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Proclama di Fini: guerra alla pace!

Publie le domenica 19 settembre 2004 par Open-Publishing
4 commenti

Dazibao


di Viviana Vivarelli

Da Repubblica (ma similmente dall’Unita’ o da un tg qualunque della RAI)

Fini: "Mobilitiamoci contro il pacifismo" Il vicepremier: il terrorismo è la peste del Ventunesimo secolo Chi manifesta contro la guerra se ne lava le mani come Pilato

ROMA - (18 settembre 2004)

"Vi invito ad una mobilitazione per la pace contro il pacifismo, che è una caricatura della pace. Ponzio Pilato fu il primo pacifista della storia. Quello che se ne lavò le mani".

Lo ha dichiarato Gianfranco Fini, dal palco della festa di Azione Giovani, (l’organizzazione giovanile di An).

Un intervento duro:

"Il terrorismo è la peste del Ventunesimo secolo".

"La pace non si conquista sventolando bandierine, ma portando avanti una politica autenticamente pacificatrice. L’alternativa al terrorismo è questa, non è il pacifismo" (la guerra?)

"Ha fatto bene Casini a dire che il terrorismo in Iraq non è resistenza. Diciamo no a politiche giustificazioniste".

"Anche la sinistra ora si è accorta che i terroristi non distinguono buoni o cattivi, vogliono solo annullare gli esseri umani".

Se Nanni Moretti chiedeva a D’Alema: "dì qualcosa di sinistra", stavolta Fini ha detto qualcosa di destra.
Rispondendo alla domanda di un militante di Azione giovani, ha detto: "Bisogna diffidare ’i teppisti in servizio permanente effettivo’ dall’utilizzare l’aggettivo ’sociale’ con cui illustrano le loro attività e pretendono di caratterizzarle".


Dopo l’esplicito attacco di Fini al pacifismo e dopo la sua adunata a una ’mobilitazione’ contro i pacifisti, possiamo scommettere che i devastatori e i picchiatori dell’estrema destra si rifaranno sentire, come avvenne dopo il proclama dello stesso nella caserma di Genova prima del G8, quando disse chiaramente che ’l’habeas corpus era sospeso’ e che chiunque avesse picchiato duro o anche sparato non avrebbe ricevuto alcun danno, perche’ cio’ diventava lecito, anzi auspicabile, e che si poteva dare il via libero alla violenza picchiando o uccidendo quei maledetti pacifisti ’che avevano bisogno di una bella lezione’.

Ora la situazione si ripete e non c’e’ nulla di meglio della protezione incoraggiante dello stato al male per liberare le forze peggiori e piu’ folli. Dunque i veli sono caduti e l’ipocrisia di un governo che a parole finge missioni umanitarie ma e’ formato da uomini profondamente portati alla guerra e alla violenza, che praticamente amano il sangue e se ne vantano, si e’ chiarita anche nella forma.

Non avevamo dubbi, dopo mezzo secolo di strategie destabilizzanti a suon di bombe, stragi e sprangate, dopo le sciagurate decisioni di guerra, la scelta di fiancheggiare un criminale internazionale in una guerra di conquista, dopo il massacro dei ponti di Falluja, la collusione con le torture di Abu Graib, la protezione ai contractors, la censura imposta ai media su ong e pacifisti, gli attacchi a Gino Strada, le frasi velenosi e costanti contro i no global, la continua imputazione di essere aiutanti del terrorismo, fiancheggiatori e giustificazionisti, l’inerzia nei riguardi dei rapimenti... dovevamo arrivare alla dichiarazione diretta di un vicepresidente del consiglio e nemmeno fra le righe: "Io amo la guerra, morte alla pace!"

A questo punto urge che lo stesso Fini precisi meglio cosa intenda con ’guerra umanitaria’, perche’, se la guerra umanitaria avesse come scopo la pace, l’ordine e l’aiuto alle popolazioni, allora quei soldati italiani sarebbero fiancheggiatori dei terroristi, pacifisti anch’essi e per lui condannabili insieme alla CR di Scelli, ma se essi sono li’ per aiutare gli americani nel loro sporco compito, allora e’ meglio che Fini sia distolto dal suo compito istituzionale per grave confusione semantica e, poiche’ alla confusione delle parole corrisponde in genere la confusione delle idee, non vorremo essere governati da una persona che quando dice ordine intende caos e quando dice vita intende morte e quando dice umanitario intende belluino e quando dice democrazia intende totalitarismo.

