Home > La metrica del lavoro finisce sotto inchiesta
Fiat Mirafiori / Guariniello manda gli ispettori
La Procura di Torino sta indagando sul Tmc-2 (che letteralmente
significa Tempi dei movimenti collegati-seconda versione), il
sistema di metrica del lavoro adottato dalla Fiat nei suoi
stabilimenti (all’inizio solo a Melfi e Cassino, poi, da
quest’anno, esteso anche nelle altre fabbriche). Oggi gli
ispettori della Asl hanno effettuato un sopralluogo a Mirafiori,
il complesso industriale della Fiat a Torino, per verificare se
l’introduzione del Tmc-2 non abbia influito sulle condizioni
fisiche degli operai. E per accertare se non vi siano state
violazioni della legge 626 sulla prevenzione e sicurezza del
lavoro da parte della direzione aziendale.
380 fra operai ed ex operai Fiat, infatti, hanno accusato
dolorosi disturbi alle mani, alle braccia e alle spalle: il
sospetto è che si tratti della "patologia da sforzo ripetuto",
malattia professionale che di solito colpisce i lavoratori
addetti a mansioni ripetitive.
L’apertura dell’inchiesta è partita da un esposto inoltrato dalla
Fiom-Cgil, che ha denunciato l’aumento dei ritmi di produzione
nonostante il ricorso alla cassa integrazione. La Fiom quantifica
in un 15% l’aumento d’intensità dei ritmi di lavoro da quando è
stata introdotta la nuova metrica. Gli ispettori hanno acquisito
i fogli di lavorazione in cui sono indicati i ritmi di lavoro e
le tecnologie attuate e stanno confrontando i ritmi del piano
precedente con quelli attuali, e se e’ stato modificato il
documento di valutazione dei rischi previsto dalla 626. ’’L’
esposto - spiega il segretario generale della Fiom di Torino,
Giorgio Airaudo - si e’ reso necessario perche’ non e’ stata
aggiornata la valutazione dei rischi e per il mancato accesso
alla documentazione. L’ assenza di un negoziato su questi temi e
la mancata tutela degli accordi separati, compreso quello firmato
oggi pomeriggio all’ Unione Industriale, richiedono che la
magistratura svolga il suo compito di accertamento ristabilendo
regole e diritto a tutela della salute dei lavoratori’’.
Il pm Raffaele Guariniello ipotizza il reato di lesioni colpose.
Fra gli indagati figurano dirigenti ed ex dirigenti che sono
stati anche ai vertici di Fiat Auto negli ultimi vent’anni. I
lavoratori operavano in prevalenza alle Carrozzerie, e si
ritiene, in ambienti investigativi, che molti di loro siano stati
interessati dalla patologia a causa delle condizioni in cui
prestavano servizio. "In realtà - ha dichiarato all’Ansa l’
avvocato Giovanni Anfora, legale dell’ azienda insieme a Vittorio
Chiusano e Luigi Chiappero - di certezze non ve ne sono. Sono
ancora in corso le consulenze medico-legali per accertare prima
di tutto l’ effettiva natura dei disturbi, e poi se questi
disturbi sono realmente riconducibili all’ attività lavorativa.
Ricordiamo che Fiat Auto ha sempre esercitato la massima
attenzione a questo tipo di problematiche, nel rispetto del
principio di tutelare la salute dei dipendenti". La Procura - per
una questione di scadenza dei termini - ha chiesto l’
archiviazione del procedimento, invitando però il gip Alessandro
Prunas Tola, secondo quanto si è appreso a Palazzo di Giustizia,
a disporre la prosecuzione degli accertamenti. Anche alcune
"persone offese" si sono opposte alla chiusura definitiva del
caso. E’ prevista un’udienza alla fine di settembre. (22 luglio
2003)