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Questo il testo completo del piano di disimpegno dalla striscia di Gaza

Publie le venerdì 23 aprile 2004 par Open-Publishing

Questo il testo completo del piano di disimpegno dalla striscia di
Gaza e da una parte della Cisgiordania comunicato alla stampa il 18
aprile 2004.

1. Linee generali

Israele e’ impegnato per il processo di pace e aspira ad arrivare a
una soluzione concordata del conflitto sulla base del principio "due
stati per due popoli", lo stato di Israele come stato del popolo
ebraico e uno stato palestinese come stato del popolo palestinese, nel
quadro dell’attuazione della prospettiva indicata dal presidente Bush
[nel discorso del 24 giugno 2002].
Israele si preoccupa di far progredire e di migliorare la situazione
attuale. Israele e’ giunto alla conclusione che attualmente non esiste
un interlocutore palestinese affidabile con cui possa fare progressi
nel processo di pace bilaterale. Di conseguenza, Israele ha sviluppato
un piano di disimpegno unilaterale basato sulle seguenti
considerazioni:
I. Lo stallo imposto dalla situazione attuale e’ dannoso. Per uscire
dallo stallo, Israele deve avviare iniziative indipendenti dalla
cooperazione palestinese.
II. Il piano condurra’ a un miglioramento delle condizioni di
sicurezza, perlomeno a lungo termine.
III. Il concetto secondo cui qualunque futura composizione definita
non prevedera’ citta’ o villaggi israeliani nella striscia di Gaza.
D’altra parte, e’ chiaro che in Cisgiordania vi sono zone che faranno
parte dello stato di Israele, comprese citta’, cittadine e villaggi,
aree e installazioni di sicurezza e altri luoghi di interesse
particolare per Israele.
IV. Il trasferimento dalla striscia di Gaza e dalla Samaria
settentrionale (come indicato nella mappa) ridurra’ le frizioni con la
popolazione palestinese e comportera’ un potenziale miglioramento
dell’economia e delle condizioni di vita palestinesi.
V. La speranza e’ che i palestinesi colgano l’occasione creata dal
disimpegno per interrompere la spirale di violenze e tornare a
impegnarsi nel processo negoziale.
VI. Il processo di disimpegno servira’ a cancellare attribuzioni di
responsabilita’ a Israele per i palestinesi nella striscia di Gaza.
VII. Il processo di disimpegno non pregiudica gli accordi
israelo-palestinesi. Le inetse pertinenti continueranno a essere
applicate.
VIII. Quando la parte palestinese dimostrera’ la volonta’, la
capacita’ e l’attuazione in concreto della lotta contro il terrorismo
e delle riforme istituzionali previste dalla Road Map, allora sara’
possibile tornare al dialogo e al tavolo negoziale.

2. Elementi principali

I. Striscia di Gaza
1) Israele sgombrera’ la striscia di Gaza, comprese tutte le cittadine
ei villaggi israeliani che vi esistono, e si riposizionera’ al di
fuori della striscia di Gaza.Cio’ non comprende il dispiegamento
militare nell’area di confine tra la striscia di Gaza e l’Egitto (la
"Philadelphi Route"), come specificato piu’ oltre.
2) Una volta completato questo processo, non vi sara’ piu’ alcuna
presenza permanente di civili o di forze di sicurezza israeliane nelle
parti di territorio della striscia di Gaza che saranno state
sgomberate.
3) Di conseguenza non vi sara’ piu’ fondamento per sostenere che la
striscia di Gaza e’ territorio occupato.

