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"New Deal" a rovescio

Publie le lunedì 24 gennaio 2005 par Open-Publishing

Dazibao

Editoriale del "Le Monde"

All’inizio del suo secondo mandato, George Bush non rinnega nulla dello spirito
missionario al quale si é richiamato alla fine del primo. La sua conversione
all’idea che l’America ha la vocazione di combattere la "tirannia" in ogni parte
del mondo sembra completa. Portare ovunque il "fuoco" della libertà é necessario
per proteggere quella stessa libertà negli Stati Uniti: tale é la convinzione
che Bush dice di aver maturato dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.

Se nel suo discorso inaugurale, giovedi’ 20 gennaio, non ha pronunciato la parola "terrorismo",
nondimeno il presidente americano ha fatto capire che ai suoi occhi i regimi
dittatoriali - questi "avamposti della tirannia", denunciati, due giorni prima,
da Condoleezza Rice, nominata secretaria di Stato - e le reti islamiche appartengono
allo stesso campo, quello dei nemici della libertà e, di conseguenza, dell’America.
C’é da temere che, agli occhi di Bush, il criterio della tirannia sia soprattutto
l’ostilità verso gli Stati Uniti e che egli sia incline a chiudere un occhio
se la democrazia viene trasgredita da regimi disposti a collaborare.

Riservando tutto il suo discorso al ruolo dell’America nel mondo, Bush ha lasciato da parte il suo programma di riforme, che pure é ambizioso. Senza dubbio ha fatto questa scelta per prudenza, visto che le prime reazioni ai suoi progetti non sono state entusiastiche, al Congresso come nelle associazioni e gruppi di pressione. L’ampiezza del suo programma ha di che far riflettere. Per il presidente americano e per il suo principale consigliere di strategia politica, Karl Rove, si tratta di riuscire in un "New Deal repubblicano", cioé in una trasformazione profonda quanto quella di Franklin Roosevelt negli anni 30. Altrettanto profonda ma, evidentemente, di segno contrario.

Il primo punto d’applicazione di questo disegno é la Social Security, il sistema di pensioni a ripartizione, creato da Roosevelt per proteggere gli anziani dalla povertà. Oggi questo sistema procura più della metà dei loro redditi ai due terzi dei pensionati americani e più del 90% ad un terzo di loro. Per risolvere il problema del finanziamento, dovuto alle stesse ragioni demografiche che in Europa. Bush propone una semiprivatizzazione, respinta dall’AARP, che organizza 35 milioni di pensionati.

La Casa Bianca progetta anche di rispondere all’aumento dei costi dell’assicurazione contro le malattie - quasi interamente privata - con un dispositivo per incoraggiare il risparmio. Una parte dei repubblicani vuole riformare il codice delle imposte, per rendere perenni le riduzioni votate dopo il 2001 ed annullare la progressività dell’imposta sul reddito. Infine, i conservatori morali o religiosi continuano la loro battaglia contro l’aborto.

Bush 1 ha cambiato la politica estera degli Stati Uniti, Bush 2 vuole trasformare il contratto sociale americano. Il bilancio del suo attivismo all’estero fa temere traumi equivalenti all’interno.

Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3208,36-395157,0.html