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Scambiamoci gli auguri e le idee!
par Claudio Grassi
Publie le giovedì 29 dicembre 2011 par Claudio Grassi - Open-PublishingCon questo post salutiamo il 2011. Quindi, prima di tutto, vorrei fare a tutti voi tantissimi auguri di buon anno. Sono molto contento che questo blog – questo spazio aperto di discussione e di confronto con voi – sia cresciuto nel tempo. Lo abbiamo visto nei contatti e nei commenti. Sono aumentati molto negli ultimi mesi. Nel corso del 2012 cercheremo di migliorare ulteriormente. A breve la veste grafica sarà modificata e il blog sarà arricchito di ulteriori contenuti. Per quanto mi riguarda mi prendo l’impegno di inserire post con maggiore frequenza.
Con queste poche righe di saluto di fine anno vorrei fare un breve bilancio del 2011 e qualche valutazione sul 2012.
Le difficoltà
Difficile fare bilanci positivi in una situazione dove ormai da parecchi anni assistiamo ad un peggioramento della situazione economica (che incide soprattutto sui soggetti più deboli: giovani, lavoratori dipendenti, pensionati), ad un restringimento degli spazi democratici (leggi elettorali sempre più maggioritarie, attacco alla Costituzione, attacco alla libertà di informazione), ad un diffondersi della cultura della intolleranza (fenomeni di razzismo e omofobia). Nel 2011 si consuma l’attacco più pesante degli ultimi trenta anni al mondo del lavoro e alle sue conquiste (Marchionne, messa in discussione del Contratto nazionale, FIOM fuori dalle fabbriche). Sono continuate le guerre, mascherate da interventi umanitari (Libia, in sfregio alla nostra Costituzione). Quello che andiamo ripetendo da tempo e cioè che il problema non è solo Berlusconi, ma il berlusconismo e che non è sufficiente sconfiggere le destre, se non si sconfiggono le politiche di destra, si conferma come il vero nodo della questione. Lo vediamo proprio in questi giorni dove un Governo che ha sostituito Berlusconi e che è appoggiato anche da una parte del centrosinistra, attua politiche che non si discostano sostanzialmente da quelle precedenti.
Le opportunità
Tuttavia il 2011 ci consegna anche cose positive che non vanno sottovalutate. Ne sottolineo quattro.
La prima è il risultato dei referendum del giugno scorso sull’acqua e il nucleare. Il fatto che la maggioranza della popolazione italiana si sia espressa contro la privatizzazione dell’acqua e il ritorno delle centrali – nonostante che tutte le forze politiche maggiori sostenessero il contrario – è un fatto rilevante che testimonia come certe battaglie, pur sostenute da minoranze, possano diventare maggioritarie.
La conferma di ciò l’abbiamo avuta nel secondo elemento positivo che vorrei sottolineare e cioè il risultato delle elezioni amministrative. Il dato significativo di quelle elezioni è stato, infatti, che – al contrario di quanto teorizzato dalle teste d’uovo del centrosinistra in questi venti anni, e cioè che per vincere bisogna scegliere un candidato di centro e avanzare un programma moderato – in grandi città (Milano, Napoli, Cagliari) hanno vinto candidati di sinistra, nonostante i propositi iniziali della maggioranza del centrosinistra fossero altri.
La terza cosa positiva o – se vogliamo – chiarificatrice, poiché produrrà, a mio parere, contraddizioni nell’ambito delle varie forze del centrosinistra, è il nuovo quadro politico che si è determinato con le dimissioni di Berlusconi e il seguente insediamento del governo Monti sostenuto da Pdl, Pd e Terzo polo. Da questo punto di vista il soggetto più esposto è il Pd, partito dove convivono due opzioni che divergono quasi su tutto. Da una parte l’opzione che vive questo governo come uno “stato di necessità”, ma che ritiene necessario riposizionare il partito in una coalizione che, semplificando, riassumiamo nella foto di Vasto. Dall’altra chi invece ritiene questa esperienza di Governo una opportunità per archiviare definitivamente quella foto, quindi quella coalizione, per costruirne una nuova che faccia perno prioritariamente col Terzo Polo e con pezzi in uscita dal Pdl. Sono gli stessi schieramenti dentro il Pd che si scontrano sul giudizio da dare sulla CGIL e sulle proposte di “riforma del mercato del lavoro”, art. 18 in primis.