II. Cisgiordania
1) Israele sgomberera’ un’Area Settentrionale della Samaria (vedi
mappa), compresi quattro villaggi e tutte le installazioni militari, e
di riposizionera’ al di fuori dell’area sgomberata.
2) Una volta completato questo processo, non vi sara’ piu’ alcuna
presenza permanente di civili o di forze di sicurezza israeliane
nell’Area Settentrionale della Samaria.
3) La manovra permettera’ la continuita’ territoriale per i
palestinesi nell’Area Settentrionale della Samaria.
4) Israele migliorera’ le infrastrutture dei trasporti in Cisgiordania
al fine di agevolare la continuita’ dei trasporti palestinesi.
5) Il processo agevolera’ le attivita’ economiche e commerciali
palestinesi in Cisgiordania.
6) Barriera di sicurezza: Israele continuera’ a costruire la barriera
di sicurezza, in conformita’ con le pertinenti decisioni del
governo.Il tracciato terra’ conto di considerazioni umanitarie.

3. Situazione della sicurezza dopo il disimpegno

I. Striscia di Gaza
1) Israele custodira’ e monitorera’ il perimetro di territorio esterno
alla striscia di Gaza, continuera’ a mantenere esclusiva autorita’
sullo spazio aereo di Gaza e continuera’ ad esercitare attivita’ di
sicurezza nel mare di fronte alla costa della striscia di Gaza.
2) La striscia di Gaza sara’ smilitarizzata e priva di armamenti la
cui presenza non sia conforme agli accordi israelo-palestinesi.
3) Israele si riserva il proprio inalienabile diritto all’autodifesa,
sia preventiva che reattiva, compreso quando necessario l’uso della
forza a fronte di minacce provenienti dalla striscia di Gaza.

II. Cisgiordania
1) Una volta completato lo sgombero dall’Area Settentrionale della
Samaria, non restera’ alcuna presenza militare israeliana permanente
nell’area.
2) Israele si riserva il proprio inalienabile diritto all’autodifesa,
sia preventiva che reattiva, compreso quando necessario l’uso della
forza a fronte di minacce provenienti dall’Area Settentrionale della
Samaria.
3) In altre aree della Cisgiordania continueranno le attuali attivita’
di sicurezza. Comunque, circostanze permettendo, Israele prendera’ in
considerazione la riduzione di tali attività nelle citta’ palestinesi.
4) Israele operera’ per ridurre il numero di posti di blocco
all’interno della Cisgiordania.

4. Installazioni militari e infrastrutture nella striscia di Gaza e
nell’Area Settentrionale della Samaria

In generale saranno smantellate e rimosse, ad eccezione di quelle che
Israele decidera’ di lasciare e trasferire ad un altro soggetto.

5. Assistenza ai palestinesi sulla sicurezza

Israele concorda che, in coordinazione con esso, vengano forniti
consulenza, aiuto e addestramento alle forze di sicurezza palestinesi
per l’adempimento del loro compito di combattere il terrorismo e
mantenere l’ordine pubblico, ad opera di esperti americani,
britannici, egiziani, giordani o altri, in accordo con Israele.
Nessuna forza di sicurezza straniera puo’ entrare nella striscia di
Gaza o in Cisgiordania senza coordinamento e approvazione d’Israele.

6. L’area di confine fra striscia di Gaza ed Egitto (Philadelphi
Route)

Inizialmente Israele continuera’ a mantenere una presenza militare
lungo il confitto tra striscia di Gaza ed Egitto (Philadelphi route).
Questa presenza e’ una necessita’ di sicurezza essenziale. In certi
luoghi, considerazioni di sicurezza possono richiedere un ampliamento
dell’area in cui viene condotta l’attivita’ militare.
Successivamente verra’ preso in considerazione lo sgombero da
quest’area. Lo sgombero dall’area dipendera’, fra l’altro, dalla
situazione di sicurezza e dal grado di cooperazione con l’Egitto nel
creare un accomodamento alternativo affidabile.
Se e quando le condizioni permetteranno lo sgombero da quest’area,
Israele sara’ disposto a considerare la possibilita’ di istituire un
porto marittimo e un aeroporto nella striscia di Gaza, in conformita’
con intese da concordare con Israele.

