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Riflessioni sul No Monti Day

par Degage_Roma

Publie le lunedì 29 ottobre 2012 par Degage_Roma - Open-Publishing
13 commenti

1.Una prima considerazione che viene da fare a caldo, dopo il corteo di sabato, è senz’altro data dall’analisi della composizione della piazza. Comunisti di ogni tipo, partitini e sindacati, venivano osservati come fossero alieni da centinaia di persone che erano scese in piazza con l’unica intenzione di dimostrare che effettivamente c’è un’opposizione sociale in questo paese al governo Monti. Chi però era sceso in piazza con questa intenzione, non ha potuto far altro che limitarsi ad osservare dal marciapiede sfilare il corteo: non era una piazza inclusiva. Seppure la piattaforma che lanciava il corteo era molto ampia e neutra (forse troppo!) e permetteva a chiunque di declinarla nella maniera che più gli apparteneva, partecipare al corteo risultava difficile per chiunque non si fosse portato una bandiera rossa o anche due da casa.. Nonostante questo, è innegabile che la data era ben calata: c’è voglia di mobilitarsi, di mandare a casa tutta questa classe dirigente.

2. Altra annotazione è quanto valore possa avere qui ed ora soffermarsi nel dire ‘No Monti’, slogan che risulta quantomeno parziale. Da una parte vediamo come il leit-motiv del premier sia ‘ce lo chiede l’europa’: lui stesso si pone quindi come uno strumento delle politiche dell’Unione Europea, deresponsabilizzandosi. In questa situazione dunque, come può lo slogan ‘no monti’ racchiudere una critica complessiva alla gestione dell’europa? D’altra parte, invece, vediamo come sia pericoloso individuare in una sola persona la propria controparte; difatti il NoBDay a cosa a portato se non al fatto che un intero paese, mentre festeggiava la caduta di Berlusconi, accettava in silenzio il commissariamento del proprio governo? Bisognerebbe dare delle indicazioni politiche, indicare una direzione.

3.Lo spezzone degli studenti è stato l’unico spezzone vivo all’interno del corteo, che ha provato a fare un passo in avanti, trovando l’assemblea conclusiva a San Giovanni quantomeno insufficiente. Si è provato quindi a cercare di osare un po’ di più, sentendo sulle proprie spalle tutta la responsabilità di interpretare il sentimento, di chi fino a quel momento, si era ritrovato ad essere solo spettatore del corteo. La gestione delle forze dell’ordine della piazza è stata forse prevedibile ma sicuramente indicativa. Non un poliziotto, finanziere o vigile urbano si è parato di fronte allo spezzone che ha raggiunto la tangenziale, mentre tutte le strade laterali sia del corteo autorizzato che del corteo improvvisato dagli studenti erano bloccate con ingenti schieramenti di forze dell’ordine. Il tentativo che è stato fatto sembra essere quello di pacificare il corteo, non reprimendolo –perché sia mai che Monti si svesta della sua maschera di tutore della democrazia!- ma piuttosto rendendolo inefficace, canalizzandolo in un percorso già praticato; non lasciando aperto nessuno spazio politico in più se non la mera difesa di ciò che già è stato conquistato. La sfida per le prossime date di mobilitazione è capire come renderle efficaci e quindi come rompere questo meccanismo.

4. Seppure siamo tornati a casa con un po’ di amaro in bocca abbiamo verificato nella composizione e nella partecipazione al corteo che ci sono ampi margini per il movimento in questo paese. A tal riguardo la suggestione che ci viene dal resto dei paesi Pigs nel mobilitarsi il 14 novembre, è senz’altro interessante. Nel nostro paese questa giornata si somma allo sciopero della Fiom del 16. Facendo tesoro dei limiti evidenziati nel NoMontiDay, cerchiamo un modo per superarli praticamente e –perché no?!- facciamolo partendo da queste non lontane giornate di mobilitazione di metà Novembre.

Degage_Roma

http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/5876-riflessioni-sul-no-monti-day

Messaggi

  • Significativa, al di là del numero non enorme, la presenza organizzata dei lavoratori bancari, soprattutto del gruppo Bnl / Bnp Paribas, portati in piazza dal sindacato autonomo Unità Sindacale Falcri / Silcea.

