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Tiro al bersaglio su Ingroia

par Sergio Cararo - Rete dei Comunisti

Publie le giovedì 31 gennaio 2013 par Sergio Cararo - Rete dei Comunisti - Open-Publishing
5 commenti

La polemica tra la pm Boccassini e l’ex pm Ingroia porta a galla le inquietudini del passato e del futuro. L’eliminazione delle dissonanze dalle esigenze della governance non fa sconti a nessuno.

Che il personaggio fosse ingombrante per molti era prevedibile. Che la governance che l’Unione Europea pretende per l’Italia non preveda alcuna dissonanza, anche.

L’ex pm palermitano Antonio Ingroia, entrando in politica (sui mass media l’unico a cui è consentito “salire” in politica è Mario Monti) forse era consapevole, forse meno, che la sua sarebbe stata una operazione difficile. Su di lui incombono gli strascichi di quanto avvenuto nei tribunali siciliani dagli anni Novanta a oggi, ma soprattutto il non aver chinato la testa davanti a Re Napolitano quando l’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia ha lambito il Quirinale.

La lesa maestà è un fatto imperdonabile, al punto che la stessa Magistratura Democratica - espressione minoritaria della magistratura progressista che solo Berlusconi vede come maggioritaria – alcuni mesi fa mise sotto accusa Ingroia per protagonismo, invece di sostenerlo. Era sembrato, allora, un ordine di scuderia incentivato dal solito Violante, per fare terra bruciata intorno ad un giovane magistrato che stava pattinando sul ghiaccio sottile tra ragion di stato e corso della giustizia.

Gli strali della dott.ssa Boccassini contro Ingroia sono arrivati in modo imprevedibile e inopportuno ma non sorprendente. L’enfasi delle sue dichiarazioni sui mass media (dal Sole 24 Ore all’Unità) ne indica quanto siano state benvenute in tutti i competitori elettorali. Come lo erano state, in qualche modo, anche le battute di Crozza.

C’è del pregresso, evidentemente, nella visione personale e “politica” con cui i magistrati hanno affrontato le vicende politico-giudiziarie nella storia recente del paese. Qualcuno rammenterà la “guerra” che l’ex magistrato Casson (entrato in politica) fece al giudice Salvini, che aveva riaperto le indagini sulla strage di Piazza Fontana, arrivando alla conclusione che quella su “Gladio” fosse una falsa pista. I fatti hanno dato ragione a Salvini, ma la “politica” no.

La decisione di Ingroia di candidarsi come leader di una lista indipendente dal centro-sinistra, ha aggiunto un altro peso alla bilancia che intende schiacciarlo. Il problema non sono i magistrati “in politica” (il parlamento ed anche le liste di queste elezioni ne sono pieni), il problema è il “come e dove” ti collochi.

Abbiamo già scritto di quanto riteniamo deviante l’applicazione della categoria di società civile ai magistrati che entrano in politica, anzi addirittura contro la “politica”. I magistrati, in quanto uomini dell’apparato statale, sono parte integrante della classe dirigente. La società civile, semmai, si riferisce a coloro che ne vivono al di fuori: i lavoratori, le impiegate, gli studenti, le casalinghe, i pensionati, le insegnanti e le bidelle sono società civile, i magistrati no.

L’antiberlusconismo e per molti aspetti anche l’antimafia (come direbbe Sciascia) sono state anche occasioni per far carriera e per guadagnarsi visibilità. Guai però a uscire dallo spazio ben delimitato della testimonianza etica, dell’impegno civile e professionale, dalla legalità di principio. La mafia, la camorra, o’sistema, il narcotraffico, l’evasione fiscale, il conflitto di interessi sono temi che vanno agitati davanti agli occhi dell’opinione pubblica ma non vanno mai dettagliati. Uscire da questo spazio significa passare dalla retorica all’azione, colpire interessi definiti, e l’intreccio tra il malaffare e il business rispettabile, tra la ragion di stato e la mafia, è un confine sottile quanto il ghiaccio su cui sta pattinando Antonio Ingroia.

