, Enrico Boemi:
«La Lega inceppa il nostro sistema democratico. E’ in atto un processo
degenerativo che introduce nella nostra legislazione una cultura politica
che pensavamo non appartenesse più alle nostre istituzioni pubbliche».

Anche il leader di Ap-Udeur, Clemente Mastella, definisce l’emendamento
della Lega «una norma incivile», contro la quale annuncia fin da ora
battaglia. I Verdi e il Prc contestando la proposta di modifica del
Carroccio tirano in ballo il G8 e quanto avvenuto alla caserma di
Bolzaneto. «L’emendamento della Lega - dichiara Alfio Nicotra di
Rifondazione - autorizza a posteriori quelle torture dando carta bianca
alle forze di polizia di far quello che vogliono sia pure una volta
sola...».

«Il ministro della Giustizia - afferma invece Paolo Cento - farebbe bene a
guardare gli atti dell’inchiesta in corso a Genova su quanto accadde a
Bolzaneto durante il G8. Con l’approvazione dell’emendamento leghista è
evidente che si ripropone con forza una questione politica non risolta:
perchè il governo ha taciuto sulle responsabilità degli abusi e delle
violazioni dei diritti civili durante il G8 di Genova».

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