    In un corteo che aveva giustamente assunto le banche come obiettivo centrale ( e lo spezzone studentesco ne ha simbolicamente "sanzionate" parecchie ) è stato importante che vi fosse rappresentato chi in quelle banche ci lavora, in forma sempre più schiavizzata e precaria, e spesso viene invece ingiustamente accomunato, nell’immaginario collettivo, ai propri padroni.

    • Hai ragione , ormai nelle banche vigono principi di etica aziendale che sembrano mutuati da quelli della criminalità organizzata !!

      MaxVinella

    • Ma sinceramente nn so. C’erano interi spezezoni non rossi, come se fosse sbagliato. C’erano i migranti e le varie realtá in lotta. Poi il corto era aperto dal comitato unitario. Poi capisco le derive negriane... cmq.

      No monti day era solo un nome. Se avesse ascoltato gli interventi o letto qualche articolo di un qualsiasi promotore forse non direbbe queste sciocchezze. Certo cheevidentemente il convegno era più interessante della partecipazione alla manifestazione... vabbè lasciamo perdere.

      Sulla mancata lotta... credo che qualcuno debba parlare di più con i sogetti colpiti dalla crisi. Avrebbe delle sorprese immense. In spagna la popolazione sostiene anche la lotta più dura, in Italia nn ci siamo ancora ma abbiamo appena cominciato.

      Sabato è stato solo l’inizio ora occore portrlo sui territori. Eviterei però troppe pippe filosofiche. Il metterci non uno ma cento passi davanti alle masse sarebbe il motivo giusto per distruggere questa opportunitá di cambiamento tutta da costruire

  • Premesso che scendere in piazza è giusto e doveroso, si deve anche dire che si è trattato di una manifestazione non riuscita, se ci fosse coerenza si dovrebbe dire che non erano 150.000 i manifestanti, che la maggior parte erano iscritti e militanti, che sembrava di essere, a differenza delle altri capitali europee ad una fiera, dove ognuno esponeva la sua merce, ossia il suo sindacato, il suo partitino , il suo movimento, il suo striscione. Bastava vedere le immagini, per esempio della Spagna dove si esponevano solo dei NO, ma forse più semplicemente bastava esporre delle bandiere rosse, con la falce e martello, per definire la manifestazione di sinistra, e non di una miriade di pensieri, che poi di fatto rappresenta il grosso limite della fase attuale della politica antagonista. Dopo il NO Berlusconi, ora il NO MONTI, così che per questo prossimo anno , nel caso sciagurato di vittoria di Renzi, ci prepareremo a fare il NO RENZI DAY ( che noia poi scimmiottare le sigle altrui, bastava dire NO e basta). Quello che emerge è l’ennesimo svolgimento di un rituale ormai stantio, senza che a priori le tante riunioni degli organizzatori abbiano prodotto un percorso politico, con un programma chiaro e ben definito, propedeutico alla nascita di un soggetto politico, che sappia davvero rappresentare i bisogni di un popolo affamato, e non le mire elettorali di qualche politico in disuso, come quelli visti alla manifestazione.Addirittura si aggirava lo spettro di Bertinotti, si proprio quello che ha demolito un partito nel giro di pochi anni , nonostante gli sforzi di tanti compagni. In effetti concordo , solo gli studenti, con quel loro percorso distante da piazza s. Giovanni hanno detto chiaramente che di questo modo di fare opposizione sociale ne sono stufi, in quante la frammentazione delle lotte e delle forze, di fatto ha spianato la strada alla demolizione del welfare e dello stato sociale.Peccato, poteva davvero essere l’inizio di qualcosa di nuovo, invece si è ben pensato di ripetere vecchie dinamiche, che ormai non attraggono che iscritti e militanti.Una città di milioni di abitanti, come Roma, da sola doveva già richiamare una folla maggiore, considerando la gran massa di precari e disoccupati della nostra regione.Su questa credo si debba riflettere, e smettere di concentrare la lotta sulle figurine di turno, che sono funzionari di un sistema finanziario e politico, al cui capo esiste una sola guida di comando : FMI. Se non si reintroducono parole chiave come antimperialismo, anticapitalismo, fuori dalla Nato, saremo sempre massa senza una linea chiara da seguire,ma forse inizio a pensare che , a tanti professionisti del disagio, visti pure in piazza, tutto questo sia davvero utile.

