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MOBILITAZIONE PER UN SISTEMA SOCIALE EQUO PER LA DIFESA DELLA PREVIDENZA PUBBLICA
Publie le mercoledì 14 luglio 2004 par Open-Publishing1 commento
CGIL CISL UIL - VARESE -
La scelta del governo di accelerare la CONTRORIFORMA delle pensioni ponendo la fiducia al Senato e passando il DDL DELEGA alla Camera di deputati al fine di tagliare la spesa previdenziale con la finalità di fare cassa pari al 0,7% del pil (prodotto interno lordo) pari a oltre 9 milioni di euro (18.800 miliardi delle vecchie lire) dal 2008.
Questa scelta contrastata dal sindacato è considerata iniqua, sbagliata e pregiudica le aspettative di milioni di lavoratori che dopo il 2008 vedranno peggiorate le loro condizioni previdenziali e le rendite saranno tagliate mediamente dal 20% al 40%.
Questi risparmi non vengono usati per nuove politiche sociali verso i lavoratori, i giovani, i pensionati e le famiglie. Lo stato sociale viene tagliato e basta.
A partire dal 2008, l’età per il pensionamento anticipato si eleva bruscamente di tre anni: dai 57 ai 60 anni, che diventano 61 nel 2010 e 62 nel 2014 previa verifica .
Per i lavoratori autonomi si calcola un anno in più di quanto sopra.
Inoltre, la riduzione delle finestre di uscita da quattro (4) a due (2) all’anno, il pensionamento e quindi la rendita si prolungano di un anno. In questo modo il Governo e la sua maggioranza realizzano una spaccatura profonda fra i lavoratori: nel dicembre del 2007, potrà andarsene in pensione chi avrà compiuto 57 anni di età e maturato 35 di contributi; dal gennaio del 2008, sarà invece necessario avere compiuto 60 anni e maturato 35 anni di contributi.
Altri paesi europei che hanno messo mano alla previdenza hanno scelto prudenza, equità e gradualità. Questa controriforma ha cancellato la possibile flessibilità della legge 385/95 che prevedeva un sistema 57-65 anni, minimo 5 anni di contributi, e una rivalutazione del coefficiente di riconversione per cui all’aumentare dell’anzianità contributiva aumentava la rendita. Quindi, la legge prevedeva di predeterminare la rendita e consentiva al singolo lavoratore/lavoratrice di calcolare la propria pensione.
Con questa delega della controriforma previdenziale si delinea un sistema di uscita rigido, con un mercato del lavoro che, invece, si vuole più flessibile e precario. L’unico risultato che si ottiene in prospettiva è quello di penalizzare le giovani generazioni e quelle di mezzo che sono attualmente a 20 - 30 anni di contribuzione previdenziale. Quindi, precarietà non solo sulla previdenza ma anche sul lavoro.
Che cosa dire, poi, della previdenza complementare? È giusto aver introdotto il silenzio-assenso per investire il TFR (TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO) nei fondi pensione integrativi, ma sicuramente è sbagliato aprire la strada alla equiparazione tra forme collettive concordate nei contratti e piani assicurativi individuali, poiché chi garantisce certezza e trasparenza in questo secondo caso?
Pertanto,ribadiamo che resta fondamentale per noi la scelta della previdenza complementare per via collettiva che garantisce sicuramente maggiore trasparenza,costi più contenuti e comunque libertà di scelta dei singoli lavoratori.
Inoltre, come abbiamo richiesto con la piattaforma unitaria del Marzo 2004 (POLITICHE INDUSTRIALI, MEZZOGIORNO, POLITICHE DEL LAVORO, ENERGETICHE, DELL’AMBIENTE E DEI TRASPORTI, inoltre la POLITICA DEI PREZZI DELLE TARIFFE, QUELLA FISCALE, LA SANITA’ E UNA NUOVA POLITICA SOCIO ASSISTENZIALE, TUTELE PER I NUCLEI FAMIGLIARI, LA SCUOLA E LA FORMAZIONE, LA PREVIDENZA E LE RIFORME ISTITUZIONALI) richiediamo l’armonizzazione dei trattamenti previdenziali e dei contributi, in particolare per quanto riguarda i lavoratori autonomi e le categorie ancora privilegiate.
Richiediamo inoltre misure concrete di sostegno ai lavoratori discontinui, ai lavoratori precari, ai lavori usuranti, e politiche di sostegno alle famiglie con disabili gravi.
Il Governo intende procedere dal giorno 19 luglio 2004 alla Camera dei Deputati con la controriforma sulla previdenza e noi non la beviamo, continuiamo la mobilitazione contro la logica di chi vuole fare cassa sulla pelle di milioni di lavoratrici/lavoratori.
IN PIAZZA PER NON ESSERE SPIAZZATI
LA MOBILITAZIONE CONTINUA PER COSTRUIRE IL FUTURO
19 LUGLIO 2004
PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI VARESE
Piazza Libertà - ORE 11.30
Alle ore 9.30, presso l’I.T.I.S. di Varese, via Zucchi 3 (zona questura) si terrà un ATTIVO DI TUTTI I DELEGATI.
Per CGIL CISL UIL Lombardia, parteciperà ai lavori Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL Regionale.
Al termine della mattinata, intorno alle 11.30, le Segreterie CGIL CISL UIL presenteranno al Prefetto di Varese le richieste del Sindacato.
Le Segreterie CGIL CISL UIL VARESE
Messaggi
1. > MOBILITAZIONE PER UN SISTEMA SOCIALE EQUO PER LA DIFESA DELLA PREVIDENZA PUBBLICA, 15 luglio 2004, 11:46
Sono un 53 che probabilmente non riuscirà più a condurre una vita decorosa
>perchè troppo vecchio per lavorare troppo giovane per andare in pensione.
>Attualmente lavoro con contratto a tempo determinato (che dura fino a ottobre
>2004) dopo ritornerò in mobilità per altri 33 mesi . purtroppo la vecchia
>legge prevede 35 anni di contributi e 57 anni di età ed io in quella data
>luglio 2007 avrò oltre 35 anni di contributi ma 56 anni e 5 mesi di età.
>Cosa posso fare ?
Avete un esperto che possa guidarmi
>grazie
>russo mario
> Email:mario_russo51@virgilio.it
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