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La dietrologia della casa editrice Odradek

Publie le mercoledì 4 gennaio 2012 par Open-Publishing
5 commenti

La dietrologia di Odradek

di Marco Clementi

Cosa sarà mai questo Odradek, si chiedono in molti quando sentono per la prima volta il nome della casa editrice romana, nome preso da un racconto di Franz Kafka.
All’estrema sinistra il direttore di Odradek durante
un dibattito a Roma
Cosa è diventata Odradek, invece, sarebbe meglio chiedersi. Che non paghi i suoi autori, è cosa poco nota tra la compagneria romana. Che non emetta neanche i resoconti semestrali delle vendite è fatto poco risaputo. Ma trattandosi di casa editrice militante, si chiudono gli occhi. Infatti Odradek nasce come cooperativa di ex brigatisti rossi al fine di pubblicare una Storia dell’organizzazione; dopo aver raggiunto lo scopo (nel 2007), ma avendo perso per strada elementi fondanti della cooperativa, ha compiuto una virata di 180 gradi, dedicandosi da una parte a libri che portano soldi, libri importanti, con disegni e tavole artistiche, e dall’altra a sviluppare le idee complottiste che si trovano già in alcuni libri precedenti. "Il re, Togliatti e il Gobbo" e "Il Mago dei Generali", di Silverio Corvisieri (negli anni settanta si diceva del parlamentare: Corvisieri, Corvi-oggi. Corvi-domani), danno un’immagine surreale dell’Italia durante e dopo la Resistenza. Il libro "Servizio Segreto" di Clara Conti, uscito nel secondo dopoguerra, veniva riproposto al lettore del duemila. Si tratta di un’inchiesta sulla mancata difesa di Roma dopo l’8 settembre 1943.
Ma la situazione ha avuto una svolta da quando Davide Conti è diventato lo storico di riferimento della casa editrice. Con due libri, il primo sull’Occupazione italiana dei Balcani, il secondo sui Criminali di guerra Italiani, ha aperto nuovi scenari di ricerca per Odradek. Secondo Conti, e quindi secondo la casa editrice militante, che sposa ogni suo libro dalla prima all’ultima riga, stando alle parole di Claudio del Bello, il factotum assieme alla moglie Silvana, tutto si spiega con la Guerra Fredda e la posizione occupata dall’Italia nello scacchiere europeo. Guerra Fredda che comincia addirittura dopo l’8 settembre 1943 e che influisce su ogni decisione presa da quel momento in poi, non solo dal nostro governo, ma anche dai governi con i quali Roma aveva rapporti.
Entrare nel merito di libri a tesi non ha senso. Perché no sono il frutto di una ricerca, ma servono solo al loro autore per fornirgli le indispensabili coreografie delle proprie convinzioni. In realtà, i due libri dovevano intitolarsi in altro modo, visto il loro contenuto; il primo "I crimini italiani nei Balcani durante la seconda guerra mondiale", perché di questo si parla e non di occupazione, cosa ben più complessa. Il secondo, i "Presunti criminali di guerra italiani", dato che nessuno di loro, a dire di Conti (che sbaglia) è stato mai processato. Dunque, neanche condannato e quindi, neanche criminale. Ma Conti va oltre. Se tutto spiega la Guerra Fredda, anche il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro rientrano in questo ambito di ricerca. Altro che Brigate Rosse indipendenti o italiane. L’intervento di un servizio segreto è certo. Manca solo il nome, ma che differenza fa? Dei misteri del Caso Moro, Conti ne ha fatto una delle lezioni centrali del corso di giornalismo organizzato la primavera scorsa a Roma. E ha chiamato noti studiosi di misteri italiani per parlarne.
Odradek non si è fermata qui. Ha pubblicato altri due libri antistoriografici, facendoli passare per Storia. Il primo riguarda Valerio Verbano, il giovane autonomo ucciso a Roma nel febbraio del 1980. L’ha scritto un archivista. E proprio in quanto archivista, manca di senso della storia e della complessità di una vicenda che non è un fatto di cronaca giudiziaria, ma un episodio di scontro politico in un contesto più complesso. Cerca i colpevoli, come un investigatore, e non si rende conto che una stagione è chiusa da decenni e si deve poter andare oltre, oggi, con la politica, non con la magistratura. Che poi Valerio Verbano fosse vicino alle Br, neanche lo dice. Non per questo fu ucciso, ma non è un dettaglio.
Il secondo libro riguarda i partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana. Lo ha scritto un non storico e non ci sono documenti che si possono controllare. Si tratta di un collage di ricordi. La prefazione è di Conti.
Guerra Fredda e complottismo, servizi segreti e storia giudiziaria: queste sono le tematiche più aderenti alla nuova linea editoriale di Odradek. Che salutiamo volentieri come quella che fu, pronta oggi per raggiungere in fretta la pattumiera della storia.

