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Possiamo solo aspettare?

Publie le domenica 30 gennaio 2005 par Open-Publishing

Dazibao

di Giancarlo Pacchioni

Il rapporto 2005 di Eurispes evidenzia un paese in difficoltà e soprattutto differente da quello dipinto dalla propaganda di regime dell’attuale maggioranza.
Il sottosegretario al lavoro (Maurizio Sacconi) colpito e affondato da tale rapporto commenta: “L’Eurispes ci regala ancora una volta dati strampalati in assoluta controtendenza rispetto a tutti i rapporti istituzionali”.
La dichiarazione del sottosegretario mi ha dato una certezza: i dati Eurispes sono attendibili.

Quello che emerge dal rapporto 2005 è che siamo sempre più poveri (chi lo avrebbe mai detto), i ceti medi stanno diventando poveri (salari in lire, prezzi in euro, scala mobile eliminata), aumenta la distanza tra ricchi e poveri (sarà che siamo governati da Berlusconi ed i suoi bravi?), siamo pessimisti sulle possibilità di una ripresa, emerge anche che siamo un paese in recessione.

Per Eurispes i dati dell’inflazione forniti da Istat sono ottimistici.
Chi non ha notato che i prezzi in molti casi sono raddoppiati?
Quando vado a fare la spesa ho le mie fissazioni, capita che alcuni articoli li acquisto da anni, pertanto è semplice fare il raffronto e purtroppo in molti casi ho dovuto rinunciare ad alcune prodotti il cui prezzo è due volte quello che aveva in precedenza, ma all’Istat vanno a fare acquisti?

A questo punto quale futuro?
Fino a quando saremo governati dall’attuale maggioranza le prospettive sono di un ulteriore peggioramento delle nostre condizioni, quindi dobbiamo resistere e fare meglio di quel mulo che morì quando imparò a non mangiare.

Possiamo solo aspettare?
Io non amo rimanere in balia degli eventi, quindi anche nel 2005 farò politica attiva dentro Rifondazione Comunista, magari insieme a tutti voi.

Chiudo con una notizia triste, in linea con i dati Eurispes, in linea con l‘incapacità di questo governo di realizzare una politica a sostegno delle imprese: 350 persone a Terni rischiano di perdere il posto di lavoro per la chiusura delle acciaierie della Thyssen Krupp.
Il governo continua a barricarsi dietro ad una propaganda di regime, più responsabile sarebbe invece realizzare interventi strutturali mirati a rilanciare l’economia di un paese esausto.

Un altro mondo è possibile.