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Rogo di primavalle : un po’ di chiarezza

Publie le domenica 18 aprile 2004 par Open-Publishing

Leggendo la cronaca romana de "L’Unita’" di oggi, ho trovato l’ articolo di Davide Sfragano "Il rogo, una tragedia anche nostra" in cui viene citata una mia dichiarazione che riporto per intero .

"non ci fu alcuna divisione all’ interno della sinistra ; anzi davanti alla morte di due ragazzi tutti si indignarono e condannarono quanto avvenuto".

Durante il presidio della sede del Collettivo Antagonista, in un allucinante clima da stato d’ assedio, ho parlato per circa un’ ora col cronista dell’ Unita’, molto giovane e poco informato sui fatti, ed ho effettivamente pronunciato una frase del genere, peraltro pressoche’ scontata ( chi poteva non condannare l’ aver bruciato vivi due ragazzi ? ) ma questo e’ avvenuto in un contesto assai piu’ ampio ed articolato.
Avevo ad esempio chiarito il fatto che, dopo alcuni giorni di comprensibile esitazione che riguardo’ anche il gruppo, Lotta Continua, in cui militavo all’ epoca, l’ intera sinistra, compresi il PCI e il PSI, si schiero’ a difesa dei tre militanti di Potere Operaio accusati.

Avevo ricordato che nel loro collegio di difesa siedeva Umberto Terracini, padre costituente e dirigente del PCI che per l’ occasione aveva ripreso, dopo decenni, la sua antica attivita’ di avvocato.

Avevo ricordato la mobilitazione che aveva riguardato, oltre all’ intera sinistra extraparlamentare ( Potere Operaio si sciolse alcune settimane dopo ), anche autorevoli intellettuali d’ area PCI e Psi, tra i quali Moravia, Pasolini, la Maraini, Enzo Siciliano, Elsa Morante e tanti altri ancora.

Avevo anche ricordato la martellante campagna di stampa che Unita’, Paese Sera, Messaggero, Avanti, Manifesto, Quotidiano dei Lavoratori e Lotta Continua fecero in favore degli imputati.

Di questa campagna e’ possibile leggere nel sito www.griner.it che , sia pure da un punto di vista "di destra", ricorda con dovizia di particolari questa eccezionale operazione quotidiana di controinformazione.

Che sicuramente contribui’ all’ assoluzione, in prima istanza , dei tre giovani accusati.

Avevo ricordato pure che in quel processo la stessa mamma delle vittime ed altri esponenti missini indicarono come molto probabile la responsabilita’ nella strage di ambienti ordinovisti/ malavitosi, da tempo immemorabile in guerra con la famiglia Mattei.

I processi di appello e di cassazione avvennero in epoche successive, in pieni anni di piombo ( e certo la presenza di molti ex Potere Operaio nel commando di Via Fani non aiuto’ i tre accusati ), senza imputati, senza mobilitazione, senza attenzione della stampa e portarono ad una condanna, tutto sommato mite e per il solo "incendio doloso aggravato" , dei tre ex militanti di Potere Operaio.
Di tutto questo nell’ articolo dell’ Unita’ nessuna traccia.

Qualche perplessita’ me l’ ha provocata anche la dichiarazione attribuita nello stesso articolo a Massimo Fattori, segretario PRC di Primavalle.
E probabile che, anche nel suo caso, il cronista abbia estrapolato malamente una frase in un contesto piu’ ampio, anzi ne sono sicuro.

Ma sostenere, senza ricordare la mobilitazione straordinaria di cui parlavo prima, che la vicenda Mattei acui’ le divisioni nella sinistra dell’ epoca, significa non solo anticipare di almeno tre anni una serie di avvenimenti, ma anche essere molto ambigui sulla lettura complessiva della vicenda.

E francamente, questa non mi sembra , sia pure in un clima fortunatamente diverso, dove tutti come dice Fattori "abbiamo acquisito il valore della pace", una operazione di "chiarezza" e di "memoria".

Fraterni saluti.