7. Citta’ e villaggi Israeliani

Israele si sforzera’ di lasciare intatti beni immobili relativi a
cittadine e villaggi israeliani. Il trasferimento di attivita’
economiche israeliane ai palestinesi comporta una potenzialita’ di
significativo miglioramento dell’economia palestinese. Israele propone
che venga istituito un ente internazionale (sulla falsariga dell’AHLC)
che, con l’accordo di Stati Uniti e Israele, ricevera’ da Israele il
possesso di proprieta’ che resteranno in loco e stimera’ il valore di
tali beni.
Israele si riserva il diritto di richiedere che si tenga conto del
valore economico dei beni lasciati nelle aree sgomberate.

8. Infrastrutture civili e intese

Infrastrutture relative ad acqua, elettricita’, scarichi e
telecomunicazioni che servono i palestinesi resteranno al loro posto.
Israele si sforzera’ di lasciare al loro posto le infrastrutture
relative ad acqua, elettricita’ e scarichi che attualmente servono
cittadine e villaggi israeliani. In generale, Israele permettera’ la
continuazione delle forniture di elettricita’, acqua, gas e benzina ai
palestinesi, in conformita’ con le attuali intese. Resteranno in
vigore altre intese oggi in atto, come quelle relative alle sfere
idrica ed elettromagnetica.

9. Attivita’ delle organizzazioni internazionali

Israele riconosce la grande importanza della continua attivita’ delle
organizzazioni internazionali che assistono la popolazione
palestinese. Israele coordinera’ delle intese con queste
organizzazioni per facilitare tali attivita’.

10. Intese economiche

In generale, le intese economiche attualmente in atto tra Israele e
palestinese resteranno nel frattempo in vigore. Tali intese
comprendono, fra l’altro:
I. l’ingresso di lavoratori in Israele in conformita’ ai criteri
esistenti
II. l’ingresso e l’uscita di beni tra striscia di Gaza, Cisgiordania,
Israele e l’estero
III. il regime monetario
IV. intese su tasse e dogane
V. intese su poste e telecomunicazioni.
A lungo termine, in linea con l’interesse che ha Israele
nell’incoraggiare una maggiora indipendenza economica palestinese,
Israele conta di ridurre il numero di lavoratori palestinesi che
entrano in Israele. Israele appoggia lo sviluppo di fonti di impiego
nella striscia di Gaza e nelle aree palestinesi della Cisgiordania.

11. Zona industriale di Erez

La zona industriale di Erez, situata nella striscia di Gaza, da’
lavoro a circa 4.000 lavoratori palestinesi. La continua operativita’
della zona e’ prima di tutto un chiaro interesse palestinese. Israele
considerera’ la continuazione dell’operativita’ della zona sulle basi
attuali, a due condizioni:
I. l’esistenza di appropriate intese sulla sicurezza
II. l’esplicito riconoscimento da parte della comunita’ internazionale
che la continua operativita’ della zona sulle basi attuali non verra’
considerata come continuazione del controllo d’Israele sull’area.
In alternativa, la zona industriale verra’ trasferita alla
responsabilita’ di un ente palestinese o internazionale concordato.
Israele cerchera’ di esaminare, insieme all’Egitto, la possibilita’ di
creare un’area industriale congiunta nella zona tra la striscia di
Gaza, l’Egitto e Israele.

12. Passaggi internazionali

I. Il passaggio internazionale tra striscia di Gaza e Egitto
1) Continuera’ l’accomodamento attuale
2) Israele e’ interessato a spostare il passaggio nella zona "dei tre
confini", approssimativamente due chilometri a sud dell’attuale
collocazione. Cio’ va attuato in coordinamento con l’Egitto. Tale
mossa permetterebbe di estendere le ore di operativita’ del passaggio.

II. I passaggi internazionali tra Cisgiordania e Giordania:
Continueranno gli accomodamenti attuali.

13. Il punto di passaggio di Erez

La parte israeliana del punto di passaggio di Erez sara’ spostata in
un luogo all’interno di Israele secondo un calendario da stabilire
separatamente.