A far aprire il fuoco contro Ingroia non è stato, dunque, solo l’atteggiamento irriverente sulle connessioni nella trattativa tra Stato e mafia negli anni Novanta. E’ stata la scelta di essere leader di una lista che può indebolire elettoralmente uno dei poli candidati alla governance del paese: quello della coalizione Pd/Sel che dovrà accordarsi con Monti subito dopo le elezioni. La colpa di Ingroia è stata soprattutto la scelta di farlo in una fase storica e in una campagna elettorale i cui risultati sono stati stabiliti ancora prima di cominciarla... ce lo chiede l’Europa (sic!).

31 Gennaio 2013

Sergio Cararo

http://www.contropiano.org/it/news-politica/item/14213-tiro-al-bersaglio-su-ingroia

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Messaggi

  • Di certo una polemica che non attrae tutti quei compagni, che ogni giorno devono fare i conti con la giustizia borghese,con la repressione di ogni forma di lotta e resistenza civile. Forse , appena finita la bega da cortile, tipica della borghesia stracciona, riusciremo a capire l’Ingroia pensiero, circa le tante situazioni, in giro per l’Italia, in cui lo Stato, tramite i suoi mezzi di repressione, mette a tacere il grido disperato di disoccupati, precari, difensori dell’ambiente, contrari all’ingerenza del Vaticano e degli USA.Insomma, a pochi giorni dal voto, quanto è reale questa rivoluzione civile, quanto è invece uno specchietto per attirare, al pari dell’IDV del reietto Di Pietro, scomparso dalla scena repentinamente, dopo una solo inchiesta per altro apparecchiata di Report, tutti quegli elettori, delusi dalla sinistra antagonista e da Vendola. Certo è, che se riusciranno a superare lo sbarramento, dovranno poi fare i conti con la politica dei più forti, PD e PDL ed allora capiremo quanto è realmente spontaneo questo movimento, e quanto invece è un prodotto, al pari di M5S dei mezzi di comunicazione, per frammentare ulteriormente l’elettorato.

    • Beh, non è che Cararo, la Rete dei Comunisti, Contropiano siano "organici" alla lista di Ingroia ... e non mi sembra nemmeno che abbiano dato indicazioni di voto in questo senso ...

      E comunque stiamo parlando di situazioni interne ai movimenti, di quelle che subiscono anche le persecuzioni giudiziarie di cui parli ...

      E mi sembra che anche sulla questione dei "giudici" non assimilabili alla "società civile", l’articolo sia chiarissimo ...

      Una volta detto questo, però, è evidente che c’è una attacco concentrico, preordinato e strumentale contro Ingroia ....

      E non credo riguardi solo la oggettiva "concorrenza" che può fare al Pd in un paio di regioni "sensibili" - Sicilia e Campania - per i meccanismi del "porcellum" al Senato ...

      C’è sicuramente anche questo .... ma quello che nessuno sembra perdonare ad Ingroia è l’azione giudiziaria che ha coinvolto Napolitano ... e proprio nel momento in cui questi era il "deus ex machina" dell’intera operazione Monti ...

      Fosse solo per questo, anche se io sui giudici in genere continuo a pensarla come De Andrè, mi sembra già un buon motivo per votare Rivoluzione Civile ....

