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TEMPI INFAMI
par Antonio Recanatini
Publie le mercoledì 26 dicembre 2012 par Antonio Recanatini - Open-PublishingViviamo in tempi infami, così come celebrava Verlaine, mettendo in risalto l’amore in momenti amari, mentre noi li viviamo a difesa dei diritti conquistati, a difesa della libertà d’espressione, a difesa di un valore come la costituzione italiana, calpestati, senza ritegno, da una nugolo di personaggi senza valore o pessimi impostori.
Dal basso e con l’umiltà che si conviene, quando non si è certi di una scelta, farò un passo indietro alzando i tacchi per essere megafono del dissenso, di chi ha perso la voce a forza di gridare.
Chiedo uno sforzo estremo ai blogger, agli scrittori, ai pennivendoli e ai giornalisti più impegnati di dare tempo al colore arancione per porre basi e allestire il campo per una discussone serrata, di risolvere battibecchi antichi e accuse reciproche per fondersi in un grande movimento.
Ingroia chiede di farci carico dell’indignazione del popolo e riportare ogni sentimento di rivolta dentro il valore etico della rivoluzione culturale, un passo avanti per modellare dal basso le basi del cambiamento.
In questa casa in costruzione sono evidenti il colore arancione e la direzione del confronto sociale, dobbiamo tutti contribuire per unire quella sinistra ingegnosa che ha dato lustro a questo paese perché ognuno è, anche, colpevole del fallimento di una nazione.
In questa casa in costruzione non ci sono difese per affrontare il fuoco amico, ma se dai no-tav ai centri sociali, se dai comunisti più intransigenti agli impiegati e operai delusi dal Pd stringessimo un patto come veri cittadini, potremo non sentirci più soli, ma all’interno di un progetto ambizioso.
Un acquazzone o un semplice scirocco, neanche troppo forte, potrebbe far crollare questa casa in costruzione, serve l’esempio di pensatori ed intellettuali, dei delusi dalla politica, degli sconfitti preda all’ossessione del riscatto.
Capisco le obiezioni, anch’io ho mille perplessità, non si chiede di rinunciare ai propri ideali, si chiede di unirci sul fronte opposto al capitalismo sfrenato di questo tempo, si chiede di pensare insieme e contribuire per un futuro assicurato da scontri politici senza esclusione di colpi.
La stagione del nuovo ordine mondiale è all’apice, affamare il popolo era una rosea previsione di fronte a quel che ogni giorno ci riserva la realtà dei fatti, molti hanno perso tutto, a tanti è rimasto poco o nulla e se tutti insieme provassimo a soffiare, probabilmente si alzerà finalmente il vento.
Nessuna flessione al personalissimo sogno rivoluzionario, nessuna costrizione e nessun privilegio si prospetta per chi decide di esserci, capisco che si chiede davvero tanto, ma il riscatto sociale ha un costo e tirarsi indietro è molto peggio di vivere un tempo infame.
Mi concedo in silenzio, facendo un passo indietro con i primi versi della poesia di Verlaine:
Viviamo in tempi infami
dove il matrimonio delle anime
deve suggellare l’unione dei cuori;
in quest’ora di orribili tempeste
non è troppo aver coraggio in due
per vivere sotto tali vincitori.
(Antonio Recanatini)