    • Quando si è in qualche modo in crisi di idee, scatta fatalmente l’ "identitarismo", il grande sfoggio di bandiere, rosse o meno, che comunque stanno lì a segnare il territorio, la presenza del partito, partitino, gruppo o gruppazzo che sia ....

      Certo che non eravamo 150.000, un grosso corteo ma ben lontano da quei numeri. Del resto sul piano "identitario", Rifondazione ( o la FdS che dir si voglia) è riuscita nel recente passato a fare, come numeri, anche di meglio .... ma l’ "identitarismo" non serve a niente ed a nessuno ....

      E poi quali derive negriane ? Lì di "negriano" c’erano forse gli studenti, almeno gli universitari romani sono fortemente influenzati da quella impostazione, ed erano certamente la parte più viva del corteo e giustamente, nei comportamenti pratici ( il "sanzionamento" di tutte le banche incontrate ed anche dei "compro oro" ) e nella partenza e nella fine separate hanno voluto marcare la differenza.

      Comunque, rendiamoci conto che si partiva praticamente da zero, dalle macerie del 15 Ottobre dell’anno scorso e dalla successiva nascita del governo Monti che aveva messo in crisi tutta la logica "antiberlusconiana" su cui ci si era mobilitati negli ultimi decenni.

      E che quindi, nonostante tutto, è un buon inizio, vedremo il seguito ....

    • Sforziamoci di essere ottimisti, ma il 6% della Marano in Sicilia con zero eletti, non è un buon segnale !!

      Forse nel resto d’Italia, almeno nelle grandi città dove anche l’"identitarsimo" un po’ ancora funziona , potrà andrà meglio, ma non facciamoci troppe illusioni : la situazione per la sinistra è difficile e se non riusciamo neppure ora, in un fase di crisi drammatica dei partiti di centro e di destra , a imporre la nostra proposta politica , spiegatemi voi quali sono le ragioni per essere ottimisti !!!

      MaxVinella

    • La Marano non fa testo, lì il candidato doveva essere Claudio Fava di Sel che però si era dimenticato di fare il cambio di residenza, per cui poi è stata messa in mezzo la povera Marano e la campagna aveva assunto un carattere di assoluta debolezza ed improvvisazione.

      E comunque, se non ci fossero assurdi sbarramenti, il 6% perdipiù in Sicilia, non sarebbe nemmeno robetta ... ricordo che, ai suoi tempi, il buon Craxi non ha mai superato seriamente l’8% ....

      E comunque l’aspetto strettamente elettoralistico non ha mai rappresentato in pieno nessuna opposizione sociale di massa ... figuriamoci quando il carattere di questa opposizione è ancora tutto da costruire ... e poi è innegabile che, anche per gravissimi errori nostri, la generica protesta, che una volta premiava pressochè automaticamente le opposizioni di sinistra, si sta oggi sfogando tra l’astensione ed il voto al Movimento 5 Stelle ...

      Certo, non c’è da essere troppo ottimisti, ma almeno si è iniziato ....

    • Non fraintendetemi, non dico che la piazza di sabato bastava a se stessa, non sono così fesso.

      Dico che non si può condannare qualcuno perchè è comunista e vuole esporre i simboli che li rappresentano. Avendo discusso con molti partecipanti al corteo posso dire tranquillamente che ce ne erano molti di non iscritti a nulla, molti che vorrebbero una rappresentanza e sono confusi. Non crediamo nemmeno che tutti gli iscritti all’USB siano allineati sulle posizioni dei vertici, spesso sono lavoratori in cerca di una genuina rappresentanza sindacale.

      Sugli studenti devo dire che non solo loro hanno "oltraggiato" le banche, per ovvi motivi mi fermo qui. Inoltre anche diversi compagni hanno proseguito verso Tangenziale ed Autostrada, motivo per il quale ad esempio molti bus sono ripartiti con quasi 2 ore di ritardo.

      Sulla Spagna c’è un compagno in questi giorni a Madrid che mi ha detto "qui si canta il Pueblo Unido, si parla di marxismo e ci sono moltissime bandiere rosse". L’idea che gli Indignati spagnoli siano così distanti dall’idea di sinistra è una pura invenzione giornalistica.