14. Calendario

Il processo di sgombero e’ programmato per essere completato entro la
fine del 2005. Gli stadi dello sgombero e il calendario dettagliato
saranno resi noti agli Stati Uniti.

15. Conclusione

Israele conta su un vasto sostegno al piano di disimpegno da parte
della comunita’ internazionale. Questo sostegno e’ essenziale al fine
di portare i palestinesi a rispettare nel concreto il loro dovere di
combattere il terrorismo e attuare le riforme, permettendo cosi’ alle
parti di tornare al tavolo negoziale.

Impegni degli Usa come parte del piano di disimpegno

1. Il 14 aprile con una lettera presidenziale gli Stati Uniti si sono
assunti i seguenti impegni:
 Mantenere il principio fondamentale del governo secondo cui nessun
processo politico con i palestinesi avra’ luogo prima dello
smantellamento delle organizzazioni terroristiche, come previsto dalla
Road Map.
 Impegno americano che non verra’ esercitata alcuna pressione
politica su Israele affinche’ adotti altri piani oltre alla Road Map e
che non vi saranno negoziati politici con i palestinesi finche’ non
rispetteranno i loro impegni sulla base della Road Map (piena
cessazione di terrorismo, violenza e istigazione; smantellamento delle
organizzazioni; cambio di leadership e attuazione di riforme
complessive nell’Autorita’ Palestinese).
 Inequivocabile riconoscimento americano del diritto di Israele a
confini sicuri e riconosciuti, che siano confini difendibili.
 Riconoscimento americano del diritto di Israele a difendersi, da se’
e ovunque, e salvaguardia del suo potere deterrente contro ogni
minaccia.
 Riconoscimento americano del diritto di Israele di difendersi da
attivita’ terroristiche e organizzazioni terroristiche dovunque siano,
comprese le aree da cui Israele si sara’ ritirato. - Inequivocabile
posizione americana circa i profughi, secondo cui non vi sara’ ritorno
di profughi in Israele.
 Posizione americana secondo cui non vi sara’ ritorno alle linee del
1967 sulla base di due considerazioni principali: importanti centri di
popolazione israeliana e attuazione del criterio confini difendibili.
 Posizione americana secondo cui importanti centri di popolazione
israeliana saranno in ogni caso parte di Israele. Tutte le restanti
aree di Giudea e Samaria saranno soggette a negoziato.
 Gli Stati Uniti pongono chiare condizioni per la creazione di un
futuro stato palestinese e dichiarano che lo stato palestinese non
sara’ creato finche’ le organizzazioni terroristiche non saranno
smantellate, finche’ la leadership non sara’ sostituita e non saranno
completate riforme complessive nell’Autorita’ Palestinese.
2. Le lettere del presidente Bush al primo ministro israeliano e del
primo ministro israeliano al presidente Bush costituiscono parte del
complessivo piano di disimpegno. Queste intese con gli Stati Uniti
saranno valide solo se il piano di disimpegno sara’ approvato da
Israele. Lo scambio di lettere tra il presidente Bush e il primo
ministro israeliano, nonche’ la lettera del capo ufficio del primo
ministro al consigliere Usa per la sicurezza nazionale vengono
allegate a questo piano e ne costituiscono parte integrante.
3. Secondo la Road Map adottata dal governo d’Israele, Israele si e’
assunto un certo numero di impegni riguardo allo smantellamento di
avamposti non autorizzati, limiti alla crescita degli insediamenti
ecc. Nel quadro dei negoziati con gli americani, tutti i precedenti
impegni d’Israele su tali questioni davanti all’amministrazione
americana sono stati inclusi nella lettera del capo ufficio del primo
ministro al consigliere Usa per la sicurezza nazionale.

(Ministero degli esteri israeliano, 18.04.04)