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Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli
par InformationGuerrilla
Publie le lunedì 10 settembre 2012 par InformationGuerrilla - Open-Publishing5 commenti
Cronaca ed aggiornamenti

ore 15.00:
I lavoratori e le lavoratrici non sono intenzionati ad andare via, in questo momento si sono riuniti davanti all’ingresso del Ministero dello Sviluppo Economico, al cui interno si sta ancora svolgendo il vertice che deciderà le sorti dell’Alcoa. I caschetti continuano ad essere battuti per terra e si susseguono i cori. Intanto arrivano conferme su alcune voci che circolavano: parti del servizio d’ordine CGIL e CISL ha segnalato alle forze dell’ordine alcune persone che volantinavano al corteo.
ore 13.50:
All’esterno del Ministero ci sono stati nuovi scontri tra manifestanti e forze dell’ordine: gli operai hanno tentato di accedere al cancello di ingresso e sono stati respinti da una carica della polizia. A quel punto è iniziato un fitto lancio di oggetti in direzione degli agenti, i quali hanno continuato a caricare il presidio allontanando di alcuni metri gli operai, che rimangono però nei pressi del Ministero dello Sviluppo Economico.
Alcuni manifestanti sono rimasti feriti; tutta la zona rimane blindata dai furgoni della polizia.
Mentre continua il fronteggiamento tra lavoratori e forze dell’ordine, a Portovesme un gruppo di operai è in presidio di fronte al cancello dell’Alcoa, in solidarietà con i colleghi giunti a Roma e in attesa di notizie dal tavolo governativo.
ore 13.30:
E’ in corso il tavolo sull’Alcoa alla presenza del governo, del sottosegretario allo Sviluppo Claudio De Vincentis, del viceministro al Lavoro Michel Martone, dei rappresentanti sindacali dell’Alcoa, della Regione Sardegna e dei rappresentanti degli enti locali del Sulcis Iglesiente.
ore 13:
Mentre all’interno del Ministero è iniziato l’incontro, gli operai rimasti in presidio hanno contestato Stefano Fassina, responsabile per l’economia e il lavoro del Pd, il quale era intento a rilasciare un’intervista ma è stato costretto ad allontanarsi tra i fischi e gli insulti dei lavoratori dell’Alcoa.
ore 12.30:
Dopo l’arrivo del corteo sotto il Ministero è proseguito il lancio di petardi oltre il cancello d’ingresso (il cui accesso è sbarrato dalle forze dell’ordine). I manifestanti hanno anche cosparso lo spazio adiacente al cancello con alcuni tondini di alluminio provenienti dalla fonderia Alcoa.
Poco prima di mezzogiorno una delegazione composta dai sindaci dei comuni dell’area dell’Alcoa è stata fatta entrare per incontrare il ministro Corrado Passera. _______________________________________________________________
Gli operai dell’Alcoa sono arrivati a centinaia questa mattina all’alba per raggiungere il concentramento in piazza della Repubblica, da dove è partito il corteo annunciato da giorni per chiedere soluzioni concrete per lo stabilimento sardo, a rischio chiusura entro la fine dell’anno.
La manifestazione durerà per l’intera giornata, con l’obiettivo di dare un segnale forte in concomitanza con l’incontro sulla vertenza Alcoa che si aprirà alle 15 al Ministero dello Sviluppo economico.
Al loro arrivo nella capitale gli operai hanno trovato la città completamente blindata: si parla di un migliaio di agenti schierati a difesa della zona rossa istituita attorno al centro cittadino che ospita i centri del potere.
Gli operai si sono mossi intorno alle 10, ricevendo diversi applausi di solidarietà lungo il percorso, e hanno tentato più volte di deviare dal percorso imposto dalla Questura, con l’intento di portare la loro rabbia direttamente alle sedi ministeriali.
Verso le 11 la testa del corteo è arrivata all’altezza di via Molise, dove ha sede il Ministero dello Sviluppo economico: gli operai hanno tentato di sfondare il cordone di polizia che bloccava l’accesso al Ministero; respinti con una carica, hanno lanciato alcuni petardi in direzione degli agenti schierati.
Dopo ulteriori tentativi di sfondamento, gli operai sono riusciti infine a raggiungere la sede ministeriale, dove sono stati appesi alcuni striscioni con scritto “Facciamo cadere il governo Monti, sciopero generale. In lotta con Alcoa per il lavoro, per il Sulcis e per la Sardegna”.
