Home > Toni Negri contestato all’Università di Parigi
di Red
Tornato in veste di professore a Parigi, la città dove per quattordici anni ha vissuto, Toni Negri è stato contestato da gruppi di autonomi durante un seminario al Collegio Internazionale di filosofia consacrato al «Concetto politico di Impero postmoderno» . La rentrée del professore padovano nelle aule universitarie parigine dallo scorso mese di ottobre - tiene anche un seminario alla Sorbona, ossia all’ateneo di Paris-I su “La trasformazione del lavoro e la crisi dell’economia politica”- non è piaciuta affatto all’estrema sinistra che ora lo contesta dopo averlo, negli anni, magnificato. Tanto che appena il mese scorso il settimanale progressista Nouvel Observateur, in un numero speciale per i quarant’anni della testata, riconosceva Toni Negri come “uno dei 25 pensatori del nostro tempo” insieme a Vladimir Kantor e Giorgio Agamben: addirittura un «novello Marx».
Negri, ex ideologo dell’Autonomia Operaia negli anni Settanta e prima ancora collaboratore di “Quaderni Rossi” di Raniero Panieri, era diventato un maitre à penser della sinistra parigina nel periodo precedente al suo ritorno in Italia dopo 14 anni di “esilio”. E poi con il libro “Impero”, scritto nel 1997 a quattro mani con il professore Michael Hardt, dell’università di Duke, in North Carolina, è diventato persino un’icona del movimento antiglobalizzazione.
Negli ultimi anni, tornato in libertà dopo aver scontato un residuo di pena per la sentenza del processo”7 aprile”, è sempre stato invitato a dibattiti e conferenze a Parigi sui temi del lavoro e del neoliberismo e del mondo del lavoro. Ma il suo rapporto di amore con l’estrema sinistra parigina si è da tempo rotto. A suo giudizio infatti è divenuta «conservatrice», incapace di vedere le modificazioni nel mondo del lavoro attraverso la flessibilità, la mobilità, le nuove tecnologie e il diffondersi di un’economia immateriale, incapace dunque di accorgersi di nuove contraddizioni.
«Si deve combattere sul terreno che ci viene imposto e non è colpa mia se la sinistra ha perso le sue battaglie» ha spiegato Negri.