Fonte:
http://primadellapioggia.blogspot.com/2011/11/la-dietrologia-di-odradek.html

Messaggi

  • Che Valerio Verbano fosse "vicino alle BR è una gran cazzata, era militante del Comitato di Lotta Valmelaina/Tufello, organismo aderente ai Comitati Autonomi Operai, volgarmente detti Volsci, cioè la più ampia e conoscuta struttura romana dell’autonomia operaia .... ed anche quella più lontana, per impostazione ideologica ed organizzativa, alle Brigate Rosse ed alla loro caratteristica tardo/terzinternazionalista.

    Vero che Odradek, nata per scrivere una storia delle Brigate Rosse prodotta direttamente dai brigatisti, ha finito poi per dare spazio alla peggiore dietrologia complottista sulla vicenda Moro ....

    Ma in tutto questo non c’entrano nulla i libri di Corvisieri sugli ambienti "eretici" della Resistenza Romana, estranei al CLN ( Bandiera Rossa, Armata Rossa ed i socialisti dissidenti cui aderiva anche Giuseppe Albano, più noto come "il Gobbo del Quarticciolo"), opera meritoria ed interessantissima su un qualcosa che la stessa storiografia di sinistra aveva ignorato e censurato per decenni ...

    Che nella Roma appena "liberata" dagli Alleati, con la guerra ancora in corso nell’Italia del Nord, si svilupparono - soprattutto ad opera di Casa Savoia e degli occupanti inglesi ed allo scopo di salvare appunto l’istituto della monarchia - una serie di manovre che in qualche modo inaugurarono la futura strategia della tensione è un dato oggettivo che Corvisieri - che non si è invece mai occupato di BR - analizza da storico competente e scrupoloso ....

    Che Odradek paghi con grande ritardo i suoi autori ed anche i suoi dipendenti è un dato reale, che ha portato all’allontanamento volontario anche di uno degli autori di punta, Alessandro Pera, del nucleo originario di ex BR fondatori della casa editrice, che pure, per un suo libro di narrativa edito da Odradek, era stato candidato addirittura al Premio Strega.

    Ma questo articolo mi sembra una evidente "vendetta" di qualche ex autore o dipendente di Odradek che avrà certamente mille ragioni ma che pure mischia, in questa operazione di "vendetta" personale, fischi con fiaschi ....

    Che c’entrano i pagamenti in ritardo o i libri contabili con la questione, tutta politica e di linea editoriale, del "complottismo" cui ha portato, certamente in piena contraddizione con gli scopi originari, la gestione di Del Bello ?

    E, come già dicevo, che c’entra l’opera storica di Corvisieri sulla Resistenza e sull’immediato dopoguerra a Roma col "complottismo" legato alla vicenda Moro ?

    E poi, se il "complottismo" è senz’altro una degenerazione dell’analisi storica, degenerazione che nell’analisi della vicenda Moro ha spesso toccato punte di vero e proprio delirio ( non solo comunque nei libri di Conti o in quelli editi da Odradek), non è che per questo i complotti nella storia non siano mai esistiti ....

    Basterebbe ricordarsi di Piazza Fontana, delle trame golpiste dei settanta o della P2 ....

    • Ridurre il post di Clementi, scritto sul suo blog personale e da qualcuno postato su questa piattaforma, ad un fatto personale mi sembra eccessivo. I contenuti denunciati hanno una rilevanza pubblica, soprattutto per i lettori di questa casa editrice e per quell’area di compagni che sulla scorta del lavoro editoriale svolto in passato la ritengono ancora un punto di riferimento.
      E’ bene che si cominci a sapere in giro come stanno le cose e quale deriva abbia preso Del Bello. Clementi è stato uno degli autori di punta che ha dato maggiore lustro alle edizioni Odradek, mi sembra più che legittima la sua preoccupazione per la piega inquietante presa dal suo passato editore che pubblica ancora alcuni suoi titoli.

