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Luca Sepe, soldato in missione nei Balcani è morto per mano dell’uranio impoverito

Publie le mercoledì 14 luglio 2004 par Open-Publishing

Luca 27 anni era stato in missione nel 99 in Kossovo e benche’ gia’ ammalato aveva voluto accompagnarci nel dicembre scorso a Sarajevo nelle zone bombardate con armi all’Uranio Impoverito, per capire l’origine del suo male. Per capire se quelle armi avevano causato danni anche tra le popolazioni civili.

E con lui in quelle zone trovammo per la prima volta anche le prove dell’utilizzo di quei proiettili, di cui neppure Luca era stato informato, come gli altri soldati. Proiettili che dopo anni dal conflitto sono ancora li’ con la loro radioattivita’ e tossicita’ chimica. E scoprimmo che anche tra la popolazione bombardata erano tanti i casi di malattia.

Ma anche li’ come qui in Italia nessuno sa dire se queste patologie sono legate all’utilizzo di quei micidiali proiettili. E mentre in Italia si discute se riaprire o meno la commissione Madelli incaricata di studiare la sindrome dei Balcani e si rimanda a data da destinarsi l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che chiarisca il perche’ di tante malattie tra i militari, la morte invece no, non rimanda. La morte arriva puntuale!

Oggi ha preso Luca. Cosi’ come in passato aveva preso altri 26 soldati. E come gli altri si e’ pagato le cure da solo e si chiedeva nei momenti di sconforto del perche’ uno Stato trattasse in modo diverso i propri figli morti a Nassiryia da quelli ammalati e morti nelle missioni di pace nelle zone contaminate. "Nessuna differenza !!" ci sarebbe piaciuto rispondergli.

Ma non abbiamo fatto in tempo e lo ricordiamo cosi con quello che ci racconto’,dopo i primi sintomi della malattia, della sua missione tra le zone bombardate del kossovo

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