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Pavia: sfratto di un operaio disoccupato
par movimento antisfratto pavia
Publie le giovedì 18 ottobre 2012 par movimento antisfratto pavia - Open-PublishingMUTUO SOCCORSO ANTISFRATTO PAVIA - 3391028314
La mattina di mercoledì 17 ottobre 2012 in una trentina tra compagne e
compagni si sono ritrovati in presidio davanti all’abitazione (case
ALER) di un operaio disoccupato minacciato di sfratto esecutivo.
Questa sarebbe stata la terza ed ultima "visita" dell’ufficiale
giudiziario.
Già dalle 8 la maggior parte del picchetto aspettava l’ascesa dal cielo
dei giustizieri. Alle 9,30 otto volanti della polizia di stato, una
macchina dei vigili urbani, due auto della polizia politica, un
furgoncino dell’anonimo fabbro ed un camioncino della COOPERATIVA
SOCIALE OIKO ONLUS DI VIGEVANO (legata alla CARITAS! ... ) si
presentano davanti al condominio di case dell’edilizia residenziale
pubblica, due scale per una ventina di famiglie. E tanti appartamenti
VUOTI.
Si forma il cordone davanti al portoncino di accesso alle scale dal
cortiletto. Immancabile notare come il cartellino di "verifica
semestrale dei cartelli di sicurezza ed impianti" SIA FERMO A NOVEMBRE
2011. Ovvero: le spese dell’ALER. Le trattative con l’ufficiale
giudiziario neanche partono: lo sfratto va eseguito. Capannello di
agenti, vigili ed ufficiale giudiziario presso le scale d’accesso.
Scambio di battute: "E’ contenta di lasciare in mezzo alla strada una
persona?" Risposta con faccia evasiva: "No, noo... ".
Si prende posizione stabile davanti al portoncino delle scale di
accesso. Le guardie si posizionano per le migliori riprese possibili:
lo show può cominciare. A due a due veniamo strattonati con la forza a
qualche metro dall’ingresso. Una ragazza viene quasi brancata per il
collo, una guardia prende per le gambe un compagno per poi
insensatamente urlare "Ehi, no, i calci no...! " due ragazze vengono
letteralmente scaraventate a terra grazie agli strattoni contemporanei
di due guardie, una per poco non cade di faccia (e porta pure gli
occhiali). Lo stesso compagno che "tira i calci" mostrerà più tardi i
segni di un’anfibiata sotto il ginocchio. Il primo ad essere
allontanato a forza dal cordone è un pensionato 60enne.
Guardo le cinture delle guardie: non portano manganello, l’unica arma è
la Beretta 92 di ordinanza. In caso di resistenza attiva, cosa
avrebbero fatto 10-12 poliziotti?! Usato lo spray al peperoncino?!
Risultato: manifestanti allontanati dall’ingresso, immediatamente
presidiato. Inizialmente neanche volevano fare passare l’inquilino per
prendere al volo le poche cose indispensabili. Fuori ancora tensione.
Una guardia insinua: "c’era bisogno di questa pagliacciata? " ed alla
domanda "sei soddisfatto del tuo lavoro, quando stasera torni a
svaccarti sul divano con i tuoi figli" risponde fiero "sì, sono
soddisfatto e mi piace".
Verso le 11.30 scende l’inquilino con un paio di scatole e qualche
accessorio, caricati sulla macchina di una compagna. I tre operai della
cooperativa arrivano con gli scatoloni imballati; il fabbro finisce di
sigillare l’ingresso dell’abitazione.
Con il dispiego di tali forze in campo, hanno speso l’equivalente di
svariati mesi di affitto e bollette che UN OPERAIO NON PAGA PERCHE’
DISOCCUPATO E SENZA REDDITO.
Operai, A QUANDO LA NOSTRA PRIMAVERA??!?
Saluti anticollaborazionisti da Pavia
Compagne e Compagni del Movimento