    • Non mi sembra di aver assimilato Cararo a Rivoluzione civile, resta il sospetto, che proprio la vicenda delle intercettazioni sia stata utilizzata per creare un nuovo soggetto politico, completamente estraneo dalle dinamiche di quei partiti, definiamoli sinistra antagonista, e soprattutto acclamato senza il consenso della base dei compagni.Insomma la verità è che Ingroia è stato imposto, solo questo dovrebbe far sentire puzza di bruciato,imposizione intesa come l’ennesimo tentativo di frantumare quell’elettorato politico, nauseato dal Pd , deluso da Vendola, e neanche tanto fiducioso nell’altro capo bastione Grillo.La politica dovrebbe partire dal territorio, dalla base dei movimenti e non imposta dai media, basta parlare con i partecipanti alle assemblee ’Cambiare si può’. Per tutto questo questo, compresa la mancanza di democrazia, vedi la vicenda Agnoletto, possiamo dire che si tratta di un tentativo, di unire interessi diversi,per trovare poi un fine comune. Chi cerca gloria personale, vedi il magistrato, chi cerca di rimanere con il deretano su qualche sedia che conta, evitando lo spettro dello sbarramento.Se in tutto questo ci vedi qualcosa di militante ed antagonista, vedi il riferimento alla Rete dei Comunisti, allora va bene tutto, pure che Vendola è ancora comunista. Mi sembra un articolo che devia dalla linea politica di Contropiano, quindi a cui prodest questo scritto, a evidenziare il legame stato-mafia ormai arcinoto oppure a sdoganare un magistrato che non molla il posto fisso , non si sa mai come andrà a finire?

    • Ma non diciamo cazzate ...

      Ingroia dalla magistratura non lo cacciava nessuno, se ne stava bello bello in Guatemala con un incarico Onu e non aveva alcuna necessità personale di "scendere" o "salire" in politica ...

      Che poi, addirittura sin dalla questione delle intercettazioni Napolitano-Mncino, tutto fosse "preordinato" ... nientemeno poi per "frammentare" il "voto di sinistra" ( ma chi ti manda, Bersani ? ) ... è roba da festival del complottismo ..

      Ripeto, su giudici e poliziotti, anche "de sinistra", continuo a pensarla paro paro come Fabrizio De Andrè ...

      Ma da questo a dare credito a certe "solenni minchate complottiste" ce ne corre ...

      Una questione "di stato", che ha monopolizzato l’attenzione della stampa e delle tv per mesi, con tanto di sentenza "pilotata" della Corte Costituzionale, messa in piedi solo per fare una lista ?

      Una lista contro la quale oltretutto si stanno scagliando tutte le jene della stampa mainstream ?

      Un pò di senso delle proporzioni ...

      P.S. Sergio Cararo, oltre ad essere uno dei fondatori ed anche uno dei massimi dirigenti della Rete dei Comunisti, è pure praticamente il "factotum" del sito Contropiano ... "Fuori linea" proprio lui ? Non è credibile ....

    • Votalo pure tranquillo,si è capito che fai parte della cordata di quelli che ’’anche una sola interrogazione parlamentare è meglio di niente’’, visti i tempi.Non scomodare sempre De Andrè, la sua statura mi sembra leggermente sopra la tua.A forza di accusare di complottismo tutti quelli che usano la propria testa , ci siamo ritrovati questo disastro, a forza di giustificare scelte opportunistiche,sogni di gloria di improbabili leader ora le percentuali sono da interessi di banca, ossia 0,0001 per cento. Magari ti sfugge, che sopra un pupazzo come Bersani, Renzi, Veltroni,Monti ci siano menti leggermente superiori, che dal dopoguerra ad oggi hanno impedito una vera svolta a sinistra.Anche le bombe sui treni o nelle piazze erano complottismo, se seguiamo la tua logica.Oggi i mezzi di controllo sono altri, per fortuna, basta vedere le tante rivoluzioni colorate, o i partiti che nascono dal nulla, ma sempre ben foraggiati.Proprio perchè leggo e conosco l’autore dell’articolo, e la sua linea politica, continua a sfuggirmi il senso di questo pistolotto, quasi a far passare il povero Ingroia, come l’agnello in pasto ai lupi, e non come contiguo ad un sistema giudiziario, che tanto male ha fatto al paese.Resta il fatto, che anche queste elezioni saranno in mano ai veri controllori della nazione, banche e FMI, sai che minchia farà il tuo giudice appena metterà piede in parlamento, niente .Ne riparleremo, il tempo è il vero giudice della storia, le tue solo parole al vento, per giustificare il tuo voto.