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Sull’orlo del baratro

Publie le martedì 6 aprile 2004 par Open-Publishing

La guerra, che non è mai terminata, riprende nella sua forma più crudele ed estesa e sta costruendo in questi giorni la più drammatica delle prospettive, quella della distruzione e del conflitto di civiltà.

Era una prospettiva largamente prevista, ma non per questo meno tragica.

Essa riguarda non solo l’umanità di quelle terre dilaniate, ma quella di tutto il pianeta oggi stretta in una morsa di guerra e terrorismo che oramai destabilizza tutti i paesi e rende la vite di tutti più insicure.

Ma la pace, la cultura della pace, non è morta. Essa richiede oggi più che mai scelte precise e irrinviabili. Chiede che l’Europa si pronunci per il ritiro immediato delle forze di occupazione e per l’intervento dell’Onu come forza di pace capace di ricostruire condizioni di convivenza civile che portino al governo democratico del paese.

Chiede al movimento della pace una nuova e potente mobilitazione che dica di nuovo nelle strade e nelle piazze del mondo il no alla guerra.

Chiede alle opposizioni in Italia una iniziativa immediata per il ritiro delle truppe che oggi in Iraq partecipano di fatto ad una guerra che il popolo italiano non vuole.