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PER UN PRIMO MAGGIO IN PIAZZA ANCHE A TRIESTE

Publie le giovedì 15 aprile 2004 par Open-Publishing

Ci rivolgiamo a tutte le cittadine ed a tutti i cittadini di Trieste, che, pur comprendendo la rilevanza internazionale ed europea assunta quest’anno dalle celebrazioni del Primo Maggio a Gorizia, dove si festeggerà l’entrata in UE della Slovenia e l’effettivo abbattimento del confine tra i due stati alla presenza di personalità istituzionali, politiche e sindacali di spessore europeo e nazionale, sono pienamente consapevoli del fatto che a Trieste la festa del Primo Maggio, per tradizione e storia particolare della città ha sempre avuto una valenza speciale ed assunto una dimensione popolare e di classe molto più marcata che nelle altre città della regione, un valore condiviso e comune che ha sempre consentito di portare alla partecipazione attiva in corteo ed in piazza svariate migliaia di persone e che ha costituito per le sinistre e le forze sindacali e democratiche della città un momento di comune appartenenza.

E’ partendo da tali presupposti che chiediamo alla città tutta, alle sue organizzazioni sindacali, alle forze politiche democratiche ed a tutti quei soggetti che si sono sempre riconosciuti nella Festa del Primo Maggio e nei valori che la alimentano, di celebrarlo degnamente anche a Trieste, che, al pari di Gorizia, è ugualmente interessata all’allargamento dell’Ue, all’abbattimento del confine ed all’integrazione europea, che, lo ribadiamo, vorremmo non riguardasse solo la libera mobilità delle merci ma anche l’integrazione e la libera circolazione di tutte le persone, garantendo diritti di cittadinanza ed adeguata protezione sociale a migranti e lavoratori. Sarebbe importante ribadirlo proprio nell’anno in cui la destra intende dare una forte caratterizzazione nazionalista al 50° anniversario del ritorno della città all’Italia, in cui anche il raduno nazionale degli alpini sarà improntato all’insegna delle celebrazioni patriottarde e l’anno in cui il Governo Berlusconi sta per formalizzare la proposta di abolizione di alcune festività, con il 1° Maggio probabilmente tra queste.

Ma una festa di popolo è doverosa nella nostra città anche per rivendicare, nel giorno della Festa del Lavoro, che Trieste versa in uno dei suoi peggiori periodi di crisi occupazionale e di prospettiva per migliaia di lavoratori e che è una delle capitali, a livello nazionale, del lavoro precario e senza diritti e garanzie per migliaia di giovani. In questo giorno vogliamo poter stare vicino ed assieme ai lavoratori della Ferriera, della Meloni, della Wartsila, della Veneziani, dell’Olcese, della Dai Telecom, della Sertubi, tanto per citare solo alcune delle realtà produttive in crisi.

Queste donne e questi uomini, le loro famiglie, e migliaia di cittadine e cittadini, difficilmente andranno a Gorizia, ma sono sicuramente disposti a scendere in piazza, nella propria città, anche quest’anno, come tutte le altre volte, per fare festa e continuare a lottare ed a sperare in un futuro migliore. E’ un invito che rivolgiamo nuovamente anche alle giovani ed ai giovani disoccupati e precari che non potranno prendere parte all’Euro May Day di Milano.

Per queste ragioni siamo convinti che proprio quest’anno sarebbe imperdonabile cancellare la manifestazione del Primo Maggio dalla nostra città e vogliamo lavorare non in contrapposizione a Gorizia, ma per ribadire che anche a Trieste, malgrado l’amministrazione cittadina di centro destra, è presente in misura prevalente lo stesso spirito di festa che animerà per due giorni il capoluogo dell’Isontino.

Ci rivolgiamo con questo appello pubblico in tempo utile per poter cambiare una decisione sbagliata. E convochiamo fin d’ora un’assemblea pubblica di tutti gli interessati per venerdì, 16 aprile, alle ore 18.00, alla Casa del Popolo Gramsci di Via Ponziana 14, per discutere e decidere assieme le modalità con le quali assicureremo che anche quest’anno a Trieste si celebri la festa del Primo Maggio.

DIRETTIVO PROVINCIALE di TRIESTE

PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA