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PISANU MENTE SAPENDO DI MENTIRE

Publie le domenica 30 maggio 2004 par Open-Publishing

Dalla tribuna del congresso elettorale di F.I. Pisanu lancia pesanti
minacce alla manifestazione del 4 giugno a Roma, mentre il suo capo
Berlusconi rincara la sfida alla Costituzione e alla democrazia sostenendo
di poter fare a meno del Parlamento e dell’Opposizione.

Siamo al delirio di onnipotenza che in realtà nasconde le difficoltà di
tenuta e di presa sull’elettorato, o bisogna prendere sul serio questi
apprendisti stregoni che dentro lo sviluppo della Guerra Permanente
pensano di realizzare uno Stato autoritario e la limitazione delle libertà
fondamentali?

Bush è un criminale di guerra e come tale verrà contestato a Roma il 4
giugno, a Parigi il giorno successivo, così pure a Washington e Los
Angeles: nessuna minaccia e intimidazione potrà fermare quello per cui la
stragrande maggioranza dell’umanità si sta mobilitando: ovvero per il
ritiro delle truppe dall’Iraq, per l’autodeterminazione del popolo Irakeno
e Palestinese, per la fine della dottrina e pratica della Guerra
Permanente.

Se poi l’intenzione di Pisanu è quella di suscitare, tramite i media, un
clima fosco per depotenziare le iniziative contro la venuta di Bush, il
Ministro di Polizia dovrebbe aver capito che questa “astuzia” non regge
più, anzi crea l’effetto contrario, moltiplicando la partecipazione alle
manifestazioni, così come è avvenuto puntualmente in questi tre anni di
enormi mobilitazioni sempre tormentate alla vigilia dalle minacce
visionarie di Pisanu e dei suoi degni compari dell’Ordine Pubblico.

Per espressa dichiarazione e volontà dell’insieme delle realtà
partecipanti alle mobilitazioni del 2 e 4 giugno, tutte le iniziative
saranno intese a suscitare la massima adesione della cittadinanza intorno
ai temi del rifiuto della guerra, degli orrori e delle povertà che
comporta, cercando così di creare un visibile isolamento intorno alla
visita di Bush e al codazzo servile di Berlusconi.

Iniziative plurali, inclusive, pacifiche e di massa, diffuse in tutti i
quartieri di Roma, che troveranno il culmine nel grande corteo del 4
giugno con partenza alle ore 16 da P.za della Repubblica; corteo che solo
un bieco calcolo governativo-elettorale può far degenerare dallo scopo
fondamentale di dare una lezione politica al boia Bush: Roma città aperta,
medaglia d’oro della Resistenza, mal sopporta i criminali di guerra, la
schiera dei guerrafondai e le provocazioni poliziesche.