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Lecce - Concessi gli arresti domiciliari a Salvatore

Publie le sabato 17 luglio 2004 par Open-Publishing

Dopo due giorni di detenzione nel carcere di Lecce, oggi 13 luglio 2004, il GIP Vincenzo Scardia ha concesso gli arresti domiciliari al nostro compagno arrestato domenica scorsa, 11 luglio, per violenza a pubblico ufficiale, durante un presidio davanti al CPT Regina Pacis di San Foca (LE). In quell’occasione, i reclusi hanno dato il via ad una rivolta distruggendo le strutture interne; poi dalle finestre divelte del primo piano, in molti hanno conquistato l’aria sulla balconata.

Uno di loro è saltato giù, nel cortile antistante, in un tentativo di fuga, ma è stato bloccato dai guardiani mentre cercava di scavalcare la recinzione metallica. I compagni presenti hanno cercato di liberarlo dalla presa degli aguzzini ed è a questo punto che è partita la carica dei carabinieri in tenuta antisommossa. Due compagni sono stati fermati e identificati (uno rinchiuso nel CPT fino alle 22 mentre l’altro riusciamo a trattenerlo fra noi), mentre Salvatore viene trascinato via di forza (solo dopo molte ore sapremo che è in carcere a Lecce).

Una compagna si è fratturato un ginocchio. Parrebbe che due carabinieri siano rimasti feriti alla testa. Vergognosa la reazione dei turisti che affollavano la spiaggia a ridosso del lager: allenati a rivolgere lo sguardo altrove, domenica non hanno potuto evitare di accorgersi della violenza delle divise e della voglia di libertà degli immigrati reclusi, schierandosi apertamente dalla parte degli sbirri.

Infastiditi per la meritata giornata di vacanza rovinata (loro pagano le tasse), hanno applaudito la forte repressione e negato aiuto a chi aveva ricevuto le manganellate. Ma probabilmente non c’è nulla di cui meravigliarsi.

L’arresto e l’incriminazione di Salvatore è soprattutto una vendetta dello Stato contro un compagno attivo e conosciuto e contro un percorso di lotta che probabilmente infastidisce i custodi della pace sociale su cui si fonda il presente ordine, intendendo per pace sociale non la convivenza pacifica fra le persone, bensì la convivenza pacifica fra dominanti e dominati, fra sfruttatori e sfruttati, fra dirigenti ed esecutori, a tutto vantaggio dei primi e della salvaguardia dei loro interessi.

Importante è non lasciarsi intimidire, non lasciare isolati i compagni incappati nelle maglie della "giustizia" (rifiutando i falsi distinguo fra colpevoli e innocenti), e continuare a battersi ognuno con i mezzi che ritiene più opportuni per sbarazzarsi definitivamente di carceri e tribunali, sorveglianti e aguzzini, stati e governi, padroni e sfruttatori.

Salvatore libero, subito!

Liberi tutti!

Individualità del Capolinea occupato Lecce

SABATO 17 LUGLIO 2004 DALLE ORE 18.00 ALLE 23.00
PRESIDIO A LECCE IN VIA LIBERTINI ANGOLO CON PIAZZA DUOMO