      Infine sulla questione Negri dico che sebbene sono in buona parte d’accordo, non si può dire che non ci devono essere punti intermedi ma solo l’abbattimento dello Stato. Vi assicuro che in questo modo le masse, gli operai ti manderebbero a quel paese. Si farebbe cioè un salto di km in avanti rispetto le masse. Ti capirebbero insomma soltanto i militanti, i collettivi e pochi altri e non per l’esposizione di bandiere rosse.

      Sulla Sicilia non ho ancora tutti i dati però posso dire che si è dimostrato come la lista sia andata bene dove Rifondazione ha fatto un pesante lavoro di radicamento (Palagonia e area interna del catanese ad esempio) anche in contesti storicamente di destra come le Eolie, dove la lista ha preso poco meno dell’8% e dove la toponomastica ancora richiama il ventennio fascista. A quello che so inoltre in Sicilia i laboratori occupati e altri non hanno partecipato al voto, ci può stare se il loro obiettivo è il ribaltamento dello stato ma a questo punto devono portare le masse nelle piazze.

      Non c’è altra via se non il prosieguo del radicamento sul territorio e nei luoghi di lavoro, ognuno con i propri strumenti, le proprie forze e anche i propri errori. Senza però che nessuno si azzardi a credere se stesso autosufficiente e nella giusta direzione, sarebbe la fine di ogni futuro inizio.

    • Naturalmente quando dico "la lista è andata bene" lo dico all’interno della grande sconfitta su cui c’è da fare autocritica

    • OK !! Ma se pensi che i grillini hanno preso il 18% con un certo Cancelleri, che nessuno fino all’altro ieri sapesse chi fosse e da dove venisse, vuol dire che anche la proposta politica, se pur rozza e a slogan, ha la sua importanza, indipendentemente da chi ci mette la faccia !!

      Comunque con l’ aspetto "strettamente elettoralistico", bene o male devi farci conti, altrimenti non presentiamoci neppure alle elezioni e rifugiamoci nel puro extraparlamentarismo !!

      Certo con Fava serebbe andata un po’ meglio, ma forse solo di uno zero virgola !!

      MaxVinella

    • Ma dai, lì hanno votato Grillo che si è fatto una campagna vecchio stampo con decine di comizi anche nei paesi, mica Cancelleri.

      Grillo rappresenta anche fisicamente una proposta, certo discutibile e pure nebulosa, a tratti pure inquietante, ma la rappresenta.

      E che è poi quel generico "que se vayan todos" che era presente pure nel corteo di sabato, soprattutto tra gli studenti.

      Ed è per incontrare questo sentire comune, anche un pò interclassista, che bisognerebbe evitare le derive "identitarie" ....

      Quanto a Negri, caro Mirko, mi sa che lo conosci poco ... il Negri attuale è iper- gradualista, tu c’hai descritto il Negri dei primi anni settanta ....

    • Mi sembra che diciamo le stesse cose : non ha importanza chi ci mette la faccia , ma la proposta politica !!

      E’ vero anche che noi non abbiamo un "venditore" come Grillo ed il nostro "prodotto" non solo non siamo capaci di venderlo, ma neppure di farlo conoscere e propagandarlo !!

      MaxVinella

    • Si in effetti hai ragione. Molti centri sociali hanno voluto prendere le distanze proprio per l’identitarismo troppo forte di alcune sue parti. Però poi in molti casi il Negri d’annata viene preso da esempio.

      Cmq K sull’identitarismo sfondi una porta spalancata e il tripudio di gruppi politici sconosciuti credo sia un sintomo di debolezza inaudito. Poi come dire più sei piccolo e più ti chiudi per autodifesa nella tua identità. Se devo dirla tutta poi sabato c’erano bandiere dei CSP senza che abbia visto nemmeno un militante.

      L’ultima cosa, molti compagni nostri non stavano nel nostro spezzone, e penso ad alcuni dei precari scuola o ad alcuni operai Irisbus o a chi ha organizzato lo spezzone dei migranti, anche il sottoscritto è stato molto poco nello spezzone di partito.

      Detto questo ripeto che la strada è appena iniziata.