Home > Quasi sicura disfatta del FMLN in Salvador

Quasi sicura disfatta del FMLN in Salvador

Publie le lunedì 22 marzo 2004 par Open-Publishing

Alle 22 di domenica 21 marzo (ora salvadoreña - ore 5 della mattina in Italia) il Tribunale Elettorale ha emesso il primo comunicato riguardante circa il 40% dei seggi scrutinati.

Il candidato della ultraderechista ARENA, Antonio Saca, ha un vantaggio pressoché irreversibile nei confronti del candidato del FMLN, Shafik Handal. Si parla del 60% contro il 32%. Se si mantenesse questa tendenza Antonio Saca sarebbe già presidente del Salvador al primo turno (era necessario il 50% più uno dei voti)

L’affluenza dei votanti, circa il 70%, é un dato impressionante rispetto agli standard salvadoreñi che difficilmente hanno raggiunto il 40% nelle elezioni passate.

Questo primo dato sembra testimoniare che la "campaña del miedo" lanciata da ARENA con il totale appoggio da parte degli Stati Uniti abbia dato i suoi frutti, come era successo in Nicaragua nelle ultime elezioni presidenziali del 2001 e che molta gente, che in altre situazioni non sarebbe andata a votare, ha deciso di farlo in modo massivo di fronte alla possibilità di un governo del FMLN con a capo l’ex leader guerrigliero e leader del Partito Comunista Salvadoreño, Shafik Handal.

Le elezioni sembrano essersi svolte nella totale tranquillità, anche se da più parti sono state segnalate molte irregolarità, ma che con questi risultati non avrebbero inciso più di tanto sull’esito finale.

Il FMLN avrebbe perso nettamente anche nei grandi centri urbani che sono stati i suoi bastioni elettorali durante le ultime elezioni municipali.

Pur essendo molto presto per fare analisi é da rimarcare il ripetersi di certi eventi.
Prima di tutto, in Salvador come in Nicaragua la gente dimostra di dar fiducia al partito che incarna la sinistra locale, con una storia guerrigliera e un programma sociale di una certa rilevanza solo quando si tratta di elezioni municipali e di candidati radicati sul territorio. In questo caso la "bandiera" perde parte del suo significato e la gente si "fida" maggiormente, soprattutto nei grandi centri urbani. La stessa cosa non accade nei luoghi che sono stati teatri di guerra come é la campagna e la montagna.

In secondo luogo, quando si entra a elezioni presidenziali scattano meccanismi legati ancora al passato che vengono facilmente utilizzati dalla destra per creare il terrore tra la gente. La guerra, la morte, il comunismo, il rapporto con gli Stati Uniti, la fuga di capitali, la crisi economica si sono sempre dimostrati più forti della coscienza e della realtà in cui la gente vive. Il passato é ancora molto vivo e la destra, ovviamente, non fa nulla per farlo dimenticare.

In terzo luogo, la scelta di un candidato che é espressione di questo passato (chiamasi Handal od Ortega e pur con tutto il rispetto per queste figure) non fa altro che offrire su un piatto d’argento alla destra, chiamasi ARENA o Partido Liberal Constitucionalista, l’occasione per impostare una campagna fin troppo facile, riprendendo tutte le falsità di cui facevo cenno precedentemente.

Un quarto punto lo riportava il direttore di Radio La Primerisima, William Grisby, inviato in Salvador: "Questi dati devono servire come riflessione alla sinistra, perché questa era l’ultima opportunità per la generazione di guerriglieri che hanno diretto il FMLN durante la guerra, il processo di transizione e poi la vita del partito politico. Un dato su cui riflettere é anche il perché la netta maggioranza dei giovani sono attivisti di ARENA mentre, quelli del FMLN, sono sempre sopra i 30-40 anni. Il Salvador é un paese giovane e il FMLN non é stato capace di conquistare la coscienza e il cuore della gioventù salvadoreña e questi sono i risultati".

Ancora una volta le manifestazioni di massa nelle piazze non rappresentano il voto e il successo nelle elezioni.

Secondo Arturo Cruz, storico nicaraguense intervistato sul Canal 2 del Nicaragua, "circa un mese fa la UCA (Università Centroamericana) ha reso pubblico un sondaggio in cui il candidato del FMLN veniva riportato per il 45% degli intervistati come - candidato per cui mai si sarebbe votato -. Il FMLN ha la passione per il suicidio politico. Ora bisognerà vedere cosa succederà all’interno del partito. Esistono tendenze rinnovatrici molto forti e con questa sconfitta é probabile che si faranno sentire ancora di più e che il processo di successione si intensificherà.

E’ anche una lezione che dovrà servire al FSLN. Entrambi i partiti hanno un elettorato fedele, uno zoccolo duro molto alto, ma non hanno capacità di agglutinare altri voti soprattutto per il tipo di candidati che propongono e che vengono lanciati contro vento e maree. In Salvador il FMLN non ha voluto accordarsi con l’ex sindaco di San Salvador, Hector Silva, che aveva un altissimo indice di popolarità, ma che presentandosi da solo a queste elezioni ha ottenuto un risultato estremamente desolante. Se si fossero uniti il risultato sarebbe stato molto diverso per entrambi.

In Nicaragua esiste la figura del sindaco di Managua, Herty Lewites, che ha indici di popolarità molto alti e il FSLN deve tenerne conto per le prossime elezioni del 2006".