Potremmo obiettare troppo ovviamente a Fini che il primo pacifista della storia non fu Pilato ma Gesu’ Cristo ma forse e’ un personaggio di cui ultimamente ha perso le tracce seguendo un Simon mago che si spaccia per ’unto del Signore’ e svende miracoli e prodigi, anche quello di spacciare la guerra per pace e di aggredire la pace spacciando il suo sistema per ordine e democrazia. Ma allora forse e’ il caso di sdoganare di nuovo Fini e i suoi picchiatori ma nel senso inverso.

"E il nostro nemico Paolo di Tarso entrò con altri pochi nel tempio e cominciò a gridare:" Ma cosa state facendo? Perche’ vi fate ingannare con tanta facilita’? ?Perche’ vi fate accalappiare sconsideratamente da una banda di disgraziati, ingannati da Simon Mago?" (Clemente, Recognitiones, 1,70)

Come dice Orwell in 1984:
"La guerra e’ pace. La liberta’ e’ schiavitu’. L’ignoranza e’ forza."

E questo e’ il metodo quando uno stato totalitario prende il potere.

Messaggi

  • Gravissime e oltraggiose le dichiarazioni di gianfranco fini. Speriamo che le persone comuni mettano in funzione al più presto le loro meningi, senza ricorrere al destrorso - Me ne frego -, il quale, non a caso, è un principio di destra. NOI NON CE NE FREGHIAMO. Tutti d’accordo?

  • da www.warnews.it


    Troppo facile far la guerra al pacifista
    Editoriali
    Scritto da P.Oddone

    domenica, 19 settembre 2004 01:03
    Il vice primo ministro italiano Gianfranco Fini ha dichiarato che "il pacifismo è una caricatura della pace" ed ha esortato i suoi sostenitori a mobilitarsi contro i pacifisti che - a suo dire - sono come Ponzio Pilato, che "se ne lavò le mani".

    E’ fin troppo facile accostare le parole di Fini alla famosa dichiarazione pronunciata da Hermann Goering al processo di Norimberga:

    "Naturalmente la gente comune non vuole la guerra: ne’ in Russia, ne’ in Inghilterra, ne’ in Germania. Questo e’ comprensibile. Ma, dopotutto, sono i governanti del paese che determinano la politica, ed e’ sempre facile trascinare con se’ il popolo, sia che si tratti di una democrazia, o di una dittatura fascista, o di un parlamento, o di una dittatura comunista. Che abbia voce o no, il popolo puo’ essere sempre portato al volere dei capi. È facile. Tutto quello che dovete fare e’ dir loro che sono attaccati, e denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e in quanto espongono il paese al pericolo. Funziona allo stesso modo in tutti i paesi."

    Ma la dichiarazione del vicepremier italiano rischia di essere anche decisamente maldestra e inopportuna.

    La bellicosa esternazione arriva infatti mentre due pacifiste italiane sono ancora nelle mani di un misterioso gruppo di rapitori in Iraq.
    L’associazione Un ponte per... di cui fanno parte le due ragazze italiane è stata tra le piu’ attive nell’opporsi all’intervento armato americano in Iraq. Eppure, quando l’attacco è scattato, Simona e Simona non se ne sono lavate le mani: hanno invece deciso di sporcarsele lavorando duramente per aiutare la popolazione civile alleviando il dolore degli innocenti. Quel dolore e quel disagio di cui le forze occupanti molto spesso preferiscono lavarsene le mani.

    Negli ultimi giorni decine e decine di civili ( fonti ospedaliere riportano che in maggioranza si tratta di donne, vecchi e bambini), hanno perso la vita sotto i bombardamenti americani a Falluja.
    La città, come in precedenza accadde a Najaf, è stata posta sotto un durissimo assedio, in contrasto con le norme della Convenzione di Ginevra.

    In un articolo apparso oggi sull’edizione online di Al-Jazeera, un commentatore arabo si chiede perchè, se è vero che ci sono gruppi di terroristi rifugiati nella città, gli americani non entrano in forze con le loro truppe per circondarli e arrestarli, senza causare vittime tra i civili.
    La risposta è che è molto piu’ comodo e meno dispendioso bombardare dall’alto e assediare: dei morti innocenti si puo’ tranquillamente lavarsene le mani.

    Da un uomo di destra come Gianfranco Fini ci si aspetterebbe un esortazione alla truppa perchè affronti gli insorti eroicamente con sprezzo del pericolo, affrontandoli a viso aperto.
    Invece, anzichè rispondere al braccio destro di Bin Laden — che in un comunicato diffuso recentemente ha accusato gli occupanti di essere "dei codardi che hanno paura di affrontare in campo aperto i mujahideen, preferendo bombardare dall’alto" — Fini preferisce prendersela con la presunta codardia dei pacifisti.
    E questo proprio mentre due pacifiste italiane stanno rischiando la propria vita prigioniere del nemico.
    Se Simona Pari e Simona Torretta se ne fossero lavate le mani, probabimente ora sarebbero a casa loro in Italia, a guardare la guerra in televisione. Proprio come Gianfranco Fini.

    Perchè Fini non ha esortato i suoi seguaci ad arruolarsi e a partire per l’Iraq, anzichè aizzarli contro i pacifisti?
    Se per loro la guerra è tanto giusta e necessaria, che vadano a farla di persona, sul campo, come i loro eroi di El-Alamein, o come i ragazzi americani che morirono in Normandia.
    Chi pratica lo sport del lancio di sputi al pacifista ha ben poco del nobile guerriero. E Ponzio Pilato al confronto era un temerario.

    La verità è che i veri nemici della pace non sono mai stati nè i pacifisti nè i combattenti. Il vero pericolo, da sempre, sono quelli che sono ora per la guerra, ora per la pace, a seconda della loro convenienza. Spietati e feroci con i più deboli, servili e striscianti con i forti, sanno sporcarsi le mani di sangue senza provare alcun orrore. Salvo poi lavarsele accuratamente prima di salire sul palco di un comizio, su uno scranno parlamentare o sui divanetti di velluto di uno studio televisivo.

    Paolo Oddone

    (Ultimo aggiornamento domenica, 19 settembre 2004 01:09 )

    http://www.warnews.it/index.php/content/view/1196/28/

  • [da pochi minuti il primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin ha espresso al suo paese "un pizzico di ottimismo" sulla sorte dei due giornalisti francesi rapiti un mese fa in Iraq. Parlando sugli schermi del canale tv Tf1 il primo ministro ha però insistito sulla necessità di "rimanere prudenti". E il nostro primo ministro il signor Berlusconi cos’ ha questa sera da dire al suo paese, alle famiglie delle Simone... Chissà cosa pensa di quel ragazzaccio del suo vice che ha tirato fuori "la camicia" dall’armadio e nel momento in cui ci si trova poi... Ce lo immaginiamo: " ma cosa gli è venuto in mente a quel cretino, lì! Propio ora che le cose si sono messe per il verso giusto..." Eh si cara gente perchè per lui e il suo governo le cose vanno benissimo: ricordate l’"ex responsabile dei servizi segreti italiani", l’attuale ministro degli Esteri Frattini? Beh, quel bravo ragazzo ci aveva visto bene! Questione di esperienza del resto. Aveva detto: "ora abbiamo bisogno di silenzio " et voilà... a distanza di giorni... non si muove foglia.]

    A tutti i cittadini e alle cittadine, ai democratici e a tutti i/le pacifist*, a "tutti" i partiti all’opposizione al Parlamento e al Senato della Repubblica un appello, semplice e fermo "non si deve fare silenzio".

    E secondo voi? Cosa sta pensando il capo dei "ragazzi" che ci governano?

    vita e libertà per Simona, Simona, Ra’ad, Mahnoaz, per tutti gli ostaggi e il popolo iracheno! Tacciano le armi, fine dell’occupazione e ritiro delle truppe
    la redazione di forumdelteatro.org

    • Fini è un rappresentante autentico del fascismo Le sue metamorfosi, il suo mea culpa sull’orribile passato da cui proviene non bastano a nascondere la sua vera identità e i messaggi di morte che la sua ideologia veicolaCon l’incitazione ai suoi rampolli a mobilitarsi contro il pacifismo,ha condannato tutti coloro che non vogliono il massacro in Irak e soprattutto le due Simone.La sua è un’autentica incitazione a delinquere,allo squadrismo,secondo le usanze fasciste e mussoliniane.Del resto ,gli squadroni della morte si stanno già organizzando in Irak ,ad opera di Negroponte.
      La sua è un’affermazione dell’ideologia della morte che porta con sè,in nome del suo passato.I l vero Pilato in questa situazione è la sinistra che non lo affronta direttamente,non lo contrasta,non lo smaschera,ma si è piegata vergognosamente all’invito di "unità nazionale" proposta dal governo.Non c’è unità nazionale tra chi propaganda e sostiene la guerra in Irak e chi in nome del diritto internazionale e nazionale e dei principi umanitari non la vuole.La sinistra non lo capisce e da via libera a questi terroristi di Stato ,Berlusconi,Fini,Casini e compari