Ma anche Sel e Nichi Vendola si trovano spiazzati dal nuovo quadro politico. Non solo perché la foto di Vasto, appunto, è solo un ricordo, ma anche perché tutto il percorso tracciato prima della nascita del Governo Monti (alleanza di governo tra Pd, Idv e Sel e primarie), non ha più alcuna corrispondenza con la nuova realtà! Vendola cerca – in modo sempre meno efficace per la verità, come abbiamo visto nelle ultime apparizioni televisive – di confermare quella proposta, ma di fronte ad un Pd che vota la manovra, ad una Idv che vota contro e a Sel che non condivide, ma non vuole rompere col Pd, tutto diventa farraginoso e poco credibile.
Viceversa noi, come Prc, usciamo dal congresso con una proposta chiara, sostenuta da una ampia maggioranza, che – nel quadro politico dato – è giusta e trova una corrispondenza nella realtà. Si tratta della quarta e ultima cosa positiva che volevo sottolineare. Cosa dice questa proposta? Contro un governo che assume come progetto politico – come mission – le decisioni della Bce, occorre costruire una opposizione di sinistra. Una opposizione che critichi da sinistra le politiche liberiste sciaguratamente riproposte da questo Governo, che indichi le possibili alternative e che sia la più ampia e unitaria possibile. Da questo punto di vista abbiamo apprezzato la scelta dell’Idv di non votare la manovra e speriamo si confermi in futuro. Auspichiamo che anche Sel si pronunci nettamente contro il Governo per poter fare assieme – ecco la proposta – Fds, Sel, Idv e tutti gli altri soggetti politici, movimenti, forze sindacali disponibili, un patto di consultazione che produca subito una unità d’azione contro le politiche di Monti e contro l’attacco di Marchionne e Confindustria al mondo del lavoro, alla FIOM e alla CGIL. Insomma quella sponda politica che già il 16 ottobre 2010 Landini, dal palco di Piazza San Giovanni, ci sollecitava a costruire.
Come Prc e come Fds, già nel mese di gennaio ci impegneremo su questo, costruendo iniziative unitarie in tutte le principali città. Inoltre parteciperemo attivamente, sempre in gennaio, allo sciopero dei sindacati di base e alla iniziativa promossa da No Debito a Milano e costruiremo una mobilitazione straordinaria in vista della manifestazione nazionale della FIOM dell’11 febbraio.
Una cosa che mi riguarda
Ancora qualche parola sul congresso del Prc, in particolare sulla mia attività. Come avete visto ho cambiato dipartimento. Dall’organizzazione alla comunicazione. È stata una mia scelta. Ormai da tempo mi sono convinto della centralità di questo settore, nell’era della rete. Credo siano tante le potenzialità che in esso vi possiamo sviluppare come partito. E’ per questo che ho fatto questa scelta ed è su questo che vorrei dare il mio contributo. Nel farlo, su come farlo e su quali settori investire vorrei aprire un dibattito con voi, proprio in questo blog, che è – appunto – uno degli strumenti possibili della “nuova comunicazione”. Conosco il partito e ciò che gli gravita attorno e in questi anni ho conosciuto tantissimi compagni e compagne che hanno acquisito molte competenze in materia. Mi farebbe piacere avere un vostro parere, una vostra riflessione, un vostro contributo.
Ci conto, vi aspetto! Intanto…
Buon anno a tutti noi!
http://www.claudiograssi.org/wordpress/2011/12/scambiamoci-gli-auguri-e-le-idee/