      Andiamo per punti: Caro Raf su Verbano sei tu che ricordi male. Era uscito dal Comitato di lotta Valmelaina, l’episodio è riportato anche nei libri recentemente usciti, quello di Capocetti ricostruisce bene la cosa. Se non ti basta, lo puoi chiedere a quelli che furono membri di quella struttura. Ti confermeranno per filo e per segno tutto. Tra loro ci fu anche uno screzio per una “scorrettezza” di Valerio e dei suoi compagni (dei ragazzini, ricordiamocelo sempre) che inseguiti da una volante durante un attacchinaggio, impauriti lasciarono pennelli e colla davanti alla sede del comitato di Valmelaina provocando così una perquisizione. Quanto alla “vicinanza” con le Br, la circostanza circola da decenni (un volantino delle Br Walter Alasia gli dedicò dopo la morte alcuni passaggi) ma nessuno ha mai avuto il coraggio di tirarla fuori per precisarla nei suoi esatti contorni. Nemmeno gli autori dei due libri appena usciti che pure (almeno uno) la conoscevano: un vero peccato perché a distanza di oltre 30 anni questo aspetto della sua militanza politica meritava di essere indagato e chiarito fino in fondo.
      L’icona di Verbano che è stata costruita nei decenni successivi, come tutti gli inganni e le manipolazioni della memoria (che non è storia), è stata epurata e adeguata alle latitudini culturali di chi se ne è occupato dal decennio 90 in poi.
      L’argomento delle Br romane etichettate come “tardo/terzinternazionaliste” è sbagliato. La colonna romana era composta in buona parte da gente che veniva da Potere operaio, dall’operaismo insurrezionalista, le sue fila si riempiono grazie al movimento del 77... Una storia ancora tutta da scrivere!
      L’agenda del 77 di Valerio, di cui si è scritto nei mesi scorsi dopo il ritrovamento, era infarcita di frasi inneggianti alla lotta armata. Certo, si tratta sempre di cose scritte da un minorenne... che però faceva politica e sapeva orientarsi con molta lucidità. Per altro quelle frasi gli valsero la lunga custodia cautelare. Insomma su questo aspetto c’è ancora molto da sapere… c’è solo da augurarsi che si sia più coraggio in futuro.

      Quanto a Corvisieri i suoi libri sono complottisti, tendono ad anticipare l’avvio della strategia della tensione addirittura nei mesi che precedettero la nascita della Repubblica.

    • I libri di Corvisieri parlano di un complotto specifico, o di più complotti specifici, avvenuti in una fase caotica, con l’Italia in mano agli alleati da Roma in giù ed ancora in mano ai tedeschi al nord.

      Non è "complottista" tout court, il discorso è diverso.

      Verbano BR è una cazzata, lo ribadisco.

      Che le BR romane, nate indubbiamente in larga parte da ex Potere Operaio, fossero "anomale" nella composizione è vero, ma sono sempre state al dunque saldamente in mano a Moretti e Gallinari che "anomali" non erano per niente ... oltretutto alla data dell’uccisione di Valerio, una parte significativa degli ex PotOp avevano da tempo lasciato le BR per formare il Movimento Comunista Rivoluzionario.

      So della storia dell’attacchinaggio con conseguente perquisizione della sede autonoma di ValmElaina, ma appunto si trattava di attacchinaggio di manifesti di quel comitato o comunque dei Volsci, mica delle BR ...

      Nè poteva minimamente rientrare in un comportamento proto-brigatista la pratica quotidiana e stradaiola dell’antifascismo militante che Valerio ed i suoi compagni facevano in quel quartiere e che fu probabilmente la causa della sua uccisione.

      Ripeto comunque che se Del Bello, credo anche per bassi motivi di cassa, ha da tempo fatto una conversione totale nelle scelte editoriali che ha portato Odradek ad assomigliare sempre più alle edizioni Kaos, che del "complottismo" deteriore e dello scandalismo di bassa lega sono i campioni assoluti ... questo non può portare a distruggere l’intera storia della Odradek, mischiando appunto fischi con fiaschi con una faciloneria allucinante ...

    • Cosa c’entri se fosse vicino o no alle BR. Parlate di qualcuno che non può rispondere perchè l’hanno assassinato 32 anni fa. Chi l’ha ucciso è impunito e questa è la sola VERGOGNA. Non si fa la "storia" senza, in questo caso, il protagonista. E le affermazioni su chi non può rispondere vanno supportate dalle prove. Ma basta.

    • A me di Odradek non interessa niente,vorrei parlare di mio figlio Valerio,ma come è possibile immaginare un ragazzino ;che ha cominciato a interessarsi di politica a 14 anni che lo abbiano ingaggiato le BR? è inimmaginabile pensare una cosa del genere, Vergognatevi solo a pensarlo,non può difendersi ma lo difendo io :lasciate in pace chi non c’è più e pensate a cose più importanti
      carla verbano