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Mappa di sangue. Pioggia di razzi su Mossul: sette morti
Publie le lunedì 26 aprile 2004 par Open-PublishingMilitari Usa reagiscono a un attacco
e colpiscono quattro dodicenni
Fuoco a Bagdad, strage di bambini
Bagdad. E’ sempre più una mappa di sangue questo Iraq dominato dalla violenza e dalle spirali
delle stragi. Da Bagdad a Mossul, da Kirkuk a Falluja, ieri è stata un’altra giornata di razzi,
bombe, mine, imboscate e scontri a fuoco. Solo alcune aree a maggioranza curda continuano a restare
relativamente calme e lontane dagli attacchi ma la situazione nel resto del Paese si sta decisamente
deteriorando. Il bilancio è di almeno 13 iracheni morti (tra cui quattro bambini), due vittime Usa
e decine di feriti.
I quattro bambini, tutti intorno ai 12 anni, sono morti uccisi dal fuoco dei soldati americani che
hanno reagito a un attacco subìto dal loro mezzo, saltato su una mina in una strada di Bagdad, in
cui è morto un militare Usa.
L’episodio si è verificato sulla Canal Street, al passaggio di un convoglio di veicoli militari
Usa: un Humvee è stato colpito ed è andato a fuoco. Subito dopo i militari Usa sono scesi dagli
altri mezzi e si sono messi a sparare a casaccio tutt’intorno colpendo così i quattro ragazzini che si
erano avvicinati per vedere il mezzo incendiato. Secondo testimoni vi sarebbero anche cinque
feriti.
Almeno altri sette iracheni morti e una ventina feriti è il bilancio di una serie di razzi ed
esplosioni che hanno colpito vari edifici nella città di Mossul, nel Nord dell’Iraq, negli scontri tra
esercito Usa ed insorti. Due delle vittime lavoravano come impiegati nell’ospedale cittadino che è
stato raggiunto da un obice. Un altro proiettile è caduto su un albergo del centro città, l’Hotel
Ashur, mentre un terzo razzo ha colpito l’edificio che ospita radio e televisione locali.
Sempre a Mossul, nel pomeriggio tre insorti iracheni, a bordo di un’auto, hanno aperto il fuoco
contro un convoglio di soldati americani. I militari hanno risposto all’attacco uccidendo uno degli
assalitori mentre gli altri due sono riusciti a fuggire.
A Kirkuk un ufficiale della polizia irachena, membro della forza di guardia alle installazioni
petrolifere, è stato ucciso e un altro ferito in due distinti incidenti. Lo ha reso noto la polizia
secondo cui il primo si stava recando al lavoro quando sconosciuti hanno aperto il fuoco contro di
lui con armi automatiche, uccidendolo sul colpo. Un secondo poliziotto, che era di guardia al
tribunale della città, è stato attaccato da sconosciuti che l’hanno pugnalato ferendolo gravemente.
A Diwaniya, a Sud di Bagdad, soldati spagnoli hanno aperto il fuoco e ucciso due guerriglieri,
secondo quanto riferito ieri dal quotidiano spagnolo El Mundo nel suo sito Internet. Il nuovo governo
socialista spagnolo sta ritirando i suoi circa 1.300 uomini che erano stati inviati in Iraq dal
precedente governo di centro-destra guidato da Aznar.
Un altro soldato americano è morto ieri per la gravità delle ferite riportate l’altra notte nel
triplice attentato suicida con barche-bomba contro il terminale petrolifero di Bassora. In serata,
una bomba su una strada alla periferia di Falluja è esplosa al passaggio di un convoglio Usa
provocando feriti e la distruzione di un veicolo: lo hanno riferito testimoni iracheni mentre nulla
ancora si sa dal comando alleato.
Falluja, 300 mila abitanti e roccaforte dei fedelissimi di Saddam Hussein, è assediata
dall’esercito Usa da 21 giorni, da quando quattro guardie di sicurezza americani vennero uccise e mutilate in
città; una precaria tregua - rinnovata sabato scorso - ha per ora posto fine ad una settimana di
pesanti combattimenti.