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TORTURA: PISAPIA, CON NORMA CDL IMPUNIBILI FATTI GRAVISSIMI

Publie le venerdì 23 aprile 2004 par Open-Publishing

L’approvazione da parte di tutta la
maggioranza dell’emendamento per cui non rientra nel reato di
tortura il pubblico ufficiale che commette gravi violenze e
gravi minacce, salvo che non siano reiterate, nei confronti
di chi e’ sottoposto alla sua autorita’ - allo scopo di
ottenere informazioni o confessioni, vere o false, o per
motivi di discriminazione razziale, politica, religiosa o
sessuale - contrasta con la convenzione europea contro la
tortura del 1984, sottoscritta e ratificata dall’italia, ma
si pone anche in aperto contrasto con la costituzione,
ponendo il nostro paese in una situazione in cui rimarrebbero
impunite condotte gravissime che violano i fondamentali
diritti dell’uomo.

Ad affermarlo e’ Giuliano Pisapia, capogruppo Prc in
commissione Giustizia della Camera sottolineando che ’’fatto
ancor piu’ grave -e che ha determinato Rifondazione Comunista
ad uscire dall’aula e a non partecipare piu’ al voto- e’ che,
se l’attuale testo diventasse legge, non solo sarebbe da
considerare legittima la tortura, se non reiterata e
continuata, ma si creerebbe un inaccettabile e inammissibile
arretramento rispetto a quanto gia’ oggi previsto dal nostro
ordinamento a tutela dell’incolumita’ fisica e psichica dei
cittadini’’.

’’Poiche’, infatti, il reato di tortura e’ ’norma
speciale’, rispetto ai reati di minacce, percosse, violenza
privata e lesioni volontarie, si creerebbe una situazione di
assoluta impunita’ per il pubblico ufficiale responsabile di
’tortura non reiterata’: questi, infatti, non sarebbe
punibile -conclude Pisapia- neppure per i reati di percosse e
di lesioni volontarie gravi o gravissime previsti dagli
artt.581, 582 e 583 del codice penale’’. (ASCA)