Home > La foresta dei pigmei venduta per il coltan
Lo denuncia padre Mazzucato, in missione nella zona di Beni. Più di 40
chilometri di territorio degli indigeni sono stati venduti illegalmente a
imprese collegate con multinazionali. La situazione nel nord-est della
Repubblica Democratica del Congo (RDC, ex-Zaire) è ulteriormente peggiorata
per le popolazioni indigene pigmee.
I capi locali Pigmei lanciano un
allarme urgente: "Siamo sconcertati di fronte al fatto che si vendano la
nostra foresta e la nostra terra contro la nostra opinione e la vostra
volontà." Più di 40 chilometri quadri del territorio sono stati venduti da
persone locali non autorizzate ad imprese che sono direttamente e
indirettamente collegate con multinazionali il cui interesse si volge
particolarmente ai giacimenti di coltan: l’80% delle risorse mondiali di
questo minerale si trova nel Congo. Dal processo di raffinazione si estrae
il tantalio, un elemento sempre più richiesto dall’industria elettronica,
che lo usa come componente centrale per la realizzazione di condensatori
passivi regolanti il flusso di corrente nei circuiti integrati di telefoni
cellulari, personal computer, palmari e videogame.
"Noi pigmei non rifiutiamo lo sviluppo, purché sia condotto con
intelligenza e non così selvaggiamente!" I Pigmei propongono che i permessi
di sfruttamento forestale e minerario siano esclusivamente nelle mani dello
Stato, il quale si dovrebbe mettere d’accordo con gli indigeni.
Fonte: Vita