La protesta continua rumorosa e carica di tensione in via Molise e gli operai tengono gli occhi puntati sul Ministero in attesa del vertice di oggi pomeriggio.
Gallerie fotografiche da Repubblica :
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/09/10/foto/coreto_alcoa_tafferugli-42264067/1/?ref=FRAG-6
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/09/10/foto/l_operaio_ferito-42282292/1/?ref=FRAG-1
Messaggi
1. Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli, 10 settembre 2012, 17:35
ore 16.44 Cori contro il governo
Gli operai Alcoa non si fermano davanti all’ingresso del Mise ma arrivano correndo all’angolo tra via Molise e via Veneto, fino al cordone delle forze dell’ordine. Adesso sono nuovamente in presidio sotto il Ministero dello Sviluppo economico e intonano cori contro governo.
ore 16.30 Manifestanti in via di San Basilio
I manifestanti si sono nuovamente spostati in via di San Basilio, blindata, fronteggiando ancora con polizia, carabinieri e forze dell’ordine al grido di "la cassaintegrazione non la vogliamo fare"
ore 16.22 Razzi segnaletici contro hotel
Principio di incendio all’hotel Boscolo di via di San Basilio. Alcuni manifestanti Alcoa avrebbero lanciato dei razzi segnaletici bruciando accidentalmente dei gazebo da cui sarebbero partite delle fiammelle. Sul posto vigili del fuoco e polizia. Nessuno é rimasto ferito.
ore 15.50 Manifestante in mutande
Mentre i manifestanti si sono distesi a terra fingendosi morti, uno di loro si è spogliato rimanendo in mutande davanti all’ingresso del ministero.
1. Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli, 10 settembre 2012, 18:04
ore 17.53 Tutti a terra
Gli operai Alcoa, dopo essersi avvicinati pacificamente al cordone di forze dell’ordine in via Molise angolo via Veneto, sono ora in fila per terra sotto il ministero dello Sviluppo economico. I lavoratori hanno in mano alcuni fumogeni e battendo i caschi per terra continuano a cantare cori contro il governo.
ore 17.49 Riparte il confronto su Alcoa
Riparte il confronto tra governo, sindacati ed enti locali sull’Alcoa dopo l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci.
ore 17.38 Riaperta via Veneto
E’ stata riaperta al traffico in entrambi i sensi di marcia via Veneto chiusa fino ad ora nella carreggiata in salita da piazza Barberini
ore 17.30 Divisa da lavoro in fiamme
I manifestanti hanno dato fuoco a un piccolo cumulo di bottiglie e cassette di plastica davanti all’ingresso del Mise. Alle fiamme anche una divisa da lavoro completa: caschetto, maglia e giubbino.
2. Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli, 10 settembre 2012, 18:50
ancora ... senza tregua !
Mentre il vertice è ancora in corso, gli operai e le operaie continuano a presidiare il Ministero dello Sviluppo. Ancora agguerriti e non vinti dalla stanchezza, continuano a far sentire la loro presenza e la loro voce a chi dentro quel palazzo è rinchiuso da ore. Un corteo è partito da pochi minuti verso una via adiacente a piazza Barberini e successivamente di nuovo verso il Mise.
ore 18.18 In corteo e seduti in fila indiana
Al grido di "Aprite le porte di Roma" gli operai Alcoa si sono spostati in corteo verso il cordone di forze dell’ordine in via di San Basilio, lato piazza Barberini. Poi di nuovo verso il Mise. Alcuni sono seduti in fila indiana mentre altri camminano avanti e indietro reggendo dei fumogeni e continuando a battere sul terreno i tacchi da lavoro.
ore 18.15 Lancio di mele
Alcuni operai Alcoa hanno lanciato alcune mele e diverse bottigliette d’acqua contro i muri del ministero dello Sviluppo economico. Rivolti poi a due dipendenti del Mise che hanno aperto la finestra della loro stanza, i lavoratori hanno gridato: "Andate a lavorare".
ore 18.10 Incendiate bottigliette di plastica
Gli operai, sempre, in presidio sotto il Mise in via Molise, stanno incendiando un’altra cassetta di plastica con dentro bottigliette vuote.
3. Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli, 10 settembre 2012, 20:13
ore 20.45 Lanci di "mele esplosive"
Continuano incessantemente le esplosioni di petardi e bombe carta davanti al ministero dello Sviluppo economico. I manifestanti accendono ’mele esplosive’, con petardi accesi infilati nel frutto, per poi farle rotolare ed esplodere.
ore 19.45 Si ragiona su ritardo spegnimento impianto
L’Alcoa e i sindacati starebbero ragionando, con la mediazione del governo, su un rallentamento della procedura di spegnimento dello stabilimento di Porto Vesme. E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti all’incontro che si sta tenendo a Roma al ministero dello Sviluppo Economico. La conclusione della procedura di spegnimento slitterebbe quindi dal 7 al 15 ottobre prossimo. I sindacati chiedono più tempo rispetto al calendario proposto dall’azienda.
ore 19.25 Bandiera sarda su cavi elettricità
Gli operai Alcoa rimasti in presidio sotto il Ministero dello Sviluppo economico hanno appeso una bandiera della Sardegna sui cavi dell’elettricità che collegano il palazzo del Mise al palazzo di fronte. I manifestanti stanno continuando a protestare con trombette, petardi e caschi battuti per terra.
ore 19.00 Una cinquantina di operai lasciano la piazza
Una cinquantina di lavoratori dell’Alcoa hanno lasciato la piazza diretti a Termini perché, hanno spiegato ad alcuni loro colleghi, in serata è in partenza l’aereo che li riporterà in Sardegna. Ma sono ancora almeno duecento gli operai che presidiano il ministero. Ad attenderli c’è una nave che salperà da Civitavecchia alle 23.30
4. Operai Alcoa in corteo a Roma, scontri e tafferugli, 10 settembre 2012, 21:20
ore 20.20 Petardi e bombe carta
Sale la tensione di fronte al Ministero dello sviluppo Economico dove si tiene il tavolo sull’Alcoa: i manifestanti stanno infatti facendo esplodere potenti petardi e bombe carta.
ore 20.45 Alcoa, "Rallentato processo chiusura"
"Sollecitazione ai soggetti imprenditoriali che hanno manifestato interesse per l’acquisizione dell’impianto di Portovesme ad avviare in tempi rapidi le negoziazioni. Spegnimento ’più graduale’ delle celle e allungamento dei tempi della fermata dell’impianto. Adozione di tecniche in grado di consentire una rapida partenza dello smelter. Cassa integrazione in deroga per i lavoratori dell’indotto. Incontro di approfondimento sul piano Sulcis entro settembre". Sono questi alcuni dei punti qualificanti emersi nel corso del tavolo sulla vertenza Alcoa tenutosi oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico.
Alla riunione, presieduta dal sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e alla presenza del ministro Corrado Passera, hanno preso parte il viceministro al Welfare Michel Martone, il presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, il presidente del provincia del Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi, i massimi esponenti della multinazionale dell’alluminio e i rappresentanti sindacali a livello nazionale, regionale e aziendale. Nel verbale stilato dal ministero al termine dell’incontro e condiviso da Regione e Provincia, il governo conferma il proprio impegno per dare "adeguata soluzione ai problemi generali del Sulcis e, in tale contesto, alla crisi generata dalla decisione di Alcoa di cessare la produzione" dello stabilimento di Portovesme. L’esecutivo inoltre "prende positivamente atto" delle manifestazioni di interesse pervenute finora, quella del gruppo Klesch e quella del gruppo Glencore , e auspica che si arrivi "rapidamente ad una positiva conclusione". In questo quadro, governo e istituzioni territoriali svolgeranno -si legge nel testo- un lavoro di "stimolo e sorveglianza costante, delle forme più adeguate ed opportune". A partire da una convocazione "a breve" delle multinazionali Klesch e Glencore, "per verificare lo stato di avanzamento della trattativa e fornire l’adeguata assistenza per il superamento di eventuali ostacoli e difficoltà".
Medesimo impegno verrà profuso per eventuali nuove manifestazioni di interesse. Per quanto concerne l’attuale situazione dello smelter, il verbale recita che "il processo di spegnimento delle celle già avviato procederà in modo più graduale di quanto originariamente programmato dalla società, evitando consistenti blocchi giornalieri in precedenza previsti". Nel testo si stabilisce inoltre che la fonderia resterà operativa per tutto il mese di novembre e che -oltre a garantire la tenuta in efficienza di tutte le celle- verrà adottata, per un significativo numero di esse, una tecnica in grado di garantire l’immediata rimessa in marcia dello stabilimento, della quale Alcoa si assume l’onere economico. Nel verbale si assicura infine che i lavoratori dell’indotto Alcoa avranno accesso alla cassa integrazione "in deroga".