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"Avete qualcosa da mangiare?" " No va via punkbestia di merda" poi botte pugni e calci. In cinque. Davanti alla pizzeria belle arti passava ancora molta gente attorno a mezzanotte, sconvolta e incapace di reagire per paura di andarci di mezzo tanta e inconsulta era la violenza degli aggressori che per lavorare indisturbati, (c’era chi gridava " basta basta") hanno portato quei poveri settanta kili di sofferenza dietro una macchina per continuare senza testimoni.
Poi sembrava finita e una giovane ragazza con occhi azzurri increduli e pieni di stupore porta un bicchiere d’acqua a quel fagotto buttato a terra col suo cane vicino che mugola. Il fagotto tenta di rialzarsi per prendere l’acqua e in quel mentre uno dei picchiatori torna indietro e gli sferra un altro calcio in faccia. Finalmente arrivano i carabinieri e l’ambulanza ma il ragazzo, chiamiamolo Francesco, si rifiuta di andare in ospedale perché non può lasciare il suo cane. E tutti se ne vanno.
Nessuno a visto niente. Il telefilm è finito. In tre rimangono con Francesco: uno procura il ghiaccio, un altro l’acqua che versa su una mano a fontana per far bere il cane e si offre di tenerlo se Francesco va in ospedale.
Questa mattina ho rincontrato Francesco uscito dall’ospedale contro il parere medico: era preoccupato per il suo Chicco, vuole portarlo a casa, dove conosce le persone e ha spazio per correre.
La diagnosi è frattura composta multipla del setto nasale e escoriazione della cornea.
Le altre contusioni sparse su tutto il corpo sono guaribili in otto giorni. Mi ha detto che dopo aver sistemato Chicco tornerà in ospedale. Chicco è un bel cucciolone nero con orecchie drittissime e occhi incredibilmente espressivi. L’abbraccio fra i due è stato commovente: "Papà è qui sta tranquillo" e Chicco dritto sulle zampe posteriori che lo abbracciava e gli leccava tutta la faccia.
Ho chiesto a Francesco come mai il cane non l’avesse difeso. " Se volevo un cane da guardia ne avrei preso un altro. Lo ho educato apposta così."